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Locazione a canone concordato, Confabitare Roma: “Durata e tassazione la rendono un’opzione interessante”

Il contratto di locazione a canone concordato permette di locare un immobile a uso abitativo per la durata minima di tre anni, prorogabile per altri due. Ma quali sono gli aspetti di questa tipologia contrattuale che destano maggiore interesse? Nel caso si decida di optare per questa formula, cosa è necessario sapere? Cosa, invece, è bene evitare? Per cercare di fare un po’ di chiarezza, idealista/news ha rivolto qualche domanda a Eugenio Romey, presidente di Confabitare Roma
Perché conviene affittare una casa a canone concordato?

Perché conviene affittare una casa a canone concordato?

Avere una seconda casa e lasciarla disabitata comporta importanti costi perché, seppur inutilizzata, sarà necessario sostenere numerose spese. È dunque una buona idea dare in affitto l’immobile per trasformare i costi in entrate economiche. I proprietari possono scegliere il tradizionale contratto a canone libero oppure quello a canone concordato e ottenere importanti agevolazioni fiscali.

Cedolare secca, attenti al calcolo

Arriva al foto finish la cedolare secca sugli affitti. I proprietari potranno optare per l'aliquota unica sulle locazioni, al 21% sui canoni liberi e al 19% su quelli concordati. La scelta fra irpef e cedolare secca è affidata agli stessi locatori, a seconda della convenienza.