
Manca ormai meno di un mese al pagamento della seconda rata dell’IMU, l’imposta municipale propria, da versare entro il 16 dicembre 2024. In vista di tale appuntamento, è importante avere un’adeguata conoscenza del codice tributo 3918 IMU, uno di quelli da utilizzare per il versamento di questa imposta.
A cosa corrisponde il tributo 3918?
Il tributo 3918 è un codice identificativo utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento dell’IMU tramite il modello F24.
Si tratta per l’esattezza di uno dei diversi codici per il versamento di questa imposta ed è tra quelli che la stessa Agenzia delle Entrate inserisce nell’elenco dei più ricorrenti.
Il codice tributo 3918 non è l’unico per l’IMU, ma è sicuramente uno dei principali e si riferisce a: “IMU - imposta municipale propria per gli altri fabbricati – comune”.
Nel dettaglio, quindi, il tributo 3918 corrisponde alla tassa dovuta sui fabbricati diversi dall'abitazione principale, come ad esempio seconde case, uffici, negozi e altri immobili non residenziali.
Da ricordare che l’IMU non si versa sulla prima casa, a meno che questa non appartenga alle categorie catastali di lusso, vale a dire A/1, A/8 e A/9.
In tal caso si utilizzerà un codice tributo diverso dal 3918, al pari di quanto accade per i fabbricati rurali, il cui uso è destinato ad attività produttive o a terreno.
Qual è il codice tributo IMU seconda casa?
Da quanto detto fino a ora, è facile intuire che il codice tributo IMU per la seconda casa è il 3918, da utilizzare per gli immobili che rientrano nella categoria “altri fabbricati”, ossia quelli diversi dalla prima casa, per i quali è previsto l’obbligo del pagamento dell’Imposta municipale propria.
Codice tributo IMU 3918 e 3919: quali differenze?
Poc’anzi abbiamo anticipato che sono diversi i codici tributo riferiti all’IMU e a volte può accadere anche di fare confusione, anche a causa delle modifiche che sono state introdotte negli anni dal legislatore.
Chiariamo quindi la differenza tra codice tributo 3918 e 3919, spiegando semplicemente che il primo è utilizzato per la quota IMU destinata al Comune e il secondo per quella riservata allo Stato.

Codici tributo per il versamento IMU nel modello F24
Abbiamo accennato prima al fatto che per il pagamento dell’IMU sono stati istituiti dall’Agenzia dell’Entrate diversi codici tributo, da utilizzare a seconda del tipo di immobile e della quota, ossia se parte del Comune o dello Stato.
In questa tabella abbiamo raccolto i codici tributo 2024 da indicare nel modello F24 per il pagamento dell’IMU.
CODICE TRIBUTO | DENOMINAZIONE |
3912 | IMU - imposta municipale propria su abitazione principale e relative pertinenze - COMUNE |
3913 | IMU - imposta municipale propria per fabbricati rurali ad uso strumentale – COMUNE |
3914 | IMU - imposta municipale propria per i terreni – COMUNE |
3916 | IMU - imposta municipale propria per le aree fabbricabili - COMUNE |
3918 | IMU - imposta municipale propria per gli altri fabbricati – COMUNE |
3923 | IMU - imposta municipale propria – INTERESSI DA ACCERTAMENTO - COMUNE |
3924 | 3924” denominato “IMU - imposta municipale propria – SANZIONI DA ACCERTAMENTO - COMUNE |
3925 | IMU – imposta municipale propria per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – STATO |
3930 | “IMU – imposta municipale propria per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – INCREMENTO COMUNE |
3939 | IMU - imposta municipale propria per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita - COMUNE |
Codice tributo 3918: compilazione F24
Come già detto prima, il pagamento dell’IMU avviene utilizzando il modello F24, da presentare poi telematicamente attraverso il proprio servizio di home banking o sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
In alternativa, ci si può recare presso un ufficio bancario o postale, o anche presso i tabaccai abilitati al servizio.
Per la compilazione del modello F24, utilizzando il codice tributo 3918, dopo aver inserito i dati richiesti nella sezione “contribuente”, bisogna passare alla sezione “IMU e altri tributi locali”.
Partendo dalla prima colonna a sinistra, indichiamo di seguito i passi da seguire:
- codice ente/codice comune: inserire il codice catastale del Comune che si può cercare nella tabella presente sul sito dell’Agenzia dell’Entrate;
- ravv.: compilare solo in caso di ravvedimento operoso;
- immob. variati: spuntare solo in caso di variazioni ai fini tributari;
- acc. e saldo: da barrare una o l’altra a seconda che il versamento si riferisce all’acconto o al saldo. Da spuntare entrambe in caso di pagamento in un’unica soluzione;
- numero immobili: indicare il numero di immobili per i quasi si sta pagando l’IMU;
- codice tributo: inserire quello corrispondente, nel nostro caso 3918;
- anno di riferimento: scrivere l’anno al quale si riferisce il pagamento dell’IMU;
- importi a debito versati: inserire l’importo dovuto per l’imposta;
- importi a credito compensati: da compilare solo se si hanno dei crediti da compensare.

Codice tributo 3918: ravvedimento IMU
Per il pagamento dell’IMU sono fissate due scadenze all’anno: il 16 giugno e il 16 dicembre, rispettivamente per il versamento dell’acconto e del saldo, con la possibilità di pagare anche in un’unica soluzione, entro la prima delle due scadenze appena indicate.
In caso di mancato, parziale o tardivo pagamento dell’IMU, è possibile avvalersi del ravvedimento operoso, lo strumento che consente di mettersi in regola con il Fisco pagando sanzioni ridotte rispetto a quelle che si applicherebbero in seguito all’accertamento da parte del Comune.
Per il ravvedimento IMU si utilizza sempre il codice tributo 3918, che includerà l’intera somma che il contribuente dovrà pagare per regolarizzare la propria posizione.
Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n.35/E del 2012, “in caso di ravvedimento le sanzioni e gli interessi sono versati unitamente all’imposta dovuta”.
Sul modulo F24, nella sezione “IMU e altri tributi locali”, insieme a tutti gli altri dati, andrà spuntata la casella “Ravv.”, che appare accanto a quella “codice ente/codice comune”, per indicare che il pagamento in questione si riferisce al ravvedimento.
Per l’anno di riferimento, invece, bisognerà indicare quello in cui si sarebbe dovuta versare l’imposta in questione.
Di seguito riportiamo in tabella le sanzioni previste per il calcolo del ravvedimento operoso, con riferimento a quelle in vigore fino al 31 agosto 2024 e dal 1° settembre 2024.
Gli interessi legali per il 2024 sono fissati nella misura del 2,5% annuo.
RITARDO | Sanzione ridotta fino al 31/08/2024 | Sanzione ridotta dal 1° settembre 2024 |
Da 1 a 14 giorni | 0,1% | Da 0,0833% a 1,166% |
Da 15 a 30 giorni | 1,5% | 1,25% |
Da 31 a 90 giorni | 1,67% | 1,39% |
Da 91 giorni ed entro 1 anno | 3,75% | 3,125% |
Entro 2 anni | 4,29% | 3,57% |
Oltre 2 anni | 5% | 3,57% |
Come compilare F24 per compensare IMU?
Diamo ora uno sguardo a una situazione diversa rispetto al ravvedimento operoso e vediamo come deve muoversi chi vuole utilizzare un credito in compensazione per pagare l’IMU.
La compilazione del modello F24 per compensare l’IMU con il codice 3918 segue le indicazioni già descritte, ma oltre alla sezione “IMU e altri tributi locali” bisognerà completare anche quella “Erario”.
In quest’ultimo riquadro andrà inserito il codice tributo del credito che si vuole compensare, l’anno di riferimento e l’importo del credito.
La differenza tra importi a debito e a credito determinerà la somma da versare, oppure restituirà un saldo finale a zero e in tal caso non bisognerà pagare nulla.
È importante sapere che quando si compensano dei crediti, bisognerà presentare il modello F24 obbligatoriamente per via telematica.
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