Politici e professionisti del settore si sono incontrati per analizzare le maggiori criticità della norma e suggerire modifiche
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La legge di Bilancio 2024 ha previsto all’articolo 1, comma 64, la tassazione della plusvalenza sulla vendita di immobili che sono stati oggetto di superbonus 110%. Una norma che, a quanto pare, sta avendo ripercussioni sul mercato. Per confrontarsi proprio su questo tema, è stata organizzata a Roma dalla Fimaa una tavola rotonda a porte chiuse, intitolata “La Tassazione delle Plusvalenze da SuperBonus”, alla quale hanno partecipato politici e professionisti del settore. Un incontro che ha portato a redigere un documento congiunto per evidenziare le maggiori criticità della norma e suggerire alcune modifiche.

Come spiegato da una nota, tra le misure inserite e richieste nel documento figurano: 

  • la necessità di stabilire che l’importo dell’imponibile non possa superare quello dell’incentivo goduto; 
  • la richiesta di escludere dalla tassazione quegli immobili per i quali il preliminare è stato registrato prima del 1° gennaio 2024 – quindi prima dell’entrata in vigore della misura - anche se il contratto definitivo è stipulato successivamente; 
  • la proposta di tassare la plusvalenza sulla base delle “rate” di superbonus effettivamente percepite; 
  • la richiesta di applicare la tassazione della plusvalenza ai soli immobili ceduti entro cinque anni – e non dieci, come prevede attualmente la norma – dal completamento dei lavori.
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Nel corso dell’incontro, il vicepresidente vicario, Maurizio Pezzetta, ha spiegato: “La norma che prevede la tassazione delle plusvalenze presenta diverse lacune, come la difficoltà in taluni casi di commisurare correttamente le plusvalenze; l’incertezza dei reali fattori che hanno determinato la rivalutazione di un immobile, a iniziare dalle oscillazioni del mercato, più che dagli interventi svolti, così come dal tempo trascorso dall’acquisto dell’immobile; la tassazione delle plusvalenze a seguito di lavori condominiali oggetto del beneficio che non hanno però riguardato il singolo immobile oggetto di vendita; la criticità in cui si trova chi ha stipulato un contratto preliminare di compravendita registrato e trascritto prima della legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023), con un onere imprevisto che va a penalizzare la vendita”. 

Pezzetta ha poi aggiunto: “Le criticità emerse sono state anche altre e si palesa la necessità di apportare almeno delle modifiche per intervenire su una norma che non esisteva al momento della richiesta di usufruire di questo superbonus. È necessario, pertanto, apportare dei correttivi per rendere questa misura più equa. Altrimenti si rischia di provocare evidenti ripercussioni all’interno del mercato immobiliare, determinando una contrazione nell’offerta e un aumento ingiustificato dei prezzi. Questo scenario penalizzerebbe la popolazione e quindi il mercato immobiliare stesso”. 

Alla tavola rotonda hanno partecipato l’onorevole Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive della Camera; gli onorevoli Andrea de Bertoldi, Mauro Del Barba ed Emiliano Fenu, componenti della Commissione Finanze della Camera; la senatrice Lavinia Mennuni, della Commissione Bilancio del Senato. A rappresentare le associazioni di professionisti sono invece intervenuti Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario Fimaa; Cristoforo Florio, consulente fiscale della Fimaa; Francesco Raponi, componente della Commissione Studi Tributari del Consiglio Nazionale del Notariato; Livio Spinelli, consigliere del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati; Marco Zandonà, direttore dell’Area fiscale dell’Ance.
 

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