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Villa Certosa
Villa Certosa Alessandro Muccione

Sarebbe stato raggiunto l’accordo tra gli eredi di Silvio Berlusconi per la spartizione delle proprietà del Cavaliere, defunto lo scorso 12 giugno.

I legali sono al lavoro sui dettagli formali dell’intesa, che sta per essere firmata, e stabilirà la destinazione dei beni che formano l’eredità di Berlusconi, accettata senza beneficio di inventario per velocizzare i tempi dell’intesa.

Ecco a chi andranno le proprietà del Cavaliere.

Villa Belvedere
Villa Belvedere Corriere.it

Secondo le indiscrezioni trapelate, gli accordi mirano il più possibile a mantenere la concordia tra i due “blocchi” familiari, costituiti dai due figli di primo letto Marina e Pier Silvio Berlusconi, e i figli minori Barbara, Eleonora e Luigi.

La suddivisione delle quote dell’eredità potrebbe portare ad un parziale riassetto delle quote societarie; al momento Marina e PierSilvio sono azionisti di maggioranza di Fininvest.

Restano poi da definire le attribuzioni dei lasciti a Paolo Berlusconi, Marta Fascina (entrambi destinatari di 100 milioni) e Marcello dell’Utri (30 milioni).

Villa Campari
Villa Campari corriere.it

Le quote dell’eredità prevedono la destinazione dell’intera quota disponibile ai due figli maggiori; si tratta di un terzo del patrimonio del Cavaliere.

In particolare i due sono azionisti di maggioranza di Fininvest (erediteranno il 53 per cento contro il 47 per cento degli altri tre fratelli), che ha in pancia la quotata Mfe, Mondadori e il 30 per cento di Banca Mediolanum, ma avranno un terzo anche del restante patrimonio, diviso in parti uguali.

In parti uguali il restante patrimonio verrà risuddiviso tra tutti i cinque figli.

Villa San Martino
Wikimedia commons

Occorrerà quindi conteggiare il valore – in totale circa 4 miliardi - da suddividere per quanto riguarda proprietà immobiliari, imbarcazioni, opere d’arte, conti in banca e titoli, mantenendo la proporzione del 60 per cento circa ai due maggiori e del 40 per cento ai minori.

In particolare nella spartizione rientrano le iconiche ville, gestite dalla società Dolcedrago di cui si potrebbero ripartire le quote secondo le proporzioni stabilite. Non rientrano però nella società proprietà quali la villa di San Gimignano, di Lampedusa e Villa Campari a Lesa, sul Lago Maggiore.

Vanno inventariate poi imbarcazioni e opere d’arte; sulle prime, esisterebbe un accordo di utilizzo comune tra fratelli

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