Una breve spiegazione circa quando e come avvengono i processi di verifica del pagamento IMU e come verificare il corretto saldo dell’imposta
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L’IMU - conosciuta anche come Imposta Municipale Propria - è una tassa che può essere versata in una o due rate: la prima con scadenza il 16 giugno, mentre l’eventuale seconda quota deve essere pagata entro il 16 dicembre di ogni anno. Se ciò non avviene, si va incontro a sanzioni che variano a seconda dell’arco di tempo trascorso tra la data della notifica del mancato versamento e quella del ravvedimento (che deve essere comunque effettuato entro e non oltre cinque anni dal primo avviso).

In molti si chiedono: "come faccio a sapere se devo pagare l'IMU"? Se chiedete a Google come vedere l'IMU da pagare, la risposta sarà che “Basta semplicemente accedere al sito delle Entrate, entrare nell'area riservata inserendo le proprie credenziali Spid, Cns (Carta Nazionale dei Servizi) o Cie (Carta di identità elettronica), e quindi cliccare sulla voce 'Consultazioni”, ma la soluzione del motore di ricerca non è l’unica disponibile per la verifica del pagamento IMU negli anni precedenti.

In questo articolo vi spiegheremo come verificare se l'IMU è stata pagata e le tre soluzioni a vostra disposizione per verificare i pagamenti IMU degli anni precedenti.

Come faccio a sapere quanto devo pagare di IMU?

Per calcolare l'IMU 2024 bisogna determinare la base imponibile con la seguente formula: Rendita Catastale + 5 per cento moltiplicata per il coefficiente catastale. Per evitare di sbagliare, c'è anche la calcolatrice IMU di idealista.

Come verificare il corretto pagamento IMU 2024

Una volta spiegato come gli enti comunali si accertano del saldo dell’imposta da parte dei clienti, vediamo ora come verificare i pagamenti IMU che abbiamo effettuato, così da poter evitare controlli da parte del nostro Comune di residenza e dell’Agenzia delle Entrate (o da qualunque sia l’ente incaricato per questa operazione).

È diritto di ogni contribuente poter verificare, in totale autonomia, la propria situazione relativa all’imposta e, in caso di mancato pagamento, procedere al ravvedimento di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Vi sono diverse soluzioni per controllare il pagamento dell’IMU, nelle prossime righe vi illustreremo quali.

Uffici Tributi

Per effettuare questa operazione di persona è possibile rivolgersi presso lo sportello del comune di residenza, l’Ufficio Tributi è il dipartimento che si occupa dell'accertamento e della riscossione dei tributi comunali. È preposto anche alla tenuta dell'anagrafe tributaria e dell'archivio dei contribuenti, è quindi incaricato della formazione - e delle possibili variazioni - degli elenchi e ruoli.

Siti istituzionali dei Comuni italiani

Se non si ha il tempo o il modo di recarsi in prima persona presso gli uffici di competenza, è possibile effettuare la verifica dei pagamenti IMU online accedendo ai siti istituzionali dei Comuni italiani. All’interno di queste pagine web è contenuta un’apposita sezione dedicata alla suddetta imposta, dove i singoli utenti possono accertarsi di aver provveduto al saldo.

Per accedervi è necessario registrarsi al sistema con i propri dati identificativi e inserire le proprie credenziali, che consistono nel nome utente e la password ricevuti. Effettuato questo passaggio sarete in grado di visualizzare i versamenti IMU eseguiti con il modello F24.

Se, invece, l’imposta è stata pagata mediante bollettino postale, allora l’accesso dovrà essere effettuato dal sito di Poste Italiane: qui troverete la sezione “Cerca operazioni online” all’interno della quale sarà disponibile la ricevuta del vostro pagamento.

In caso di ricevute IMU smarrite basta contattare l'Ufficio Tributi del Comune di appartenenza, presso il dipartimento che si occupa dell'accertamento e della riscossione dei tributi comunali, in modo da conoscere la propria posizione debitoria o meno nei confronti dell'Amministrazione comunale.

Cassetto Fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate

Un’altra soluzione disponibile è quella di accedere al proprio Cassetto Fiscale, direttamente dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

Per entrare dovremo inserire una di queste credenziali:

  • Sistema Pubblico di identità Digitale (SPID);
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Una volta validato l’account si potrà cliccare sulla voce “Consultazioni”: la schermata successiva vi illustrerà tutti i pagamenti eseguiti sia per quanto concerne l’IMU, che per le altre imposte e tasse. Il tutto accompagnato dal relativo modello F24, completo di tutti i dati. Così facendo è possibile effettuare anche la verifica pagamento dell’IMU degli anni precedenti (ad esempio la verifica del pagamento IMU del 2020, o la verifica pagamento IMU 2021).

Quando e come viene controllato se si è pagato l’IMU

Accertarsi che il pagamento sia stato effettuato è compito dei singoli Comuni e, in caso di insoluto, questi si occuperanno di incaricare l’Agenzia delle Entrate della verifica pagamento IMU, con conseguente recupero del credito ove necessario.

Il contribuente, a seguito dei dovuti accertamenti, sarà quindi notificato dell’accaduto mediante cartella di pagamento e, nel caso in cui non vi siano ispezioni o altre attività di accertamento amministrativo, avrà la possibilità di ripristinare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso. Questa operazione, che permette di saldare l’importo dovuto con l’aggiunta di una sanzione ridotta e degli interessi moratori, è valida fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui non è avvenuto il pagamento.

A seconda del tempo trascorso tra il versamento e il termine fissato, il prezzo da pagare subirà delle variazioni:

  • con regolarizzazione entro 14 giorni: sanzioni ridotte allo 0,1% (pari ad 1/10 del 1%) per ogni giorno di ritardo fino a un massimo dell'1,4 per cento e interessi legali calcolati in base al tasso in vigore;
  • tra i 15 ed i 30 giorni: sanzioni ridotte al 1,5% (pari ad 1/10 del 15%) e interessi legali;
  • tra i 30 ed i 90 giorni: sanzioni ridotte al 1,67% (pari ad 1/9 del 15%) e interessi legali;
  • tra i 90 e l’anno: sanzioni ridotte al 3,75% (pari ad 1/8 del 30%) e interessi legali;
  • tra il primo ed il secondo anno: sanzioni ridotte al 4,29% (pari ad 1/7 del 30%) e interessi legali;
  • oltre il secondo anno: sanzioni ridotte al 5% (pari ad 1/6 del 30%) e interessi legali.
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