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Fringe benefit, le indicazioni dell’Ade su mutui e affitti per i dipendenti

E’ di duemila euro il limite per i fringe benefit non tassati per i dipendenti con figli a carico. Una circolare dell’Agenzia delle Entrate (la circolare 5/E) spiega le novità in materia di redditi di lavoro dipendente introdotte dalla legge di Bilancio 2024 e dal decreto Anticipi. Tra i bonus esentasse, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro ai dipendenti per il pagamento delle utenze domestiche, ma anche quelle per l’affitto e per gli interessi sul mutuo della prima casa. Il limite entro il quale è possibile riconoscere beni e servizi esenti da imposte, ordinariamente fissato a 258,23 euro, è stabilito a mille euro, con ulteriore innalzamento a 2mila euro per i dipendenti con figli a carico. Ecco le novità
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Mutui, novità per la tassazione dei fringe benefit

Novità per i mutui concessi ai bancari come fringe benefit. Con un emendamento al decreto Anticipi si risolve un problema che riguardava i prestiti concessi dal datore di lavoro ai dipendenti come “gratifica” aziendale, o fringe benefit. Il problema riguardava il calcolo dei tassi di interesse, cambiato a causa delle modifiche sopravvenute con i rialzi dei tassi Bce, che aveva pesanti ripercussioni sull’imponibile del benefit ai fini del calcolo della tassazione. Ecco le novità sui mutui per i bancari con il decreto Anticipi
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Mutui e affitti tra i fringe benefit: le novità della legge di Bilancio 2024

Mutui e affitti potrebbero essere inseriti tra i fringe benefit, ovvero tra le gratifiche aziendali ai dipendenti. È una delle possibilità apportate dalla legge di Bilancio 2024, che vorrebbe includere rate e canoni a fianco degli altri vantaggi per i dipendenti, quali la detassazione (per importi fino a mille euro, duemila se ci sono figli a carico) o bonus per le spese domestiche. Ecco cosa potrebbe cambiare per mutui e affitti tra i fringe benefit