
La Manovra 2024 punta a rendere strutturale il reddito di libertà. Si tratta di un contributo destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, che si affidano ai centri antiviolenza. La misura era stata introdotto nel 2020 e, dal prossimo anno, il fondo dovrebbe essere finanziato con 6 milioni di euro in più. Scopriamo come funziona, chi può richiederlo e quanto spetta per il reddito di libertà.
Come funziona il reddito di libertà
Il reddito di libertà è un contributo a sostegno delle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia.
Il reddito di libertà, infatti, è un contributo economico di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi. La misura intende sostenere principalmente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori. La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito.
A chi spetta il reddito di libertà
Il reddito di libertà è destinato alle donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno e le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria. Il sostegno è compatibile con altre misure come il Reddito di Cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (NASpI, Cassa Integrazione Guadagni, ANF, ecc.).
Come fare domanda
La domanda per il reddito di libertà viene presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza. Al fine di facilitare la presentazione in via telematica delle istanze all’INPS, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalla cittadina interessata.
Ai fini dell’erogazione della prestazione dovranno essere inserite, inoltre, le modalità di pagamento prescelte, selezionandole dall’apposito menu a tendina in cui è possibile scegliere il pagamento mediante accredito su rapporti di conto dotati di IBAN, area SEPA, intestati alla richiedente e abilitati a ricevere bonifici (conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata).
In caso di pagamento su IBAN estero deve essere allegato un documento di identità del beneficiario e il modulo “Identificazione finanziaria Area SEPA”, reperibile sul sito istituzionale dell’INPS, timbrato e firmato da un rappresentante della banca estera oppure corredato di un estratto conto (nel quale siano oscurati i dati contabili) o da una dichiarazione della banca emittente dai quali risultino con evidenza il codice IBAN e i dati identificativi del titolare del conto corrente.
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