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Coronavirus: conseguenze fiscali e impatto sull'economia
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Lombardia e Veneto chiudono per Coronavirus. Ferme scuole e attività commerciali, prorogate le scadenze fiscali e ne risente anche il settore immobiliare (soprattutto il segmento degli affitti brevi): quali conseguenze sull’economia italiana?

Coronavirus, le ordinanze regionali

Durante il weekend appena trascorso l’allarme per il Coronavirus ha raggiunto le proporzioni di un vero e proprio stato di guerra. In particolare le Regioni Lombardia e Veneto hanno disposto misure per evitare il contagio tali da causare senz’altro delle conseguenze sul tessuto economico della zona d’Italia che ne è considerata il traino dal punto di vista economico. In particolare, le ordinanze regionali, dal 23 febbraio e almeno fino al 1 marzo, hanno disposto:

  • la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;
  • chiusura dei nidi, dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani a esclusione di specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;
  • sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei, dei cinema e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché dell'efficacia delle disposizioni regolamentari sull'accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi;
  • sospensione di ogni viaggio d'istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero;
  • le chiusure delle attività commerciali disposte in questi termini:
  1. bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00; verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali;
  2. per gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati è disposta la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con eccezione dei punti di vendita di generi alimentari;
  3. per le manifestazioni fieristiche, si dispone la chiusura.

Coronavirus e disagi economici

Il consiglio in genere è poi quello di evitare luoghi affollati, di non muoversi di casa se non strettamente necessario e di non scegliere i mezzi pubblici per farlo. Facile quindi prevedere i disagi lavorativi per coloro che non dispongono della possibilità dello smart working, e che dovranno vedersela in questi giorni con il traffico sulle strade, la mancanza di parcheggi, la necessità di trovare aiuti per la famiglia dal momento che i figli saranno a casa da scuola.

Intanto la possibilità di chiusura degli esercizi commerciali ha portato al vero e proprio saccheggio dei generi alimentari dai negozi lombardi, nonché a speculazioni folli sui prezzi di mascherine sanitarie e prodotti per l’igiene e la disinfezione a base di cloro e alcool.

“Da un primo monitoraggio sui principali portali di e-commerce emerge come i prezzi di alcuni prodotti legati all’emergenza Coronavirus raggiungano livelli astronomici – afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi – Ad esempio il classico gel igienizzate dell’Amuchina da 80 ml, che normalmente si trova in commercio a circa 3 euro, viene oggi venduto sul web a 22,5 euro la confezione, con un ricarico sul prezzo al pubblico del +650%. Ancora peggio per le mascherine protettive da viso, che prima del coronavirus erano vendute a meno di 10 centesimi di euro l’una, e oggi arrivano a costare su internet 1,8 euro, con un incremento di prezzo del +1700%”.

Coronavirus, sospesi gli obblighi fiscali

Ma le conseguenze si sentiranno anche a livello più ampio. La chiusura dei tutte le attività economiche legate alla scuola, alle università, agli enti culturali, agli esercizi commerciali avrà senz’altro un impatto, tanto più forte quanto sarà prolungata la chiusura. Per non parlare delle attività produttive che, senza l’apporto dei prodotti cinesi, rischiano di rallentare drasticamente se non di chiudere, e per le quali potrebbero non essere sufficienti i fondi di emergenza appositamente stanziati per sostenere queste situazioni calamitose. Il Governo è già pronto a varare misure per la sospensione degli obblighi tributari delle zone particolarmente colpite: facile quindi immaginare che ci saranno conseguenze anche sui conti pubblici, con conseguente difficoltà di rispettare i parametri europei. In particolare le norme previste riguarderanno:

  • sospensione degli adempimenti fiscali e del lavoro, con contestuale “proroga” - tecnicamente si tratta di una rimessione in termini - di quelli in scadenza durante il periodo di validità dei provvedimenti restrittivi varati dal Governo e dagli enti locali;
  • sospensione del pagamento delle bollette elettriche e delle utenze in generale;
  • approvazione di facilitazioni per l’accesso delle imprese coinvolte dall’emergenza Coronavirus al Fondo di garanzia per le Pmi;
  • introduzione di contributi straordinari per la ripresa delle attività, una volta accertati i danni;
  • sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui bancari;
  • attivazione di strumenti a sostegno del reddito, come cassa integrazione ordinaria, fondo di integrazione salariale o Cig in deroga per le aziende con meno di 6 dipendenti.

Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate ha diramato un comunicato stampa in cui si invita la popolazione a fare uso delle procedure telematiche e in cui si comunica la dilazione delle scadenze fiscali di febbraio. Tutte le informazioni qui.

Coronavirus e impatto sul Pil mondiale

La preoccupazione è anche a livello internazionale: il G20 dei ministri delle finanze è piuttosto concorde del prevedere uno scenario di caduta e di risalita a V dell’economia globale, ma in ogni caso invitano a stare pronti a conseguenze che al momento è difficile valutare.

"In questo scenario, - afferma Kristalina Georgieva, direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), - la crescita del 2020 per la Cina sarebbe del 5,6 per cento. Si tratta di 0,4 punti percentuali in meno rispetto all'aggiornamento Weo di gennaio. La crescita globale sarebbe inferiore di circa 0,1 punti percentuali. Ma stiamo anche valutando scenari più catastrofici nei quali la diffusione del virus continua più a lungo e più globalmente e le conseguenze sulla crescita sono più durature".

Diminuiscono le stime sul PIl italiano

Nel quadro di incertezza globale, il fermo di parte delle attività nel Nord Italia e il possibile allargamento alle altre regioni potrebbe avere effetti negativi sul pil italiano.

Mazziero Research ha abbassato le stime Pil al 1º trimestre da 0,1% a -0,1%, la stima del pil annuale 2002 resta stabile a -0,1%. Considerando il dato negativo del 4° trimestre 2019 a -0,3% (preliminare Istat da confermare), qualora le stime Mazziero Research fossero corrette, l’Italia si troverebbe in recessione tecnica al termine del 1° trimestre di quest’anno.

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