
La piscina viene comunemente considerata un bene di lusso, soprattutto quando si trova in contesti suggestivi e in prossimità di una zona relax che permette di godere al massimo dei benefici della vasca. A differenza di quanto si possa pensare, però, la normativa italiana non prevede un’imposta sulla piscina come bene di lusso, ma è la piscina stessa a fare aumentare il valore dell’immobile al quale è associato, aumentando così le imposte sull’immobile e quindi anche sulla piscina.
Quando la piscina è considerata un bene di lusso?
Una piscina è comunemente considerata un simbolo di lusso e benessere, ma dal punto di vista legale e fiscale, la sua classificazione come bene di lusso dipende da diversi fattori, che variano in base alla legislazione locale e alle normative vigenti. In Italia, la considerazione di una piscina come bene di lusso può influenzare aspetti come la tassazione, i permessi di costruzione e la valutazione immobiliare, ma non direttamente le imposte.
È opportuno chiarire da subito che la piscina si trova usualmente associata a case con categoria catastale A1 oppure più di frequente A8 ossia villette di tipo signorile con intorno ad essa uno spazio esterno da dedicare appunto alla vasca che può essere usata sia d’estate, sia d’inverno previo copertura rimovibile.
Tra i requisiti che possono rendere la piscina come un bene di lusso ci sono le dimensioni: infatti le vasche di 80 mq di superficie possono portare ad un aumento tale del valore dell’immobile da portare ad un aumento della tassazione.
Tuttavia è opportuno ricordare che è sufficiente installare una piscina di 50 - 60 mq per poter godere appieno di questo comfort, senza dover pagare delle tasse aggiuntive per la sua realizzazione.
La costruzione di una piscina spesso richiede il rispetto di normative urbanistiche specifiche, che possono includere limiti sulla grandezza e sulla profondità, nonché l'obbligo di ottenere permessi di costruzione adeguati. Questi requisiti sono intesi non solo a regolare lo sviluppo urbano ma anche a garantire la sicurezza e la sostenibilità ambientale.

Piscina di lusso, di quanto aumenta il valore dell’immobile?
Al di là delle tasse che possono derivare dall’installazione di una piscina è essenziale tenere presente che la costruzione di una piscina interrata rappresenta un intervento significativo che può influenzare notevolmente il valore di un immobile, sia in termini di vendita sia di affitto. Diverse ricerche nel settore immobiliare hanno quantificato l'impatto economico di tali strutture, evidenziando incrementi percentuali nel valore delle proprietà a seconda delle caratteristiche e della tipologia della piscina installata.
In particolare, l'aggiunta di una piscina interrata standard può portare a un aumento del valore della casa del 10-11%. Questo tipo di piscina, pur essendo una struttura semplice, aggiunge un valore estetico e di fruibilità che può attrarre un numero maggiore di potenziali acquirenti, specialmente in regioni caratterizzate da climi più caldi dove il beneficio di una piscina è maggiormente apprezzato.
Nel caso di piscine di dimensioni maggiori o con caratteristiche tecniche più avanzate (ad esempio, sistemi di riscaldamento, idromassaggio integrato, design particolare), il valore dell'immobile può aumentare fino al 20%. Tali piscine offrono un livello superiore di comfort e prestigio, rendendo la proprietà particolarmente attraente per un segmento di mercato alto.
Per le proprietà destinate all'affitto, come le ville in località turistiche, la presenza di una piscina può incrementare il valore di locazione fino al 50%. Questo dato riflette la grande attrattiva che una piscina può avere sui potenziali affittuari, i quali sono spesso disposti a pagare un extra significativo per godere di lusso e privacy durante il loro soggiorno.
Quanto costa la tassa per la piscina?
Sebbene sia improprio parlare di costo di tassa per la piscina e tenendo presente che non si corrispondono le tasse sulla piscina ma sugli immobili ai quali è associata, è attraverso l’IMU che il proprietario paga le tasse anche sulla vasca interrata esterna.
Infatti, l'IMU è calcolata sulla base della rendita catastale dell'immobile, la quale viene rivalutata in presenza di una piscina. La rivalutazione considera la piscina come un miglioramento che aumenta il valore dell'immobile. La percentuale di aumento della rendita catastale può variare significativamente a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche della piscina.
Supponiamo che la rendita catastale di un immobile sia inizialmente di 1.000 euro e che la presenza di una piscina comporti un aumento del 20%. La nuova rendita catastale diventerebbe quindi 1.200 euro. Se l'aliquota IMU nel comune dove si trova l'immobile è, ad esempio, del 10‰, l'IMU annuale aumenterebbe da 10 euro (1.000 x 0.010) a 12 euro (1.200 x 0.010) a causa della piscina.

I costi di realizzazione e mantenimento di una piscina
Quando si valuta l'installazione di una piscina interrata o di una vasca fuori terra, è essenziale considerare non solo i costi diretti di realizzazione, ma anche le spese amministrative e i permessi necessari. Tra questi, si annoverano la Segnalazione Certificata di Inizio Lavori (SCIA) e, in alcuni contesti specifici come le zone vincolate, il permesso di costruire. Quest'ultimo può essere richiesto, come evidenziato dalla sentenza del Consiglio di Stato del 13 giugno 2023, n. 5907.
Per quanto riguarda le tasse di lusso, queste sono applicate quando vi è anche un cambiamento nella categoria catastale dell'immobile, che può essere influenzato dalla presenza di una piscina. In particolare, il decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 2 agosto 1969 stabilisce che le abitazioni con piscine di almeno 80 mq sono considerate di categoria signorile, e quindi soggette a tassazione di lusso. Tuttavia, la maggior parte delle piscine residenziali non raggiunge queste dimensioni, risultando così escluse da tale tassazione.
È importante sottolineare che anche le piscine di dimensioni inferiori possono trovarsi in abitazioni di lusso, innescando la tassazione non per la piscina stessa, ma per il contesto abitativo in cui si inseriscono. Per le vasche fuori terra, come quelle gonfiabili o con strutture non permanenti, non sussistono vincoli paesaggistici o catastali, permettendo l'installazione senza preoccupazioni relative a tasse o cambiamenti della categoria catastale.
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