
Per sostenere le lavoratrici madri e per rilanciare il tasso di natalità in Italia, il governo Meloni ha inserito in Manovra 2024 una misura ad hoc che è stata già ribattezzata “bonus mamma”. In realtà, si tratta di uno sgravio contributivo per le lavoratrici con figli. Il meccanismo prevede applicazioni diverse a seconda dei requisiti. Ma il testo della legge di Bilancio ha già corretto la formula originaria. Scopriamo di cosa si tratta e cosa prevede.
Cos’è il “bonus mamma” 2024?
Quello che in questi giorni viene definito bonus mamma è una misura contenuta nella bozza della Manovra 2024, che introduce uno sgravio contributivo al 100% (ma fino a un massimo di 3mila euro annui) e senza limiti di reddito per tutte le lavoratrici madri. Secondo la bozza della legge di Bilancio, per questo sgravio non sarà necessario presentare alcuna domanda, l’accredito sarà infatti automatico.
Ma la misura non sarà la stessa per tutte le lavoratrici madri. Lo sgravio contributivo, infatti, ha una durata variabile, che dipende direttamente dal numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bambino più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo e arriva fino ai 18 anni del figlio più piccolo. L’agevolazione, tuttavia, non spetta alle madri che lavorano in casa e alle lavoratrici precarie.
Va sottolineato, però, che durante l'iter in Senato è stata apportata una correzione, che prevede che il periodo di decontribuzione per le mamme lavoratrici con 2 figli non sarà di 3 anni (come previsto dalla prima bozza) ma di un solo anno.
Lo sgravio contributivo (al 100% fino a 3mila euro e fino al decimo anno di età del figlio più piccolo) per le mamme con due figli, quindi, scadrà al 31 dicembre 2024 e non durerà fino al 2026. Resta invece triennale quello previsto per le mamme dipendenti a tempo indeterminato con tre figli fino al 18esimo anno di età del figlio.
Quanto vale il bonus mamma?
Come già accennato, la misura è rivolta alle lavoratrici madri, senza limiti di reddito, e si traduce in uno sgravio contributivo al 100% fino a un massimo di 3mila euro annui. Ciò significa che le beneficiarie saranno esonerate dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico (Ivs - invalidità, vecchiaia, superstiti - per il privato e il Fap per il pubblico). Il contributo a carico della lavoratrice del 9,19%, infatti, sarà pagato dello Stato
A ciò si aggiunge il 33% circa dei contributi da versare, di cui oltre un terzo è a carico di chi lavora. Dal gennaio 2024 le mamme lavoratrici che hanno più di due figli non vedranno questa somma decurtata dalla loro busta paga.
Altre misure in Manovra
La Manovra 2024, inoltre, contiene anche un’altra misura che prevede una deduzione del 120% per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato. L’agevolazione si applica per chi stabilizza:
- donne con almeno due figli minori;
- under 30;
- persone con disabilità ed ex percettori del reddito di cittadinanza (in questo caso la deduzione sale al 130%).
Secondo la bozza della legge di Bilancio 2024, inoltre, il bonus asilo nido 2024 dovrebbe essere aumentato fino a 2.100 euro annui (solo per il secondo di nuclei familiari che hanno già al loro interno un altro minore con meno di 10 anni). Le altre regole di accesso resterebbero invariate, con il voucher utilizzabile sia per gli asili pubblici sia per quelli privati.
Per quanto riguarda il congedo parentale, sul totale dei 6 a disposizione entro i 6 anni di vita del figlio, sono previsti due mesi con retribuzione pari all'80% (anziché al 30%). Negli anni successivi però si cambia ancora: per uno dei due mesi la retribuzione sarà pari al 60% dello stipendio, l'altro resterà all'80%.
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