
Già pagato ad aprile alla maggior parte delle partite Iva, Il bonus da 600 euro non arriva ancora ad alcuni cittadini, anche se la domanda è stata accolta. Vediamo perché ci sono pagamenti in ritardo, a chi spetta secondo le direttive Inps, cosa fare se i 600 euro non arrivano e quali sono le novità di maggio.
Bonus 600 euro Inps non arrivato?
Oltre 400mila persone hanno richiesto il bonus 600 euro per partite Iva e autonomi tra marzo e aprile e più della metà lo hanno già ricevuto sul proprio conto corrente a partire dal 15 aprile. Ma se ancora non arriva il bonus 600 euro, il processo di erogazione potrebbe semplicemente essere in ritardo, anche nel caso di domanda accolta. Per questo l’Inps ha ricordato che i contribuenti possono controllare lo stato di lavorazione della domanda.
Infatti è possibile consultare la propria domanda per se i 600 euro del bonus inps ancora non sono arrivati all'interno del proprio profilo MY Inps accedendo tramite Spid o pin personale. Nel caso in cui la domanda del bonus ips 600 non ancora arrivato sia classificata come "in attesa di esito", significa che l'inps ha preso in carico la domanda per il bonus di 600 che risulta in fase di protocollo.
La domanda e i relativi pagamenti del bonus 600 euro non ancora arrivato non avvengono in ordine di richiesta. I primi a ricevere in bonus 600 euro dall’Inps, infatti, non sono necessariamente i primi ad aver fatto richiesta, ma quelli la cui domanda è stata accolta prima (perché necessitava meno controlli). Per verificare lo stato di avanzamento della domanda si può entrare nella propria area riservata, seguendo la stessa procedura della fase di compilazione. Quindi se il bonus 600 euro non arriva non si può fare altro che aspettare.
Bonus Inps 600 euro, a chi spetta
Il pagamento del bonus di 600 euro viene erogato direttamente dall’Inps spetta a partite Iva, autonomi, collaboratori coordinati e continuativi, stagionali del turismo, lavoratori agricoli, lavoratori dello spettacolo. La domanda sarà accolta per liberi professionisti titolari di partita Iva (attiva alla data del 23 febbraio 2020) iscritti alla Gestione separata Inps e dai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) attivi alla data del 23 febbraio 2020.
Bonus 600 euro spetta anche ai lavoratori autonomi iscritti all’Ago Inps (artigiani, commercianti e coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e quindi i lavoratori dipendenti stagionali di alcuni settori particolarmente colpiti dalla crisi (turismo e agricoltura) e i lavoratori dello spettacolo. La somma è esentasse, non cumulabile e non spetta ai pensionati e a chi percepisce già il reddito di cittadinanza. Sono questi, infatti, i requisiti disposti dal decreto cura Italia.
Restano quindi fuori dalla platea dei beneficiari del bonus da 600 euro i lavoratori autonomi e liberi professionisti iscritti alle altre casse obbligatorie come ad esempio commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, ingegneri, geometri iscritti alle proprie casse previdenziali.
Bonus 600 euro a maggio nel decreto rilancio
Il decreto rilancio ha confermato Il bonus di 600 euro per aprile, ma per maggio ci sarà un bonus di 1000 euro per i liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e per i co.co.co che hanno terminato il rapporto di lavoro.
Ad aprile il bonus 600 euro è stato riconosciuto a partita Iva e liberi professionisti con redditi minori a 35mila euro. L’indennità è arrivata anche sui conti correnti di chi ha un reddito tra i 35mila e i 50mila euro, ma che ha avuto minori entrate dovute allo stato di emergenza per coronavirus.
1 Commenti:
Per dovere di cronaca dovreste specificare tutti gli stagionali con un contratto classificato come tale, poichè il 30/35% dei lavoratori del turismo ha contratti a termine o indeterminati quindi esenti da tale sostegno già da Marzo.
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