
La consistenza catastale è la grandezza dell’immobile e viene calcolata partendo da uno specifico parametro, preso in considerazione come unità di misura, inoltre le unità di misura cambiano a seconda della categoria dei fabbricati. Bisogna evidenziare come, la consistenza catastale non faccia riferimento alle dimensioni in metri quadri dell’abitazione, poiché il calcolo ai fini catastali avviene tramite vani.
Cosa si intende per consistenza del catasto?
La consistenza del catasto è un valore che permette di ricavare la rendita di un immobile, moltiplicandolo per gli estimi catastali in vigore nel Comune preso in considerazione. Inoltre, la consistenza catastale viene calcolata misurando l’unità immobiliare.
I comuni piccoli vengono ritenuti un’unica zona censuaria, mentre nelle grandi città possono essere presenti più zone censuarie e le tariffe fanno riferimento alle categorie catastali e alle classi. Le categorie catastali sono dei codici che differenziano gli immobili a seconda delle caratteristiche strutturali. Nello specifico, le categorie catastali sono 6, nella categoria A rientrano le abitazioni per esempio. La presenza delle categorie catastali è importante, poiché permette di individuare la rendita catastale corretta e proporzionare la tassazione in base alle peculiarità di ogni immobile.
Che differenza c'è tra la consistenza e la vano catastale?
La superficie catastale, secondo il D.P.R n.138/98, è una superficie che viene individuata a seguito di approfonditi calcoli e parametri, per cui non è l’estensione reale dell’abitazione, ed è visibile in visura catastale. In questo caso, vengono considerati anche i muri perimetrali ma la percentuale di alcuni spazi non viene calcolata sul 100%, in linea di massima però, la superficie catastale corrisponde a quella commerciale.
La consistenza invece è data dal numero di vani, e come si contano i vani di una casa? La camera da letto o il soggiorno vengono considerati come un vano, mentre altri spazi costituiscono ⅓ di vano, come il bagno o ¼ , come la cantina. La consistenza è fondamentale per il calcolo di tasse ed imposte.
Unità di misura della consistenza catastale: i vani
La consistenza catastale viene calcolata basandosi sui vani, non sui metri quadri. Per vano si intende uno spazio limitato da pareti, soffitti e pavimenti con un’illuminazione diretta. Sono numerosi i vani, ma quelli più noti sono:
- vano principale: corrisponde a tutti quegli ambienti utilizzati come zone principali, come il soggiorno, il bagno o la camera da letto. In questo caso la consistenza è fissata ad un vano;
- vano accessorio diretto: zone a cui si riesce ad accedere direttamente all’interno della casa, come per esempio corridoi, disimpegni ed ingressi. La consistenza è fissata ad ⅓ di vano;
- vano accessorio indiretto: riguarda le cantine, le soffitte e in generale tutti gli spazi a cui è possibile accedere soltanto uscendo di casa. La consistenza è fissata ad ¼ di vano.
In conclusione, si può dedurre che il vano catastale non corrisponde al vano normale, infatti può variare a seconda della grandezza e dell’utilizzo e può coincidere ad una frazione.
Come si calcola la consistenza dei vani catastali?
Per calcolare la consistenza dei vani catastali si utilizza il programma DOCFA messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Questo permette di redigere tutte le pratiche relative all’accatastamento e alla variazione catastale degli immobili. È bene tenere a mente che i vani principali vengono sempre conteggiati come 1 vano. Nel calcolo della consistenza dei vani catastali è essenziale considerare anche le eccedenze, ossia quelle parti di vano che superano la misura massima intera del vano catastale. Proprio per questo, si sommano le consistenze dei singoli vani e, successivamente, al totale possono essere applicati dei correttivi, con oscillazioni del 10%. L’obiettivo è equilibrare il vantaggio ottenuto dalla presenza di aree di uso comune o di difetti geometrici.
Come si calcola la consistenza di un immobile?
La consistenza di un immobile viene calcolata differentemente a seconda della categoria di immobile. Sono presenti 3 categorie principali: A, B e C.
Quando si calcola la consistenza catastale di un immobile di categoria A, è essenziale seguire due passaggi: innanzitutto occorre attribuire il tipo di vano corretto ad ogni zona che costituisce l’unità immobiliare, e successivamente è obbligatorio determinare le dimensioni di ogni stanza rispetto al vano catastale. Il calcolo della consistenza comprende anche le parti di vano in eccedenza, di conseguenza il totale sarà costituito dalla somma delle consistenze dei singoli vani, arrotondata al mezzo vano.
Il calcolo della consistenza catastale per i fabbricati o i terreni appartenenti alla categoria B (scuole, ospedali, musei e ulteriori edifici pubblici), ha come unità di misura i metri cubi, e come per la categoria A, possono essere applicati incrementi o decrementi inferiori o uguali al 10%.
Per gli immobili di categoria C (depositi, locali commerciali, autorimesse e altre pertinenze), la consistenza catastale viene calcolata in metri quadri sommando la superficie utilizzata degli ambienti principali con quelli accessori, e i correttivi applicati non sono superano il 10%.
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Ecco qui ulteriori informazioni che potrebbero interessarti sulla consistenza catastale: riproduce la misura della grandezza catastale di un immobile e viene preso in riferimento un parametro che costituisce l’unità di misura. In passato è stata varata una riforma con l’obiettivo di unificare le misure catastali che cambiavano in base alle categorie di appartenenza degli immobili.
Le domande degli utenti
Le domande che vengono poste più frequentemente da parte degli utenti sono le seguenti:
- Come faccio a sapere quanti metri quadri è la mia casa? L’Agenzia delle Entrate ha realizzato un sistema informatico che tramite incrocio di dati, permette di conoscere la superficie dell’appartamento dei contribuenti attraverso il portale Sister, inoltre c’è la possibilità di rivolgersi agli uffici provinciali del Territorio e nei sportelli presenti nei Comuni;
- Quanti metri quadri sono 5 vani? Su internet è possibile vedere la corrispondenza tra numero di vani e metri quadri. Bisogna inoltre ricordare che i vani non coincidono con il numero di stanze;
- Come arrotondare i vani catastali? Gli arrotondamenti avvengono a mezzo vano, per esempio su un totale di 6,20 si arrotonda a 6, viceversa nel caso in cui il totale fosse 6,35, si arrotonda a 6,5;
Infine, spesso viene anche chiesto “come calcolare consistenza catastale c1?” La consistenza catastale della categoria C1, che include negozi e botteghe, ha due eccezioni: bisogna moltiplicare la superficie con un coefficiente di ragguaglio e il limite ammesso per i correttivi è del 20%.
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