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Versamenti minimi Imu, stop alle differenze
GTRES

I Comuni non possono deliberare diversi minimi per i versamenti e rimborsi Imu per non abusare della buona fede e affidamento del contribuente. Vediamo quanto stabilito.

Se la situazione di emergenza ha giustificato alcune deroghe al calcolo dell’Imu, alcune situazioni sono però non applicabili. Ad esempio, secondo quanto segnala il Sole 24 Ore, il differimento dei versamenti dei fabbricati di categoria D sui quali grava la quota statale dello 0,76%o la maggiorazione x Tasi dello 0,8 per mille in assenza di deliberazione di conferma.

Il Mef invita i Comuni quindi a stabilire importi minimi identici sia per le somme a debito che a credito e a non includere il versamento della quota statale dello 0,76% nelle delibere di differimento dei versamenti dei fabbricati di categoria D.

Per quanto riguarda la quota di maggiorazione dello 0,8 per mille ex Tasi, questa deve essere subordinata all’esistenza di una delibera di conferma, adottata ininterrottamente dal 2015 al 2019 mentre nel 2020 la conferma precisa che l’aliquota possa essere solo ridotta, non più aumentata.

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