
La crescita media annua dei prezzi delle case continua a rallentare a livello globale. È la principale evidenza sul secondo trimestre 2023 del Knight Frank Global Residential Cities Index. Il passaggio dal 3,2% nel primo trimestre di quest'anno all'1,7% nel secondo trimestre segna il quarto rallentamento consecutivo rispetto al picco recente nel secondo trimestre del 2022, quando il boom del mercato immobiliare post-pandemico ha portato la crescita annua al 11,8%. Lisbona e Milano restano nella top 30 delle città con i maggiori aumenti dei prezzi residenziali nei 12 mesi.
Rallenta la crescita dei prezzi delle case nel 2023
L'attuale crescita globale dei prezzi delle case è inferiore a quella sperimentata nella prima ondata della pandemia, quando la crescita ha raggiunto un minimo dell'2,9% nel secondo trimestre del 2019. In effetti, secondo Knight Frank, l'ultima volta che la crescita è stata così lenta è stata nel primo trimestre del 2012, quando la crisi del debito europeo stava mettendo una forte pressione ribassista sui mercati immobiliari di quella regione.
Tuttavia, se guardiamo a una crescita dei prezzi più tempestiva su base trimestrale, possiamo vedere una storia più complessa. Da un picco del 3,7% nel primo trimestre del 2022, la crescita trimestrale dei prezzi è scesa bruscamente e si è invertita negativamente nell'ultimo trimestre dell'anno scorso. Ma la crescita è poi aumentata, con prezzi più alti in media del 1,3% nei nostri mercati cittadini nei tre mesi fino a giugno 2023.
Le città in cui i prezzi residenziali crescono di più nel 2023
Nel primo trimestre di quest'anno, circa il 48% delle città registrava cali dei prezzi, ma nel secondo trimestre questa percentuale è scesa al 40%. Sebbene ancora molto forte, la crescita dei prezzi in Turchia è rallentata bruscamente questo trimestre. Singapore ha registrato una moderazione nella crescita, e a conferma della natura mista dei mercati globali, diverse città europee hanno visto le condizioni di prezzo stringersi ulteriormente, in particolare: Bruxelles, Marsiglia, Atene, Barcellona e Madrid. Lisbona e Milano restano nella top 30 delle città con la crescita maggiore dei prezzi residenziali, registrando rispettivamente un +8,1 e un +3,8 per cento nei 12 mesi. Torino occupa il 63° posto con un aumento dei prezzi dello 0.4 per cento, mentre Roma registra un calo dello 0,2 per cento annuo nelle quotazioni residenziali.
Qui la classifica completa:

Previsioni sui prezzi residenziali globali
Molti mercati stanno ancora vedendo una riduzione dei prezzi residenziali e rimangono significative pressioni. Tuttavia, si possono individuare diversi fattori che contribuiscono a sostenere i prezzi immobiliari:
- Riduzione dell'incertezza sui tassi: stiamo procedendo verso un ambiente più certo, con l'aumento dei tassi probabilmente alle spalle, anche se i tassi rimangono a livelli elevati rispetto agli standard storici recenti.
- Limitata offerta di case: la mancanza di attività di costruzione negli ultimi anni, unita a una minor liquidità di mercato, ha creato una carenza di proprietà disponibili all'acquisto. Questa stretta di liquidità è stata causata dalle famiglie che evitano di spostarsi per mantenere il beneficio dei mutui a tasso fisso a lungo termine basso.
- Cambiamenti demografici: alcuni paesi, soprattutto l'Australia, stanno vivendo una ripresa delle migrazioni interne dopo una pausa indotta dalla pandemia, portando a un aumento della domanda e dei prezzi delle abitazioni.
- Correzioni dei prezzi: alcuni mercati hanno già sperimentato una significativa rivalutazione del mercato residenziale. Questi aggiustamenti, combinati con tassi di inflazione elevati, significano che diversi mercati hanno già visto un adeguamento in termini reali equivalente a quello sperimentato durante la crisi finanziaria globale.
Le evidenze dai risultati di questo trimestre indicano un miglioramento embrionale nelle condizioni di mercato. Come notato in precedenza, l'impatto dei tassi più elevati potrebbe essere in via di stabilizzazione, ma non è scomparso. Ci sarà un impatto ritardato dai costi ipotecari più elevati, che si farà sentire man mano che un numero crescente di mutuatari rifinanzierà nei prossimi 12-18 mesi.
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