
Gli incentivi per la ristrutturazione, come il Superbonus 110% e l'estensione del Bonus Facciate, introdotti per sostenere il settore delle costruzioni, hanno stimolato l’economia italiana, gravemente colpita dalla crisi da Covid, e permesso il rinnovo del patrimonio edilizio, soprattutto in termini di efficienza energetica e norme di sicurezza. Non solo: secondo un modello elaborato da Prometeia, senza gli incentivi il livello di investimenti residenziali non sarebbe variato rispetto al 2019. Secondo l’istituto di Bologna, pertanto, gli incentivi fiscali hanno raggiunto gli obiettivi a cui erano stati indirizzati.
Superbonus ed effetti sul Pil italiano
Gli incentivi alla ristrutturazione, secondo Prometeia, hanno contribuito in modo significativo alla crescita degli investimenti residenziali, che rappresentano la prima componente del PIL a raggiungere i livelli pre-pandemia. Nonostante un certo indebolimento nei trimestri più recenti, gli investimenti residenziali hanno superato i livelli del 2019 di circa il 40%. Per valutare la situazione, Prometeia ha utilizzato il modello trimestrale per l'economia italiana, che consente di stimare gli effetti moltiplicatori sull'occupazione, i redditi, il consumo, ecc. L'ipotesi è che, in assenza del Superbonus 110% e del Bonus Facciate, il flusso di investimenti nella costruzione residenziale negli anni 2021 e 2022 sarebbe stato in linea con i livelli registrati nel 2019. Tuttavia, la loro graduale riduzione avrà un impatto sul mercato delle costruzioni, che, prevede l’istituto bolognese, si ridurrà nonostante l'aumento degli investimenti pubblici previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il settore delle costruzioni dal 2000 ad oggi
Il settore delle costruzioni residenziali è cambiato significativamente negli anni 2000, con le ristrutturazioni straordinarie che rappresentano circa il 70% degli investimenti abitativi. Prima della crisi finanziaria del 2008, i bassi tassi di interesse e l'abbondante liquidità hanno portato allo sviluppo di molte nuove costruzioni in Italia e in altri paesi appartenenti all'Unione Monetaria. Questi sviluppi hanno inizialmente determinato livelli relativamente elevati di indebitamento tra le imprese di costruzioni, ma la situazione si è successivamente invertita a causa dell'aumento dei tassi di interesse, dei vincoli di credito più rigorosi e dei livelli elevati di abitazioni invendute. A seguito dell'esplosione della bolla immobiliare, sono stati introdotti diversi incentivi, mirati alle ristrutturazioni, per sostenere il settore. Tra questi vi sono l'Ecobonus, implementato nel 2007, e il Sismabonus, introdotto nel 2013. In questa sezione, ci concentriamo solo sul Superbonus 110% e sul Bonus Facciate, per valutarne l'impatto economico.
Superbonus, Bonus Facciate e inflazione
Il Superbonus 110% e il Bonus Facciate hanno probabilmente accelerato alcuni investimenti già pianificati, che, anche senza questi incentivi, si sarebbero comunque realizzati. Tuttavia, non possiamo ignorare la possibilità che le forti pressioni inflazionistiche generate dall'aumento significativo degli investimenti residenziali, combinato con vincoli di approvvigionamento (scarsità di manodopera e materiali), abbiano potuto ritardare alcune decisioni di investimento in attesa di future riduzioni dei prezzi.

Gli effetti del superbonus sugli investimenti residenziali: il modello
Per valutare l’impatto degli incentivi alla ristrutturazione sugli investimenti residenziali, Prometeia ha utilizzato il modello trimestrale per l'economia italiana, che consente di stimare gli effetti moltiplicatori sull'occupazione, i redditi, il consumo, ecc. L'ipotesi è che, in assenza del Superbonus 110% e del Bonus Facciate, il flusso di investimenti nella costruzione residenziale negli anni 2021 e 2022 sarebbe stato in linea con i livelli registrati nel 2019.
La previsione è supportata dalle evidenze provenienti dalla Germania e dalla Francia, dove gli investimenti nella costruzione residenziale nei recenti trimestri sono in linea con i livelli pre-pandemia. Sulla base dell’ipotesi, il valore calcolato degli investimenti aggiuntivi ammontava a 18 miliardi di euro nel 2021 e 28 miliardi di euro nel 2022. Fonti ufficiali stimano che circa 65 miliardi di euro di investimenti siano stati finanziati dal Superbonus 110% e dal Bonus Facciate nei due anni. I risultati per la crescita del PIL senza gli investimenti aggiuntivi dovuti agli incentivi fiscali mostrano che la crescita cumulativa dell'attività economica negli anni 2021 e 2022 sarebbe stata inferiore di 1,8 punti percentuali rispetto alla crescita effettiva, con effetti significativi sull'occupazione.
Effetti del Superbonus su domanda e occupazione
Il moltiplicatore nel modello Prometeia è superiore a 1, il che significa che l'effetto diretto degli investimenti aumentati è stato ulteriormente potenziato dagli effetti moltiplicatori generati dalla domanda aggregata e dall'attivazione dell'occupazione. Se si considera la produzione nel settore delle costruzioni, in linea con il recupero degli investimenti residenziali e pubblici, l'output del settore delle costruzioni nel 2023 supererà i livelli del 2019 di circa il 28%, creando un divario positivo del 22 punti percentuali rispetto a Germania e Francia e del 50 punti percentuali rispetto alla Spagna. Questo boom delle costruzioni ha svolto un ruolo significativo nell'attivazione dei settori della catena di approvvigionamento manifatturiera legati alla costruzione.
Previsioni 2024 sul settore costruzioni
In particolare, Prometeia stima una differenza positiva di circa 9 punti percentuali nella crescita della produzione manifatturiera nella catena di approvvigionamento della costruzione rispetto ad altri settori. Il legame tra il settore delle costruzioni e gli altri settori è significativo e coinvolge sia l'industria manifatturiera che i servizi, come le attività professionali, scientifiche e tecniche, l'amministrazione e i servizi di supporto. Il valore aggiunto registrato per questi settori è superiore di oltre 10 punti percentuali rispetto ai livelli pre-pandemici e ha mostrato una forte crescita nel primo trimestre del 2023. Anche dal lato della produzione, il settore delle costruzioni mostra segni di un ciclo di indebolimento e una riduzione del differenziale di crescita rispetto ad altri paesi. La prevista flessione nel 2024 a seguito del ritiro del Superbonus 110% e del Bonus Facciate sarà amplificata dall'effetto dell'aumento dei tassi di interesse, già visibile nella dinamica delle transazioni immobiliari residenziali. Ad eccezione del periodo della pandemia da Covid, gli investimenti nel settore delle costruzioni stanno diminuendo per la prima volta in otto anni.
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