
Si comincia a parlare a più riprese del nuovo superbonus e, in attesa di capire come si trasformerà l'incentivo, l’Ance ha avanzato la sua proposta. L’Associazione nazionale dei costruttori edili, lanciando la sua ipotesi di rimodulazione dell’agevolazione fiscale, ha parlato di uno sconto del 70% per tutti e del 100% per gli incapienti. Ma non solo. Vediamo tutte le indicazioni fornite per rendere l'agevolazione più stabile e sostenibile.
Tracciando quello che potrebbe essere il nuovo sistema di detrazioni fiscali per incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio, l’Ance ha avanzato la sua proposta di rimodulazione del superbonus. Nessun stravolgimento, ma un assetto più stabile e sostenibile per le finanze pubbliche.
Nel dettaglio, come evidenziato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, si parla di incentivare gli interventi di miglioramento sismico e di riqualificazione energetica di interi edifici condominiali. Si passa da un salto di due classi energetiche a un salto di quattro classi energetiche, in modo tale da raggiungere gli obiettivi indicati dalla direttiva europea sulle case green. Per quanto riguarda gli edifici unifamiliari, si parla di incentivi solo per l’abitazione principale.
C’è poi il tema delle aliquote. A tal proposito, l’Ance ha suggerito uno sconto del 70% che può arrivare al 100% nel caso di incapienti, ossia i soggetti con reddito non superiore a 15mila euro. Via libera poi alla cessione del credito e allo sconto in fattura per interventi che interessano interi edifici. L’Associazione nazionale dei costruttori edili ha poi proposto che l’agevolazione diventi strutturale o che comunque sia stabile per 10 o 15 anni a partire dal 1° gennaio 2024 e che i contribuenti possano scegliere il periodo di fruizione della detrazione, ossia 5, 10 o 20 anni. Non manca il riferimento al sismabonus acquisti e ai mutui verdi. In merito, l’Ance ha ipotizzato l’individuazione di questi finanziamenti garantiti dallo Stato per sostenere la quota a carico delle famiglie. Questo nuovo superbonus proposto dall’Ance andrebbe a costare circa 20 miliardi di euro all’anno.
È presto per dire come si configurerà il nuovo superbonus. Sullo sfondo c’è indubbiamente la direttiva europea sulle case green, ma anche la legge di Bilancio, che di fatto permetterà di definire cosa accadrà sul fronte degli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica degli immobili e che forma prenderà la detrazione fiscale. Le voci però si rincorrono. Se la proposta dell’Ance ha ipotizzato due aliquote al 70% e al 100% per gli incapienti, qualche giorno fa, con la presentazione di due disegni di legge, si era parlato di un superbonus al 60 o 100 per cento.

Nuovo superbonus Ance, il commento del commercialista: ecco le possibili criticità
Christian Dominici, commercialista e fondatore di CD spa, ha commentato la proposta lanciata dall’Ance per la rimodulazione del superbonus, definendola ben equilibrata e concretizzabile, ma con alcune possibili criticità.
Secondo Dominici, la proposta di modulare le aliquote su due livelli di sconto (il 70% per tutti e il 100% solo per gli incapienti), quindi la compartecipazione alle spese tra pubblico e privato, "è sensata e vantaggiosa sia per i cittadini che per le finanze pubbliche: i condòmini, che possono detrarre i costi dalla loro dichiarazione dei redditi, sono incentivati a valutare attentamente i preventivi e la qualità del servizio, evitando sprechi e prezzi gonfiati, e lo Stato può rispettare gli obiettivi fissati dall'Europa senza che i costi gravino unicamente sulle casse pubbliche".
Ma, sottolinea il commercialista, "questo meccanismo di differenziazione degli sgravi può portare a criticità in caso di cessione dei crediti, in quanto complica notevolmente il lavoro di due diligence delle banche interessate ad acquistare i crediti edilizi".
Secondo Dominici, "questa complicazione per gli istituti di credito si aggrava ancora di più considerando un altro aspetto della proposta dell’Ance: rispetto allo sconto fiscale del 70% resta un 30% non agevolato e l’Ance propone come strumento finanziario a sostegno di questo tassello i mutui verdi. Questa tipologia di mutui è garantita dallo Stato ed è protetta da un fondo apposito che potrebbe consentire tassi più bassi dei livelli di mercato. È importante sottolineare che i condomini, per lavori di questo tipo, sono solidalmente responsabili, per le banche risulterà quindi più complicato, al momento dell’erogazione del finanziamento, valutare con esattezza il numero di soggetti che rischiano di non riuscire a ripagare il debito e il merito di credito dei singoli condomini".
Per il commercialista c'è poi un'altra complicazione per gli istituti di credito, che "risiede nella proposta dell’Ance di attribuire a questa agevolazione una vigenza di lungo periodo (10/15 anni) a partire dal 1° gennaio 2024, con la possibilità per i contribuenti di scegliere il periodo di fruizione della detrazione (in 5, 10 o 20 anni). Se infatti l’Associazione punta a evitare 'l’effetto imbuto' che ha caratterizzato spesso il superbonus, questa lunga durata risulta svantaggiosa per le banche, le quali, in caso di acquisto dei crediti, preferiscono sempre vigenze e frazionamenti più brevi (per esempio 5 anni)".
In conclusione, Dominici ha sottolineato che "la proposta dell’Ance è certamente vantaggiosa per i condòmini (che hanno la possibilità di vedere incrementare il valore della propria unità immobiliare usufruendo anche di agevolazioni fiscali) e per le finanze pubbliche (grazie alla compartecipazione con i privati), ma non ancora per gli istituti di credito. Le banche, infatti, guardano con maggior interesse a prodotti semplici e gestibili in maniera standardizzata: in questo caso, crediti edilizi con percentuale fissa, di breve durata e facilmente verificabili tramite due diligence". Aggiungendo: "Siamo convinti che ad oggi, data l’esigenza di rilanciare l’economia del nostro Paese con il coinvolgimento diretto degli investimenti delle famiglie, anche il sistema di cessione dei crediti potrà conoscere un rinnovato favore legislativo nei prossimi mesi: già oggi le banche guardano con più attenzione al prodotto e hanno ricominciato ad acquistare bonus edilizi con maggiore continuità".
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