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Venezia
Venezia è tra i capoluoghi italiani in cui sono cresciuti di più i canoni d'affitto nel 2022 Pixabay

Il tasso di inflazione rimane alto a dicembre 2022 (+11,6 su base annua), ma in molte città questo dato viene superato dall’incremento dei canoni d’affitto. In ben 21 capoluoghi, infatti, le richieste dei padroni di casa sono cresciute di oltre il 11,6% rispetto a 12 mesi fa. Rimangono fuori da questa lista i due principali mercati nazionali, Milano e Roma, segno che probabilmente i valori sono già al limite della sostenibilità economica per molte persone. Scopriamo la situazione nel dettaglio.

Nonostante il mercato degli affitti abbia registrato un incremento del 3,5% dei canoni nell’ultimo anno, secondo il report dell’Ufficio Studi di idealista, in alcune città italiane il balzo è stato decisamente consistente, tanto da superare il 11,6% (l’aumento annuo del tasso di inflazione registrato dall’Istat a dicembre 2022), per uno scenario in cui i canoni di affitto sono cresciuti di più dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.

Capoluoghi

In particolare, per quanto riguarda i capoluoghi, il podio dei maggiori rialzi è composto dalle città capoluogo più piccole come Campobasso (35,2%), Potenza (22,4%) e Catanzaro (19,1%). Appena fuori dalla top 3 si piazza un importante mercato come Venezia, dove la richiesta media da parte di chi affitta è cresciuta del 17,4% dell’ultimo anno. Il capoluogo veneto è preceduto da Verbania (18,5%).

Tra i capoluoghi di regione che hanno fatto registrare un aumento degli affitti superiore al tasso di inflazione rilevato a dicembre 2022 (11,6%) ci sono Bologna (12,5%), Torino (12,4%) e Genova (12,2%).

Completano la lista dei capoluoghi con rialzi annuali superiori all’11,6% anche Cosenza, Mantova, Piacenza, Caserta, Siena, Forlì, Lecce, Lecco, Rovigo, Taranto, Prato, Ragusa, Cremona.

A Milano, invece, gli affitti nell’ultimo anno sono cresciuto dell’11,2%, poco al di sotto della soglia del tasso di inflazione registrato a dicembre 2022 (11,6%). Decisamente più contenuti gli aumenti a Roma, che si attestano al 6,8%, circa 5 punti in meno dell’Indice dei prezzi al consumo di dicembre.

In controtendenza 9 capoluoghi: Brindisi (-0,4%), Perugia (-1,9%), Savona (-2,1%), Grosseto (-2,1%), Vibo Valentia (-2,2%), Carrara (-2,7%), Biella (-2,9%), Cuneo (-6,4%) e Ravenna (-7,2%) con variazioni addirittura negative.

Province

Per quanto riguarda l’analisi delle province, sono 22 le aree in cui il tasso di crescita medio dei canoni supera quello dell’inflazione annua rilevata a dicembre 2022 (11,6%). I rincari più evidenti vengono rilevati a Campobasso (25,7%), Massa-Carrara (24,4%) e Pordenone (21,3%).

Aumenti oltre il 15% in molte province italiane come Lucca (20,7%), Savona (18,8%), Forlì-Cesena (18,1%), Trento (17,9%), Rieti (17,6%), Latina (17,4%), Sassari (17,4%), Potenza (17,1%), Venezia (16,3%), Livorno (15,1%).

In provincia di Milano l’aumento medio dei canoni di locazione si attesta intorno all’8,4%. La variazione scende all’1,9% a Roma e il suo hinterland metropolitano, ma superiore alle province di

Messina, Biella, Crotone, Reggio Emilia, Teramo, Sondrio, Bari, Agrigento, Barletta-Andria-Trani, Nuoro, Vibo Valentia, Enna, Grosseto e Udine che registrano andamenti di segno negativo.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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