Da aprile 2025, i titoli di Stato non rientrano nel calcolo dell'ISEE, per massimo 50.000 euro: cosa cambia per i contribuenti.
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Calcolo dell'ISEE senza titoli di Stato
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Sono in arrivo importanti novità su ISEE e titoli di Stato: dal mese di aprile 2025, questi ultimi saranno esclusi dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, per un importo massimo di 50.000 euro a nucleo familiare. È quanto prevede il DPCM 13/2025, e la successiva informativa INPS dello scorso 5 marzo: la misura comprende anche i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio

Ma cosa comporta questa novità di legge per i contribuenti e, soprattutto, in che modo cambia il calcolo dell’ISEE?

Le novità normative su ISEE e titoli di Stato

Così come accennato in apertura, dal primo aprile i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio non verranno più considerati ai fini del calcolo dell’ISEE 2025, per un massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Si tratta di una misura che ha come obiettivo, oltre a incentivare investimenti più sicuri come quelli in titoli di Stato, di ampliare l’accesso alle agevolazioni fiscali a una fascia più ampia della popolazione.

Tuttavia, la decisione di offrire una simile misura ai contribuenti è ben più antecedente, poiché nasce infatti con la Legge di Bilancio 2024, ovvero con la Legge 213/2023. Per quale ragione l’entrata in vigore è stata quindi posticipata?

Calcolo ISEE 2025
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Innanzitutto, il decreto attuativo su ISEE e titoli di Stato è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale soltanto il 18 febbraio 2025, mentre la relativa informativa INPS il successivo 5 marzo. Dopodiché, il ritardo è dovuto principalmente alla complessità degli adeguamenti tecnici per supportare la nuova misura, in particolare per l’aggiornamento dei sistemi informatici INPS e per le istruzioni operative da fornire ai CAF, affinché possano essere correttamente elaborate le DSU, ovvero le Dichiarazioni Sostitutive Uniche dei contribuenti.

Quali titoli di Stato sono esclusi dall’ISEE

Con l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell'ISEE, si vogliono favorire tutti quei nuclei familiari che, proprio per via dei loro investimenti e dei risparmi accumulati nel tempo, rischiano di essere esclusi da agevolazioni e bonus fiscali per il superamento delle soglie previste di legge. Ma quali titoli devono essere effettivamente presi in considerazione, ai fini dell’esclusione?

È la stessa normativa contenuta nel DPCM 13/2025 a specificarlo. Non dovranno infatti essere conteggiati:

  • BTP, ovvero i Buoni del Tesoro Poliennali. Si tratta di titoli di Stato a medio-lungo termine, emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che offrono interessi periodici sotto forma di cedole;
  • BOT, cioè i Buoni Ordinari del Tesoro. Questi titoli sono a breve termine e, di solito, prevedono una durata inferiore a un anno, ad esempio di 3, 6 o 12 mesi. Garantiscono un investimento sicuro con una liquidità rapida. In questo caso, non vi è il pagamento di cedole, ma il guadagno deriva dalla differenza tra il prezzo di acquisto e di rimborso;
  • CCT, ovvero i Certificati di Credito del Tesoro. Si tratta di titoli a tasso variabile dalla scadenza medio-lunga, il cui rendimento è legato all’andamento dei BOT e all’indice Euribor.

Oltre agli elencati titoli di Stato, è utile ribadire che l’esclusione dal calcolo dell’ISEE riguarda anche:

  • i Buoni Fruttiferi Postali (BFP), emessi da Poste Italiane e garantite dallo stesso Stato, pensati per i piccoli risparmiatori, con opzioni fino a 20 anni o, ancora, rendimenti crescenti quadriennali;
  • Libretti di Risparmio Postale, ovvero dei conti di risparmio sempre offerti da Poste Italiane e garantiti dallo Stato, che garantiscono interessi modesti ma privi di rischi.

Quanto incidono i BTP sull’ISEE

Elencati i titoli che non verranno più considerati nel calcolo dell’ISEE, quanto di fatto incidono i BTP, così come gli altri investimenti, nella definizione dell’indice familiare?

La differenza è di certo sostanziale. Prima dell’entrata in vigore del DPCM 13/2025, i titoli di Stato venivano considerati parte integrante del patrimonio mobiliare e, pertanto, influenzavano direttamente l’ISEE. Lo stesso patrimonio mobiliare veniva sommato al reddito familiare, per poi essere diviso per il coefficiente della scala di equivalenza, un valore che cambia in base alla composizione del nucleo familiare, andando così ad aumentare la probabilità di superare le soglie ISEE per agevolazioni e bonus fiscali.

Ad esempio, una famiglia con due genitori e un figlio a carico, pronta a investire in BTP per un valore di 50.000 euro, si trovava con un incremento dell’ISEE di circa 24.510 euro. Questo perché il valore del patrimonio mobiliare, appunto i 50.000 euro, veniva diviso per 2,04, ovvero il coefficiente di scala per quella composizione del nucleo familiare.

Dal prossimo aprile, e quindi con l’esclusione di BTP e affini dal calcolo, questi 24.510 euro non rientrano più dell’ISEE. Di conseguenza, per lo stesso nucleo familiare precedentemente citato:

  • prima dell’esclusione, con 20.000 euro di reddito annuo e 50.000 in titoli di Stato, l’ISEE risultava di 34.510 euro, ovvero il reddito e il patrimonio divisi per il coefficiente di scala 2,04;
  • dopo l’esclusione, ai fine ISEE verrà conteggiato solo il reddito, e quindi l’ISEE della famiglia in questione sarà di poco meno di 10.000 euro, più precisamente di 9.804 euro.

Un simile distacco può fare la differenza nell’accesso ad agevolazioni indispensabili per la famiglia, permettendo di rientrare in soglie maggiormente restrittive per l’ottenimento dei bonus.

Come funziona la soglia dei 50.000 euro

Così come già accennato, il DPCM 13/2025 garantisce la possibilità di escludere i sopracitati titoli dal calcolo dell’ISEE, stabilendo per un tetto massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Ma come funziona questa soglia, come deve essere considerata all’interno del calcolo dell’Indice della Situazione Economica Equivalente?

Calcolo delle soglie ISEE 2025
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È necessario sottolineare che il limite da 50.000 euro è da intendersi come complessivo rispetto al patrimonio mobiliare ai fini ISEE. Di conseguenza, una famiglia che ha 60.000 euro complessivi investiti in BOT e BTP, dovrà includere i 10.000 in eccedenza nel calcolo ISEE. 

Inoltre, l’esclusione è valida per i titoli posseduti al 31 dicembre 2023, poiché l’ISEE 2025 viene proprio calcolato sui redditi percepiti e sul patrimonio relativo a quell’anno.

Le tempistiche e la Dichiarazione Sostitutiva Unica aggiornata

Ma per i BOT, CCT e BTP fuori ISEE, da quando si può procedere? Come specificato dall’INPS, le novità saranno operative da aprile 2025, quando i contribuenti potranno presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata. Tramite la presentazione di questa dichiarazione all’INPS, che comprende tutti i dati relativi alla composizione familiare, ai redditi e al patrimonio, sarà possibile procedere al calcolo del nuovo ISEE.

Proprio poiché la misura non è entrata in vigore il primo gennaio, bensì nel mese di aprile, tutte le famiglie interessate dovranno proprio procedere a presentare la DSU aggiornata, allo scopo di rientrare nelle agevolazioni previste. Per farlo, è possibile procedere online sul portale INPS, presso i CAF oppure agli sportelli del proprio Comune, se il servizio è previsto.

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