
Pubblicato il consueto Sondaggio Congiunturale sul mercato delle abitazioni di Bankitalia in collaborazione con Tecnoborsa, relativa al I trimestre dell'anno. L'indagine condotta su un campione di agenti immobiliari dal 27 marzo al 29 aprile registra una stabilità nei prezzi delle case. Tanto la domanda, pur in lieve miglioramento, che l'offerta, rimangono deboli. Gli agenti evidenziano una riduzione del numero di transazioni sia rispetto al trimestre precedente sia a quello corrispondente del 2023

Prezzi stabili nel I trim 2024
Nel I trimestre del 2024 rimane ampiamente prevalente la quota di operatori che segnalano stabilità dei prezzi delle abitazioni (65,7 per cento). La percentuale degli agenti che ravvisano un aumento delle quotazioni rispetto al trimestre precedente è tornata a salire dopo tre trimestri di calo (al 13,9 per cento da 9,2 nella precedente rilevazione), confermandosi tuttavia inferiore a quella di chi ne riporta una riduzione (20,5 per cento da 24,8)
Domanda e offerta restano deboli
Sono lievemente salite le percentuali degli agenti che riscontrano un aumento degli incarichi da evadere (14,5 per cento da 12,8 nella scorsa indagine) e dei nuovi incarichi a vendere (16,4 da 14,6), ma restano ampiamente prevalenti le indicazioni di calo (40,6 da 42,8). Il saldo tra i giudizi di aumento e diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è divenuto meno negativo (-19,3 punti percentuali, da -28,7 e -26,4 rispettivamente nel IV e nel I trimestre del 2023
Sconto medio rimane sui livelli bassi
Lo sconto medio, rispetto alle richieste iniziali del venditore, si è attestato all’8,3 per cento, in linea con i valori assai contenuti registrati negli ultimi due anni. Il tempo trascorso tra l’affidamento dell’incarico e la vendita è ancora molto ridotto (5,7 mesi), appena al di sopra di quello minimo dall’inizio dell’indagine rilevato un anno fa
Ottenere un mutuo è più semplice
È diminuita, per il secondo trimestre consecutivo, la quota degli operatori che segnalano la difficoltà nell’ottenere un mutuo da parte degli acquirenti tra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico a vendere, collocandosi al 23,7 per cento, oltre dieci punti percentuali al di sotto dei valori raggiunti nel III trimestre del 2023.
La percentuale di acquisti finanziati con mutuo è tornata a crescere per la prima volta dalla fine del 2022, attestandosi al 62,5 per cento; resta sostanzialmente stabile, al 77 per cento, il rapporto tra ammontare del prestito e valore dell’immobile. In linea con le rilevazioni precedenti, le principali cause di cessazione dell’incarico a vendere restano il valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore oppure il prezzo richiesto giudicato troppo elevato dai possibili compratori.
Canoni di locazione in forte crescita
Si è nuovamente ampliata la quota di agenti che hanno riscontrato una crescita dei canoni di locazione nel trimestre di riferimento rispetto al periodo precedente, toccando un nuovo massimo dall’avvio dell’indagine (53,1 per cento) e risultando di oltre 49 punti percentuali superiore a quella di chi ne ravvisa una diminuzione. Il 38,1 per cento delle agenzie prefigura ulteriori aumenti nel trimestre in corso, in marginale diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Rimane su valori minimi lo sconto medio sui canoni di locazione richiesti, al 2,1 per cento.
La percentuale di operatori che segnalano un calo degli incarichi a locare si attesta al 45,4 per cento a fronte del 7,6 per cento di chi ne indica un aumento. La minore offerta viene indicata dal 41,2 per cento degli operatori come motivazione sottostante all’aumento dei canoni, a sua volta causata principalmente dalla preferenza dei proprietari per affitti brevi, soprattutto nelle aree urbane. La domanda, invece, sarebbe sostenuta in misura significativa dalle difficoltà di alcune categorie di compratori ad acquistare immobili.
Previsioni, si attenua il pessimismo degli agenti immobiliari
Sull’orizzonte biennale, le aspettative hanno segnato un miglioramento marginale, dopo quello più marcato registrato lo scorso trimestre, restando nel complesso deboli. Continua a divenire decisamente meno negativo il saldo relativo alle prospettive sull’andamento dei prezzi nel trimestre in corso, per via della forte diminuzione della quota di operatori con aspettative di ulteriore ribassi (a 24,6 per cento da 31,5).

Rispetto alla rilevazione effettuata nel I trimestre 2023 si sono moderate le valutazioni sui potenziali effetti attesi per l’anno in corso della direttiva sulla prestazione energetica degli immobili (Energy Performance of Buildings Directive, comunemente nota anche come “Case Green”) recentemente approvata a livello europeo e modificata nel 2023. In particolare, si è invertita la prospettiva riguardo l’influenza della direttiva sulla domanda di abitazioni da ristrutturare, che presenta un saldo leggermente positivo nell’ultima rilevazione (2,2 per cento), da negativo lo scorso anno.
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