
Molto spesso, i periodi di vacanza possono destare preoccupazione negli amanti delle piante che, al loro rientro, temono di trovarle completamente appassite e rinsecchite.
Proprio per evitare che situazioni simili si verifichino è, quindi, opportuno prendere tutta una serie di accorgimenti e pianificare l’irrigazione degli arbusti nei minimi dettagli, tenendo in considerazione non solo il periodo di assenza da casa, ma anche le esigenze delle piante in base alla loro varietà (es. piante grasse, sempreverdi, ecc..).
Per scoprire come innaffiare le piante quando si va in vacanza, leggiamo il seguente articolo, nel quale esploreremo diverse strategie e consigli pratici al fine di mantenere il giusto livello di umidità del terreno, creare un ambiente favorevole e assicurarsi che queste abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere senza intoppi durante la nostra permanenza fuori casa.
Tutti i metodi per innaffiare le piante quando si va in vacanza
Come già anticipato, quando si pianifica una vacanza, la preoccupazione principale per i proprietari di piante è come mantenerle idratate e in salute durante la loro assenza.
A questo proposito, analizziamo tutti i metodi fai da te su come annaffiare le piante quando si è in vacanza in maniera semplice, ma efficace. Ecco di seguito i trucchi più comuni e utili.
Metodo della bottiglia capovolta
Innaffiare le piante in vacanza con bottiglie di plastica è uno degli approcci più pratici ed efficienti in assoluto. Tra i principali trucchi spicca, infatti, l'utilizzo della bottiglia bucata e rovesciata. Questa soluzione implica l'acquisizione di una bottiglia di plastica, da riempire con acqua e perforare sul tappo. In questo caso, i fori necessitano di essere di dimensioni ridotte per evitare che l’acqua fuoriesca in maniera eccessiva e repentina.
Successivamente, la bottiglia va inserita capovolta nel terreno, in modo che l’irrigazione possa avvenire gradualmente. Inoltre, è bene sapere che sul mercato sono altresì reperibili beccucci appositamente progettatida inserire nelle bottiglie, i quali, una volta collocati nel terreno, permettono un rilascio lento dell'acqua, mantenendo il terriccio costantemente umido.
Metodo della bottiglia interrata
Oltre all'approccio con la bottiglia capovolta, per bagnare le piante in vacanza è possibile adottare una variante in cui la bottiglia viene seppellita sotto la superficie del suolo.
Se si adotta tale tecnica, è sufficiente praticare dei fori sul fondo della bottiglia prima di interrarla, assicurandosi di trovare un equilibrio nelle loro dimensioni, poiché se i buchi son troppo ampi, l'acqua rischierà di fuoriuscire con eccessiva rapidità, mentre se i buchi sono troppo piccoli, il terreno tenderà ad ostruirli.
Inoltre, è importante sapere che, conservando il tappo sulla bottiglia, l'acqua si riverserà gradualmente, garantendo un processo lento di irrigazione; in caso contrario, invece, l'acqua evaporerà esaurendo in breve tempo le risorse idriche per le piante.
Metodo del sifone comunicante
Un'altra strategia su come annaffiare le piante in vaso è rappresentata dal sistema a sifone. Per realizzarlo, è necessario riempire un secchio d'acqua ogni due o tre vasi e posizionarlo a un livello superiore rispetto alle piante stesse.
Successivamente, si richiede l'utilizzo di un filo di cotone (o anche una corda), che va inumidito e le cui estremità vanno: una immersa nell'acqua del secchio, mentre l'altra interrata a circa 5 cm di profondità nel vaso.
Inoltre, nel caso in cui quest’ultimo sia di dimensioni considerevoli, è consigliabile adottare più fili, da collocare in diversi punti all'interno del vaso stesso.

Metodo dell’acqua complessata
“Come posso innaffiare le piante quando si va in vacanza?” è la domanda che sorge spontanea soprattutto a chi parte per un periodo di ferie piuttosto lungo.
In questi casi, l’approccio migliore da adottare è quello dell’acqua complessata: una soluzione gelatinosa a base d'acqua, resa complessa dalla cellulosa, la quale assicura alle piante un'ottima idratazione e nutrimento, quando l'irrigazione diretta non è possibile. Disponibile in varie forme, il suo assorbimento avviene attraverso il degrado indotto dai microorganismi del terreno.
In commercio, l’acqua complessata è comunemente venduta in palline in gel che, per essere attivate al massimo, devono essere immerse in acqua per alcune ore fino a quando non raddoppiano di volume.
Solo a quel punto, queste possono essere posizionate nel terreno che ospita direttamente la pianta. Il vantaggio di queste perle gelatinose è dato dalle loro capacità di idratazione che possono durare fino a due mesi.
Impianti di irrigazione automatici
L’ultimo metodo su come annaffiare le piante in vacanza prevede l’installazione di un impianto di irrigazione.
Oggigiorno, in commercio, ne esistono diversi che richiedono la configurazione di reti "a tubo" al fine di raggiungere tutte le piante.
Se si ricorre a questi sistemi è, inoltre, indispensabile calibrare il timer, stabilendo sia la durata che la frequenza dell'irrigazione, e installare gli appositi gocciolatoi, di solito uno per ciascuna pianta.
Un’altra componente cruciale dell’impianto automatizzato è la centralina, posizionata presso il rubinetto e collegata al tubo principale dell'acqua dell'impianto, la quale presenta un orologio automatico che va programmato con il giorno, l'anno e l'ora di installazione del sistema.
L'impianto per innaffiare può operare in superficie, con modalità rotante o oscillante, spruzzando una nebulizzazione d'acqua verso le piante e i fiori, il cui getto è regolabile a seconda delle esigenze.
Inoltre, esistono sistemi interrati con irrigatori che emergono dal terreno solo durante l'irrigazione, per poi ritornare in profondità una volta completata l'operazione. Questi ultimi possono essere a turbina con getto ad ampia copertura per aree vaste, oppure statici con spruzzo a forma di ombrello, adatti a superfici più ridotte. In questi casi vi è una centralina che controlla l'intero processo.

Quanto possono resistere le piante in assenza d’acqua?
Le piante possono sopportare la mancanza d’acqua in base ad una serie di fattori, quali:
- varietà, ossia tipologia di arbusto: ad esempio, le piante grasse, data la loro origine in ambienti desertici, possono sopravvivere senz’acqua per parecchio tempo. Basti pensare al cactus che riesce a rimanere senza risorse idriche fino a 3 settimane;
- condizioni ambientali, ovvero stagione, clima e terreno: a questo proposito, durante il periodo di riposo vegetativo delle piante nel corso dell'inverno, è consigliabile ridurre la frequenza delle irrigazioni fino a sospendere completamente l'apporto d'acqua per un massimo di quattro settimane. Al contrario, durante l'estate, quando le temperature sono elevate, è necessario aumentare la frequenza delle annaffiature;
- umidità: in ambienti più umidi, infatti, le piante riescono a sopravvivere più a lungo senza essere annaffiate;
- esposizione al sole: le piante poste in zone molto soleggiate tendono a sopportare meno la mancanza d'acqua se non vengono irrigate regolarmente. D'altro canto, le piante posizionate a nord, sia all'interno che all'esterno, possono sopravvivere anche per una settimana senza annaffiature. Infine, per quanto riguarda le piante sul balcone rivolte a sud, queste possono sopravvivere senza irrigazioni per circa quattro giorni.
Naturalmente, conoscere gli aspetti sopracitati consente di preservare le piante in perfetto stato, fornendo loro il giusto quantitativo di acqua.
Dove tenere le piante quando si è in vacanza?
Prima di partire per le vacanze è bene trovare una collocazione idonea alle proprie piante per evitare che queste appassiscano a causa dell’eccessiva esposizione solare. In questi casi, la soluzione migliore è quella di prediligere aree fresche e luminose, dove i raggi intensi del sole siano filtrati da tende, in modo da proteggere le piante dagli effetti dannosi della luce solare diretta.
Inoltre, sarebbe opportuno raggruppare tutte le piante in un’unica stanza così da aumentare l'umidità relativa intorno a loro e creare un microclima favorevole contro l'evaporazione eccessiva. Così facendo sarà possibile risparmiare sulle riserve d’acqua, preservando gli arbusti dalla disidratazione.
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