
Trovare il coinquilino dei sogni è un'impresa assai ardua. Lo sanno bene, probabilmente, tutti coloro che hanno condiviso una casa con persone sconosciute fino al giorno prima. Perché, dunque, non cambiare prospettiva e non fare la propria ricerca affidandosi a parametri nuovi come i potenziali interessi in comune? E’ qui che entrano in gioco i social network ed è da qui che è nata l’idea di FlatMateMe, piattaforma ideata da Francesco Magagnino e lanciata nel caotico mercato immobiliare di San Francisco. A idealista news il trentenne veronese ha raccontato come e perché è nato l'innovativo progetto.
Come e perché è nata l’idea di FlatMateMe?
"E’ nata per esperienza personale, mi è capitato di vivere con numerosi coinquilini e in diversi posti nel mondo. Quindi, conosco bene i problemi del trovare casa con qualcuno con cui avere qualcosa di interessante da condividere.
Il progetto è online da gennaio e ci sono ancora molte funzionalità da implementare. Ma l’idea l’avevo in testa da molto più tempo, da quasi tre anni. Probabilmente i tempi maturi sono adesso.
Un antico detto dice che siamo la medie delle persone che incontriamo, credo che il momento della condivisione della casa sia un passaggio fondamentale nella crescita di una persona e che sia essenziale nel costruirci relazioni e coltivare interessi in un periodo della vita particolarmente attivo".
Di cosa si tratta esattamente?
"E’ una piattaforma dedicata alla ricerca del miglior coinquilino. Un po’ idealista, un po’ Tinder, un po’ LinkedIn".
Come funziona?
"Molto semplicemente, si accede con il proprio profilo Facebook, si scorrono gli appartamenti e si vede chi li abita e quali amici Facebook o quali interessi si hanno in comune".
Poi? Con chi si entra in contatto?
"Individuato l’appartamento di proprio interesse, si fa direttamente una richiesta per quell’apposito appartamento".
Bisogna quindi avere un profilo Facebook? L’aspetto social è fondamentale?
"Avere un account Facebook è essenziale. L’aspetto social è il cuore del progetto".
Qual è la novità offerta da questa piattaforma?
"La possibilità di conoscere in anticipo i propri potenziali coinquilini. Quello che facciamo noi è dare la possibilità di scegliere l’inquilino non sulla base di chi ha risposto per primo all’annuncio, ma sulla base di chi effettivamente ha un profilo più simile a chi ha pubblicato l’annuncio. Interessi in comune e affinità diventano parametri fondamentali".
Il servizio è stato lanciato a San Francisco, che tipo di riscontro è stato registrato?
"Siamo partiti a gennaio, il sito è ancora nella sua versione base, mancano ancora molte funzionalità che stiamo inserendo un po’ alla volta. Per ora abbiamo circa 2.500 utenti e siamo abbastanza contenti. Siamo però consapevoli che c’è ancora tantissima strada da fare.
Abbiamo scelto San Francisco perché li c’è il mercato immobiliare più stressato del mondo e perché la ricettività di piattaforme digitali innovative è sicuramente più elevata della media".

Quali sono gli sviluppi futuri?
"Abbiamo nuove funzionalità da introdurre per arrivare a una maturazione del prodotto, integreremo altri social network e miglioreremo le strategie di canale per migliorare i dati del sito".
Ad esempio, a quali social network state pensando?
"Sicuramente LinkedIn e poi probabilmente Instagram".
Perché puntare sull’immobiliare?
"Perché immobiliare e digitale sono un connubio che ha altissimi potenziali. Le transazioni online nel mercato della long term accomodation sono ancora relativamente poche. C’è il mondo dei nativi digitali che pretende maggiori servizi ed 'esperienze di ricerca' migliori".
Che tipo di ruolo possono rivestire i social network nella ricerca della casa?
"Fondamentale. Permettono di ampliare le informazioni con le quali valutare una scelta importante come quella della casa dove andare a vivere".
In che modo?
"Attraverso i social network è molto probabile riuscire a ricostruire (non sempre ovviamente e magari non integralmente) il profilo di una persona: gli interessi, le frequentazioni. Questo tipo di informazioni accostate alle informazioni di un appartamento migliorano la capacità di scelta, in quanto offrono altri elementi su cui fare la propria valutazione.
Magari poi aggiungere questo elemento nella valutazione di un appartamento può aiutare anche a mitigare il costo degli affitti, soprattutto in realtà come quella di San Francisco, dove ci sono grandi problemi da questo punto di vista. Può capitare che, nel momento in cui cerco un inquilino, preferisco guadagnare un po’ meno, ma vivere con qualcuno con cui posso condividere degli interessi".
Alla luce dei risultati raggiunti fino ad oggi, FlatMateMe può cosiderarsi una scommessa vinta?
"Siamo solo all’inizio. E’ decisamente troppo presto per capire se abbiamo vinto la scommessa. Noi crediamo di avere tutti i presupposti e le idee giuste per poterla vincere.
Abbiamo deciso di focalizzarci sull’estero un po’ perché il mercato di San Francisco è più ricettivo, un po’ perché da noi il mercato è meno bisognoso di una soluzione di questo tipo e un po’ perché forse per il momento in Italia c’è una minore propensione all’utilizzo dei social network per cercare la casa. Al momento, forse, per il nostro Paese è ancora un po’ presto".
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