
Si può riportare il nome del condomino moroso nella chat WhatsApp del condominio? Per un amministratore di condominio WhatsApp è uno strumento più pratico e diretto della e-mail o dell'intramontabile comunicazione cartacea, e consente una interlocuzione con i comproprietari ed i residenti di uno stabile più efficace per pianificare o comunicare appuntamenti, scadenze e lavori. Ma è possibile condividere informazioni sensibili, come per esempio fare il nome del condomino moroso di un palazzo, sulla chat WhatsApp?
Quando un condomino è moroso?
Il condomino moroso è colui che non corrisponde la sua quota per le spese ordinarie di manutenzione dell’immobile oppure quelle straordinarie e occasionali. La morosità scatta alla scadenza dei termini di pagamento.
Questa situazione può avere un riflesso evidente sia sugli altri condomini che sull’attività dell'amministratore di condominio stesso. I condomini “virtuosi”, che hanno proceduto al regolare pagamento delle spese necessarie, possono infatti trovarsi nella spiacevole situazione di dover coprire anche le somme che avrebbero dovuto essere pagate da altri condomini e questo apre lo scenario complesso sul pagamento dei debiti dei morosi.
L’amministratore invece, proprio per far fronte a queste situazioni, ai sensi del codice civile (articolo 63 comma 5), può ottenere un decreto di ingiunzione immediatamente esecutivo, nonostante opposizione, ed è anche tenuto a comunicare ai creditori non ancora soddisfatti che lo interpellino i dati dei condomini morosi.
Prima di arrivare al decreto di ingiunzione l’amministratore può anche:
- inviare solleciti di pagamento
- adire le vie legali per cercare di recuperare il credito
- disattivare i servizi comuni al condomino moroso
Per cercare di prevenire gli atteggiamenti morosi, l’amministratore può:
- redigere un regolamento condominiale chiaro che definisca con chiarezza le scadenze ordinarie
- inviare subito solleciti di pagamento ai condomini in ritardo
- offrire sempre la possibilità di rateizzare il pagamento delle quote
- ricorrere a strumenti di recupero crediti, come l’ingiunzione di pagamento
Cosa ben diversa ovviamente è la morosità nel pagamento canone di locazione, per la quale - a tutela dei proprietari e delle agenzie immobiliari - è possibile consultare la banca dati della morosità immobiliare.

Caso concreto e risposta dell’amministratore di condominio
Per gli amministratori di condominio le chat di WhatsApp sono molto utili: oltre alla praticità le spunte di avvenuta lettura infatti indicano immediatamente se i condomini hanno letto le comunicazioni e se sono a conoscenza di appuntamenti o scadenze.
Un condomino però ha chiesto il nome del condomino moroso che ritarda il pagamento per un lavoro nella scala. L’amministratore ha rifiutato di rivelarlo: la scelta è stata motivata dal professionista con la tutela della privacy del moroso. È una situazione tipo, che si verifica spesso. Ma è corretto il diniego opposto dall’amministratore?
Comunicazione condomini morosi
Fare i nomi dei condomini morosi su un documento aperto a più persone, come è una chat di WhatsApp, potrebbe facilmente porre questioni giuridiche legate alla privacy. L’amministratore tuttavia, qualora sia destinatario di una richiesta sulla posizione debitoria di uno o più condomini, magari diretta a conoscere l’esecuzione di impegni contrattuali comuni (come un cantiere di una ditta per il rifacimento della facciata), può riportare l’informazione senza incorrere in violazione della privacy.
Questa, perlomeno, sembra essere la strada tracciata dal Garante della Privacy che in casi simili ha fatto prevalere il principio della trasparenza nella gestione condominiale. Il Garante ha infatti chiarito che, pur nel rispetto della riservatezza, i singoli condomini hanno il diritto di conoscere le spese e gli inadempimenti degli altri. Un diritto che può essere esercitato sia nella fase del rendiconto annuale che facendo richiesta all’amministratore.
Condividere il nome del condomino moroso su una chat del condominio può essere lecito e non lesivo della privacy. Ma esistono delle accortezze.

Diffamazione nella chat condominiale
La diffamazione è il reato previsto dall’articolo 595 del Codice Penale che punisce chi offende la reputazione di un’altra persona non presente. Se comunicare il nome di un condomino moroso in una chat può non ledere alcun diritto, esprimersi in modo da offendere la reputazione di una persona può fare scattare la diffamazione.
L’offesa infatti può essere portata con qualsiasi mezzo, compresi i nuovi mezzi di comunicazione tecnologici. Quindi, l’offesa all’amministratore o ad condomino può avvenire anche mediante l’utilizzo di una chat WhatsApp del condominio.
La diffamazione è un reato procedibile a querela della persona offesa: quindi il procedimento penale non avrà inizio se l’offeso non presenti querela. Nel caso di WhatsApp, con la querela, l’offeso potrà depositare anche gli screenshot della chat con le frasi da lui ritenute ingiuriose.
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