
Una delle numerose agevolazioni offerte dalla dichiarazione dei redditi di fine anno, impiegate per più spese dai nuclei familiari, consiste nell’accesso a spese universitarie detraibili, disponibile anche nel 2024. I costi da sostenere per l’università che possono essere scaricati nel 730 precompilato, principalmente tasse universitarie e contributi, sono sottoposti a una detrazione del 19% di cui possono giovare gli studenti di università statali e non statali.
Gli studenti e i loro genitori sono tenuti a conoscere in modo esaustivo tutti gli incentivi accessibili per chi studia all’università nel 2024: il 19% di quota detraibile si applica a molti dei costi che gravano sui nuclei familiari e rappresenta un aiuto consistente disponibile ad ogni dichiarazione dei redditi di fine anno.
Detrazione spese universitarie: quali sono?
Le spese universitarie detraibili al 19% includono i costi per la frequenza di corsi universitari pubblici e privati e di corsi post-universitari che interessano il periodo d’imposta preso in esame.
La prima distinzione sull’argomento riguarda la detrazione per spese universitarie private e pubbliche:
- la frequenza di corsi presso università pubbliche permette di accedere a una detrazione calcolata sull’intera somma corrisposta;
- per ciò che riguarda istituti non pubblici e quindi università private, l’importo massimo detraibile è stabilito a cadenza annuale dalle direttive del MIUR..
Le agevolazioni ottenibili dalla dichiarazione dei redditi di fine anno interessano queste diverse spese:
- partecipazione ai test d’ingresso dei CdL;
- tasse di immatricolazione e di iscrizione, anche per studenti fuori corso;
- soprattasse per esami di profitto e laurea;
- frequenza di Tirocini Formativi Attivi (TFA).
Spese universitarie detraibili: principio di cassa
Cosa si intende per principio di cassa come regime di contabilità semplificata? In materia di detrazione su spese universitarie si prende a riferimento l’anno in cui è stata effettuata la spesa. In questo modo vale la detrazione sulle tasse universitarie per lo studente lavoratore così come per quello fuori corso.
Casi principali di detrazione per spese universitarie
L’imposizione fiscale tende a differire a seconda della posizione geografica dell’istituto in cui ci si iscrive e dell’indirizzo scelto. Esistono diverse situazioni per cui sono previste alcune modifiche nell’ambito di spese universitarie detraibili:
- conservatori musicali: 19% di importo detraibile per spese universitarie fino a 1.000 euro effettuate per conservatori e istituti musicali equiparabili, esclusi quelli privati. Inoltre, il reddito complessivo del contribuente deve essere inferiore a 36.000 euro;
- scuole di specializzazione per concorsi e test di accesso a corsi universitari: prevista detrazione al 19% anche per questa casistica, considerata al pari di semplici corsi di laurea;
- università estere: detrazione parametrata ai corsi universitari italiani e alla zona geografica del domicilio fiscale del beneficiario;
- università telematiche: la detrazione per la frequenza di corsi svolti per via telematica è simile a quella delle università non statali; infatti, i limiti di quota imponibile IRPEF sono gli stessi e dipendono da dove è situata la sede legale dell’università e l’area tematica del corso;
- lauree in Teologia: la detrazione IRPEF al 19% è accessibile limitatamente ai corsi di laurea dell’area umanistico-sociale e vale anche per corsi tenuti nello Stato di Città del Vaticano.
Anche queste spese universitarie in 730 sono dichiarabili sempre nel Quadro E con codice 13, pur essendo situazioni peculiari influenzate da fattori esterni.
Detrazione su tasse universitarie pagate dai genitori per figli a carico
Per far fronte alle spese universitarie dei propri figli, coloro che hanno soggetti a carico (tendenzialmente i genitori) possono accedere a tasse universitarie detraibili qualora fossero loro stessi a sostenere la spesa. L’importo detraibile può essere ripartito al 50% tra i coniugi per spese intestate al figlio o, in caso contrario, può essere stabilito a seconda della percentuale di importo sostenuta singolarmente dai due genitori.
Detrazione tasse universitarie per studente lavoratore
Per coloro che sono divisi tra studio universitario e lavoro per varie necessità, è possibile accedere a sostanziose agevolazioni. Gli studenti lavoratori che registrano un ISEE inferiore a 18.000 euro e hanno già lavorato per 200 giorni nell’anno precedente all’iscrizione beneficiano di una tassa iniziale ridotta del 70%. Lo studente lavoratore è tenuto a certificare la partecipazione alle attività di Ateneo e la frequenza ai corsi per poter accedere a tutte le agevolazioni del caso.
Scaricare le tasse universitarie nel 730 precompilato
L’Agenzia delle Entrate ha rilasciato nel tempo alcune indicazioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi di fine anno. Tramite il modello 730 precompilato 2024, sarà possibile ottenere spese universitarie del 2023 detraibili. Il modulo va compilato nei righi da E8 a E10 indicando il quantitativo di spese universitarie sostenute affiancate dal codice 13, riferito proprio alle spese universitarie. Questa indicazione permette di accedere alla detrazione per spese universitarie sia private che pubbliche.
L’altra precisazione dell’Agenzia delle Entrate riguarda l’importo da scrivere nel 730, che deve comprendere le spese indicate nella Certificazione Unica nella sezione “Oneri detraibili” nei punti da 341 a 352. L’importo può essere quello di più anni e non cambia nulla per chi è fuori corso: basta solo rispettare il limite di detrazione sulle spese universitarie indicato annualmente dal MIUR.
Tasse universitarie nel 730: i documenti da presentare
È necessario integrare le spese universitarie del 730 con ricevute o quietanze di pagamento per accedere alla detrazione del 19%, ricordando che dal 2020 è previsto anche l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti: che sia con bonifico bancario o postale, con carte di credito, con assegni circolari o con versamenti in banca o in posta (realizzabili anche coi contanti), la tracciabilità permette di accedere a spese universitarie detraibili.
L’unica eccezione in materia di documenti per la detrazione di spese universitarie riguarda gli studenti dei corsi di psicoterapia, che necessitano dell’accreditamento al MIUR rilasciata dalla scuola tramite attestato.

Quando non sono previste detrazioni per spese universitarie?
I casi eccezionali che non prevedono spese universitarie detraibili sono relativi ai costi di materiale scolastico di cancelleria, libri, vitto e alloggio. Inoltre, non è soggetto a detrazione anche il contributo versato all’università pubblica italiana per il riconoscimento di una laurea conseguita all’estero.
Spese universitarie detraibili per canoni di locazione
Gli studenti fuori sede hanno accesso al 19% di detrazione su una spesa limite di 2.633 euro annuali, anche a carico di familiari, per canoni di locazione pagati per contratti con enti per il diritto allo studio, collegi universitari o per contratti di ospitalità e atti di assegnazione in godimento.
Il requisito per accedere alla detrazione è l’iscrizione all’università di una provincia diversa e distante almeno 100 km da casa. Sono incluse nelle agevolazioni locazioni di ampiezza limitata fino a una sola stanza, a canone libero per affitti di più anni e anche locazioni transitorie di qualche mese.
Per inserire l’importo nel 730 bisognerà indicare la spesa al rigo E8 con codice 18, riferito ai canoni di locazione per studenti universitari fuori sede.
Spese universitarie detraibili e borse di studio
Per le borse di studio universitarie, il trattamento fiscale è lo stesso riservato ai redditi da lavoro dipendente. Premettendo che non tutte le borse di studio sono imponibili IRPEF, i sostituti d'imposta che le distribuiscono devono calcolare l’IRPEF al netto delle varie detrazioni e prelevare l’imposta come ritenuta d’acconto. A questo segue la compilazione della CU 2023 che può prendere in esame l’intero anno accademico (per borse di studio basate sul rendimento) o i soli giorni di frequenza.
Le borse di studio esenti dall’IRPEF sono quelle distribuite dalle Regioni (comprese quelle a statuto speciale e le province di Bolzano e Trento) e dalle università per chi frequenta corsi di specializzazione e per attività di dottorato e post dottorato.
Le spese universitarie detraibili nel 2024: un riepilogo
Riassumendo in modo schematico tutte le possibilità di detrazione per l’università su spese effettuate nel periodo di imposta 2023:
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Università pubbliche | Tasse pagate senza alcun limite |
Università private | Tasse detraibili al pari dell’università statale affine della stessa regione |
Università straniere | Detrazione pari a quella di corsi analoghi dell’istituto statale più vicino |
Università telematiche | Detrazione solo con riconoscimento del decreto MIUR |
Conservatori | 19% di detrazione per importi massimi di 1.000€ |
Corsi di specializzazione per laureati | Detrazione sulle tasse solo con riconoscimento dell’ordinamento |
Master universitari | Spese universitarie detraibili solo se assimilabili a corsi normali |
Dottorato di ricerca | Nessun limite di spesa |
Laurea conseguita all’estero | Niente detrazioni |
Spese per canoni di locazione | Detrazione calcolata su spesa massima di 2.633€ |
A seconda del corso seguito, dell’istituto frequentato e dell’importo sostenuto nell’anno di imposta preso in esame, la detrazione per le spese universitarie risulta non essere uguale per chiunque ed è giusto sapere precisamente quale incentivo spetta per il nucleo familiare che sosterrà questa spesa.

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Dopo aver chiarito gli aspetti fondamentali della detrazione sulle spese universitarie, ecco alcune risposte alle principali Faq sul tema:
Quali spese universitarie si possono detrarre?
È possibile usufruire di spese universitarie detraibili quando si parla di corsi di istruzione universitaria, di perfezionamento, dottorati di ricerca, master universitari, corsi specialistici universitari, istituti tecnici equiparati a spese universitarie corsi nei conservatori musicali.
Come scaricare le tasse universitarie sul 730?
Per ottenere un rimborso sulle spese universitarie col 730, il Quadro E alla sezione I va compilato nei righi da E8 a E10 precisando il codice per le spese universitarie, in questo caso codice 13.
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