
Sul congedo di maternità sono diverse le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2022, tra cui quella dei tre mesi in più per le lavoratrici autonome entro determinati limiti di reddito. Vediamo insieme quali sono i principali aggiornamenti alla disciplina del congedo parentale.
Congedo di maternità per lavoratrici autonome, come funziona
Nella Legge di Bilancio 2022 si disporranno tre mesi in più di congedo maternità per le lavoratrici autonome e professioniste. Il che equivale a dire che l’indennità di maternità, attualmente erogato per cinque mesi, si percepirà per un periodo più lungo, ma in presenza di alcuni requisiti di reddito.
Congedo di maternità per libere professioniste, quanti mesi dura?
Per le lavoratrici autonome i tre mesi di congedo maternità extra previsti dalla legge di Bilancio 2022 vanno a sommarsi ai cinque mesi già previsti; il periodo può essere fruito prima o dopo la data del parto. In caso di adozione o affidamento i 5 mesi decorrono dal momento dell’ingresso in famiglia del minore adottato o in affido. L’indennità prevista è dell’80% del reddito da lavoro.
Requisiti per il congedo maternità delle lavoratrici autonome
Per beneficiare dell’indennità di maternità extra della durata di tre mesi, le lavoratrici autonome devono aver percepito reddito inferiore agli 8145 euro nell’anno precedente l’inizio del periodo di maternità. Tale livello di reddito verrà aggiustato di anno in anno a seconda delle valutazioni Istat.
Per percepire i tre mesi di congedo di maternità aggiuntivi occorre poi che le lavoratrici autonome siano iscritte ad una gestione Inps o alle casse professionali.
Congedo di maternità per lavoratrici autonome, a chi è rivolto
Il congedo di maternità per autonome e professioniste si rivolge alle categorie elencate negli articoli 64, 66 e 70 del Testo unico sulla tutela e sostegno della maternità e della paternità. In particolare:
lavoratrici autonome iscritte alla Gestione separata INPS, con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa o incaricate alla vendita a domicilio;
- coltivatrici dirette, artigiane ed esercenti attività commerciali, le imprenditrici agricole, le pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne;
- le libere professioniste iscritte alle Casse o agli enti di previdenza riconosciuti dalla legge
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