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Giorgetti superbonus
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"Pensare al superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi". A esprimere questo duro giudizio sul superbonus è stato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento al Forum Ambrosetti.

Nel corso del suo intervento, il ministro ha confermato il giudizio negativo già espresso dalla premier Giorgia Meloni sulla misura stella del governo Conte 2. Parlando della prossima legge di bilancio, che ha definito come "prudente" il ministro si è tolto qualche sassolino sulla scarpa sul bonus 110: "A proposito di superbonus e dei 100 miliardi, questo governo ne ha pagati 20 e altri 80 sono da pagare, ma tutti hanno mangiato e poi si sono alzati dal tavolo".

Le dure affermazioni di Giorgetti fanno seguito a quelle della Meloni che aveva definito il superbonus "la più grande truffa ai danni dello stato", definendolo"un disastro che stiamo pagando in maniera pesante. Vi anticipo alcuni numeri: nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell'Agenzia dell'Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere 'amico' di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato. Noi dobbiamo occuparci di coloro che, per queste norme, ora rischiano di trovarsi per strada".

Un governo "coraggioso"

"Questo governo è stato coraggioso sul superbonus, sul reddito di cittadinanza, e in materia di partecipazioni abbiamo risolto e sciolto la vicenda Alitalia, delle tlc e della rete", ha sottolineato Giorgetti che, alludendo a Mps su cui ieri le dichiarazioni della maggioranza erano discordanti, ha aggiunto "risolveremo senza farci dettare tempi da nessuno e tanto meno dalla fretta per quanto riguarda il sistema bancario".

Il ministro ha toccato anche il tema della tanto discussa tassa sugli extraprofitti: " "sicuramente potrà essere migliorata, quello che non accetto è che si dica che è una tassa ingiusta, è una tassa giusta. Vi posso assicurare che alla fine, nella sua versione definitiva, tutti quanti la potranno apprezzare". Sulla crescita del Pil "il governo pensa di mantenere le previsioni, che ha fatto in sede di Def, per l'1% nel 2023 ma inevitabili variabili esterne stanno radicalmente mutando il quadro e di questo bisogna prenderne atto anche a livello europeo".

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