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Aumento delle pensioni Inps, da quando scatta e a chi spetta
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Con l’autunno, per i pensionati, sono arrivate anche buone notizie. Si tratta  dell’aumento delle pensioni Inps 2022 che, in realtà, è un anticipo delle rivalutazioni previste inizialmente per il 2023. Scopriamo da quando scatta, a chi spetta e le ultime precisazioni dell’Istituto di previdenza contenute nel messaggio n. 120 del 26 ottobre 2022.

Il tanto atteso aumento delle pensioni Inps (ma non solo) è arrivato con qualche mese di anticipo rispetto all'aumento delle pensioni 2023 (inizialmente la rivalutazione sarebbe dovuta scattare a partire da gennaio 2023) per effetto delle misure contenute nel decreto Aiuti bis, che interviene per via dei considerevoli aumenti del tasso di inflazione.

La perequazione, infatti, prevede l’adeguamento degli importi delle pensioni all’aumento dei prezzi per proteggere il potere d’acquisto dei pensionati dall’inflazione. Viene applicata, generalmente, a gennaio di ogni anno e si riferisce all’inflazione dell’anno precedente. La decisione di anticiparne l’effettività è stata presa proprio per contrastare l’emergenza scatenata dall’aumento dei prezzi.

La circolare Inps n. 120 del 26 ottobre ha fatto ulteriore chiarezza per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni 2022. La perequazione si applica a tutte le pensioni erogate dall’Istituto di previdenza, comprese le prestazioni assistenziali.

Nel dettaglio, la percentuale di aumento per variazione del costo della vita viene applicata a seconda dell’importo dell’assegno pensionistico, in relazione al trattamento minimo di pensione per lavoratori dipendenti e autonomi (525,38 mensili e 6.829,94 annui). L’aumento delle pensioni, quindi, si applica:

  • nella misura del 100% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a quattro volte il trattamento minimo Inps;
  • nella misura del 90% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo Inps;
  • nella misura del 75% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il predetto trattamento minimo.

A novembre i pensionati hanno ricevuto in anticipo il conguaglio con la differenza tra il tasso provvisorio e quello definitivo e gli arretrati spettanti per le mensilità da gennaio a ottobre 2022.

Aumento pensioni 2023

Nel frattempo, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto tramite il quale scatterà l’aumento delle pensioni 2023. Così, il prossimo aggiornamento, per le pensioni in pagamento da gennaio 2023, avverrà tramite l’indce provvisorio del 7,3%.

Tuttavia, la proiezione per le pensioni novembre e dicembre potrebbe essere al di sotto del dato effettivo di fine anno, caso in cui la rivalutazione potrebbe aumentare ulteriormente e quindi il prossimo anno i pensionati riceverebbero anche un conguaglio, come è già accaduto quest’anno.

Aumento pensioni Inps, da quando?

In sostanza, l’aumento delle pensioni Inps si tradurrà in un ricalcolo delle somme dovute sulla base dei livelli di inflazione già a partire dall’autunno 2023 (ottobre/novembre) e non dal 1° gennaio 2023, come era previsto inizialmente.

Già a partire da ottobre è scattato un primo aumento delle pensioni Inps, i titolari di trattamenti pensionistici in possesso dei requisiti necessari otterranno una rivalutazione degli importi del 2%, a cui si aggiungerà a novembre la differenza nel calcolo dell’inflazione del 2021.

Aumento pensioni Inps, a chi spetta?

L’aumento delle pensioni Inps 2022 scatterà anticipatamente per chi ha un reddito annuo fino a 35mila euro. Nel dettaglio, a ottobre arriverà l’acconto con rivalutazione del 2% che lo Stato ha calcolato sul tasso d’inflazione dei primi sei mesi dell’anno.

Entrando ancor di più nello specifico, la rivalutazione anticipata delle pensioni, introdotta con il decreto Aiuti bis, viene applicata per le pensioni per cui sono previste mensilità entro e non oltre i 2.692 euro di importo.

Mentre l’aumento delle pensioni di novembre (ovvero l’anticipo della rivalutazione inizialmente previsto per gennaio 2023) riguarderà tutti i pensionati. Con il cedolino di novembre, infatti, verranno erogati anche gli arretrati maturati dal 1° gennaio al 30 settembre 2022.

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Quanto sarà l'aumento delle pensioni nel 2022?

L’Inps ha comunicato che gli aumenti delle pensioni dipendono dalla fascia di competenza:

  • da 0 a 2.097,40 mensili: aumento massimo di 41,95 euro;
  • da 2.097,41 a 2.621,75 euro mensili: aumento massimo di 9,44 euro;
  • da 2.621,76 a 2.692,00 euro mensili: incremento di 1,05 euro.

Il limite massimo per ottenere l’aumento è pari a 2.692 euro (rappresenta la quarta fascia) che viene maggiorato di un importo pari a 52,44 euro in base alla clausola di salvaguardia, per un importo massimo di 2.744,44   

Quali sono le pensioni che avranno l'aumento?

L’aumento delle pensioni 2022 scatta per i redditi inferiori a 35mila euro annui (i cui assegni pensionistici mensili lordi risultino entro e non oltre i 2.692 euro di importo).

Quanto verranno rivalutate le pensioni nel 2022?

Secondo quanto stabilito dal decreto Aiuti Bis per aiutare i pensionati di fronte al caro prezzi, le pensioni saranno rivalutate del 2% con un anticipo di tre mesi rispetto al consueto adeguamento al costo della vita che sarebbe dovuto partire dal 1° gennaio 2023.

Quando gli aumenti per i pensionati?

L’Inps ha spiegato che l’aumento delle pensioni viene corrisposto d’ufficio direttamente ai beneficiari sulle mensilità ottobre, novembre, dicembre e sulla tredicesima. L’importo sarà identificato da una specifica voce nel cedolino denominata “Incremento D.L. Aiuti bis”.

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