
La remissione in bonis per il superbonus e più in generale per i bonus edilizi è stata esclusa dal DL 39/2024 (il cosiddetto decreto Superbonus) e nessuna riapertura è prevista. A chiarirlo è stato giovedì 26 settembre il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, rispondendo a un’interrogazione in Commissione Finanze della Camera.
Nel dettaglio, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata presentata dall’on. del Gruppo Misto Andrea De Bertoldi, secondo il quale la remissione in bonis per il superbonus consentirebbe la correzione degli errori nelle comunicazioni di cessione trasmesse nei mesi di marzo e aprile 2024, Freni ha ricordato che l’articolo 2 del DL 39/2024 stabilisce che l’istituto della remissione in bonis non si applica alle comunicazioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura e che non è quindi possibile correggere o sostituire le comunicazioni già inviate entro il 4 aprile 2024.
Il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze ha spiegato che per consentire le correzioni sarebbe necessario un adeguamento delle procedure informatiche anche al fine di prevenire abusi e consentirne l’utilizzo solo nei casi ammissibili e, dunque, andrebbero considerati i necessari tempi tecnici di realizzazione oltre l’impiego di notevoli risorse.
Considerando che la prima rata dei crediti scade il 31 dicembre 2024, Freni ha sottolineato che i cessionari avrebbero poco tempo, dopo la sostituzione della comunicazione errata, per utilizzare detta rata in compensazione tramite modello F24 nel termine suddetto.
Ecco il testo completo della risposta:
"L’articolo 2 del decreto-legge n. 39 del 2024 stabilisce espressamente che l’istituto della remissione non si applica alle comunicazioni in argomento, non è possibile correggere o sostituire le comunicazioni già inviate entro il 4 aprile 2024.
In disparte la necessità di modificare il suddetto quadro regolatorio, per consentire la possibilità di sostituire le comunicazioni errate già registrate in Piattaforma sarebbe, altresì, necessario un adeguamento delle procedure informatiche anche al fine di prevenire abusi e consentirne l’utilizzo solo nei casi ammissibili e, dunque, andrebbero considerati i necessari tempi tecnici di realizzazione oltre l’impiego di notevoli risorse.
Infine, occorre tener presente che la prima rata dei crediti di cui trattasi scadrebbe il 31 dicembre 2024 e, quindi, i cessionari avrebbero poco tempo, dopo la sostituzione della comunicazione errata, per utilizzare detta rata in compensazione tramite modello F24 nel termine suddetto".
Il deputato del Gruppo Misto, Andrea de Bertoldi, ha affermato: “Prendo atto della risposta negativa del Ministero dell’Economia, espressa dal sottosegretario Federico Freni, all’interrogazione a risposta orale in commissione Finanze, sul tema della remissione in bonis per le comunicazioni di cessione dei crediti collegati ai bonus edilizi. Il tema è particolarmente sentito dai cittadini contribuenti, e da tutti i commercialisti, che si sono impegnati per rispettare l’originaria scadenza del 4 aprile, ma che spesso non hanno potuto adempierla, o comunque rispettarla regolarmente, per la complessità delle procedure e per le continue contraddittorie modifiche normative intervenute”. Concludendo: “Auspico, quindi, anche alla luce delle ripetute richieste dei commercialisti, che il governo voglia ripensarci, e riaprire sia pur brevemente i termini per riscontrare le difficoltà, che non sono certo imputabili ai cittadini, e men che meno ai professionisti coinvolti”.
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