Intervistato da idealista/news, l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale ha parlato di come si sta intervenendo per garantire una maggiore attrattività, competitività e soprattutto vivibilità
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Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale
Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Roma Capitale

Gli interventi realizzati in occasione del Giubileo 2025 “permetteranno di consegnare ai romani, ai pellegrini, a tutti i turisti e soprattutto alle future generazioni una città che non soltanto avrà dei luoghi più belli, ma che guarda anche al futuro”. Lo ha detto a idealista/news l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia, aggiungendo: “La nostra idea è quella di riuscire a unire la riqualificazione degli spazi pubblici per il Giubileo con la rigenerazione delle periferie”. Ecco cosa spiegato nel dettaglio.

Con questi interventi in che modo cambierà il volto della città? 

“Consegneremo ai romani, ai pellegrini, a tutti i turisti e soprattutto alle future generazioni una città che non soltanto avrà dei luoghi più belli, perché quello che stiamo costruendo con questi interventi è un pacchetto di opere di altissima qualità, anche architettonica, ma anche 

una città che guarda al futuro. 

Questo significa una città più verde, più pedonale, più vicina all’idea della città dei 15 minuti, quindi con luoghi di aggregazione, con spazi per incontrarsi e magari assistere anche a spettacoli, a performance teatrali. In tutta Europa si stanno rivedendo soprattutto gli spazi pubblici e in una città che cambia l’arricchimento degli spazi pubblici è fondamentale. Noi stiamo investendo molto anche su questo, sia al centro della città sia in periferia”.

A parte le opere che dovranno essere terminate per l’inizio del Giubileo, quali altri interventi attualmente in corso saranno conclusi più avanti?

“Gli interventi sono centinaia. In particolare, gli interventi infrastrutturali avranno ovviamente un orizzonte di tempo un pochino più lungo. Penso ai temi legati per esempio alle tramvie o al completamento della Metro C, ma anche ai nuovi autobus. 

Ci sono poi i tanti interventi diffusi nella città, soprattutto in quella più periferica. In questo caso, possiamo citare i programmi di riqualificazione urbana, come quelli di Tor Bella Monica, di Corviale e di Santa Maria della Pietà, oppure i programmi per la qualità dell’abitare. Stiamo parlando – ed è questa la cosa importante – di capacità della città di rispondere non soltanto nei suoi luoghi più centrali, ma nella sua interezza. 

I cantieri sono distribuiti in tutti i Municipi, nelle zone più centrali, in quelle più periferiche e addirittura fuori dal Raccordo anulare, proprio perché la nostra idea è quella di riuscire a unire la riqualificazione degli spazi pubblici per il Giubileo con la rigenerazione delle periferie”.

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Un anno fa, parlando dei cambiamenti che Roma stava affrontando in vista del Giubileo 2025, ha detto che “una città che cambia è una città che sperimenta nuove occasioni”. Quali sono le occasioni di cui potranno beneficiare i cittadini e chi si recherà in visita nella Capitale?

“Pensando ai turisti e ai pellegrini, ci sarà innanzitutto l’occasione di scoprire dei luoghi che sono stati per molti anni sconosciuti alla città stessa. Noi, ad esempio, abbiamo approvato la valorizzazione dell’antica città di Gabii. Ci sono poi gli interventi che stiamo facendo a Ostia antica. 

E ci sono occasioni per chi vuole investire nella città. 

Perché una città che migliora da un punto di vista infrastrutturale e negli spazi pubblici è anche una città che attira maggiori investimenti. E una città che migliora in termini di attrattività è una città che crea nuove occasioni anche per gli stessi romani: nuove occasioni di lavori, di svago e anche nuove occasioni per vivere i propri quartieri grazie alla realizzazione di spazi verdi e nuovi servizi”.

Tra fondi del Pnrr e Giubileo, Roma ha avuto e ha una grande opportunità per diventare più moderna. Tanto si sta facendo, ma ancora tanto c’è da fare. Come si può modernizzare ulteriormente la città?

“Innanzitutto, colmando il gap infrastrutturale della città in termini soprattutto di mobilità. Stiamo lavorando su questo aspetto, che è cruciale dal punto di vista dell'attrattività, della competitività e soprattutto della vivibilità. Spostarsi in modo veloce ed efficiente con il trasporto pubblico consente ovviamente di vivere meglio e permette alla città di poter respirare meglio, in questo modo andiamo ad affrontare anche il tema dei cambiamenti climatici. 

Poi, proiettando la città verso il futuro anche in termini di transizione ambientale ed ecologica. Questo significa valorizzare il nostro sistema ambientale agricolo, che è unico in Europa: Roma è il Comune agricolo più grande di Europa. Significa anche migliorare la qualità del verde pubblico attraverso centinaia di migliaia di nuove piantumazioni, sostituzioni delle alberature, creazione di nuovi parchi, penso ad esempio al progetto dei 100 parchi che è stato lanciato. 

L’altro grande tema è di carattere sociale. Una città più moderna è una città in cui anche le distanze, non solo geografiche, ma anche sociali, si riducono. Da questo punto di vista cito il piano delle periferie, con i 100 milioni stanziati dall’Amministrazione per i prossimi tre anni, che ha proprio l’obiettivo di colmare le distanze di carattere sociale. Una città che nei luoghi di maggior disagio riesce a migliorare la qualità di vita, non soltanto aiuta chi abita in quei luoghi, ma aiuta l'intero territorio perché fa diminuire il senso di insicurezza e di precarietà. È questa una città che si proietta verso le sfide del futuro con più fiducia”.

Un importante cantiere è quello della Metro C a piazza Venezia. Si teme per la tratta T1, da piazzale Clodio alla Farnesina. Cosa aspettarsi?

“La Metro C deve essere chiusa, deve essere assolutamente completata. L’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, sta lavorando senza sosta per fare in modo che le metro a Roma vengano completate, che si proceda con il prolungamento della Linea A e B e anche con la realizzazione della Metro D. 

Come ho detto prima, il gap più grande che noi abbiamo con le altre città europee è proprio in termini di trasporto su ferro, si tratta quindi di una priorità su cui noi non deroghiamo e devo dire che il mio collega Patané su questo sta facendo un lavoro straordinario”.

C’è quindi speranza? 

“Assolutamente sì. È una certezza. È un obiettivo primario della nostra Amministrazione”.

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Guardando alla città nella sua interezza, i temi della interconnessione e della mobilità sono certamente molto importanti. Lo abbiamo detto. Quali sono i progetti a lungo termine su cui lavorare?

“Ci sono tante progettualità su cui si sta lavorando. Con Patané stiamo lavorando per esempio assieme a Rete Ferroviaria Italiana per realizzare nuove stazioni delle reti regionali e immaginare un miglioramento del trasporto anche regionale con l’efficientamento delle stazioni. C’è il progetto di apertura del secondo fronte della Stazione Trastevere per captare meglio gli utenti. 

Si sta lavorando molto sul tema anche della mobilità alternativa, quindi della mobilità dolce, in termini ad esempio di ciclabilità. Si sta lavorando sul concetto di Mobility as a Service, quindi sul passare da una infrastruttura di mobilità fisica a un’idea di servizio di mobilità. Si tratta di un lavoro di lunga lena, visionario e lungimirante, ma si sta mettendo in campo”.

Rendere tutto più connesso e collegato, soprattutto in una grande città come Roma, aiuta anche le periferie…

“Assolutamente, questo rende le periferie dei luoghi vissuti appieno. Consentire ad esempio a una persona che abita a Torresina di arrivare al centro della città senza dover stare un’ora in fila su una strada significa rendere quella persona un cittadino romano di serie A e non di serie C. Questo è un tema non solo infrastrutturale, ma che ha anche una valenza sociale fondamentale”.

Tornando infine al tema Giubileo, si può affermare che gli interventi realizzati rappresenteranno un valore aggiunto per chi vive questa città?

“Assolutamente sì. Prima ci si lamentava per le buche, oggi ci si lamenta per i cantieri, ma la differenza è che fortunatamente i cantieri miglioreranno la città”.

Giubileo 2025, a che punto sono i cantieri

Ma a che punto sono i cantieri del Giubileo 2025? Aggiornando il piano delle inaugurazioni dei cantieri nel corso della seduta di commissione Giubileo, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha fatto sapere che si parte con l’inaugurazione dell’11 dicembre del cantiere di via Ottaviano e della nuova stazione della metro A Spagna, per proseguire il 20 dicembre con piazza Risorgimento, il 22 dicembre con piazza della Repubblica, il 23 dicembre con piazza Pia, il 28 dicembre con piazza San Giovanni in Laterano e il 30 dicembre con piazza dei Cinquecento.

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