
Buone notizie per chi ama gli animali. Verrà realizzato a Roma il primo ospedale veterinario pubblico d’Italia. La struttura nascerà grazie alla progettazione e a fondi comunali. La Capitale, inoltre, amplierà il canile della Muratella. I lavori sono stati avviati alla presenza del sindaco, Roberto Gualtieri, dell’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, del consigliere delegato all’Ambiente e Tutela degli animali di Città Metropolitana, Rocco Ferraro, del presidente del Municipio XI, Gianluca Lanzi, e del rettore dell’Università di Tor Vergata, Nathan Ghiron.
Il tavolo inter-istituzionale che segue gli sviluppi dell'ospedale è istituito da Roma Capitale con la Asl Roma 3 di riferimento, con l'università Tor Vergata, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana, i rappresentanti della Asl Roma 1 e Roma 2, la direttrice della Direzione Generale Asl Napoli 1 Centro dell'Ospedale veterinario di Napoli, un rappresentante dell'Università di Perugia - dipartimento di Medicina Veterinaria, la presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma.
Come sarà l’ospedale veterinario pubblico di Roma
Tramite una nota, è stato spiegato che il costo totale degli interventi è di circa 6,5 milioni di euro. L’ospedale veterinario pubblico che nascerà a Roma avrà una superficie di 916 mq e i suoi locali saranno situati principalmente al primo piano dell’edificio centrale già esistente, oltre che al piano terra dell’edificio contiguo sul retro, dove verrà realizzato il pronto soccorso con la nuova sistemazione degli spazi. L’ospedale veterinario pubblico di Roma ospiterà anche nuovi ambulatori, sale di visita e ambulatori per accertamenti diagnostici.
La struttura sarà caratterizzata da tre spazi comunicanti e distinti:
- un’area dedicata al pronto soccorso con un’infermeria (attività clinica);
- una dedicata alle sale operatorie dotata di due sale con annessi servizi (locali per preparazione chirurgo, sale ferri sterilizzata);
- una dedicata agli altri servizi, ovvero spogliatoi e servizi igienici per il personale, locale di degenza post – chirurgica e per terapia intensiva (attrezzata con box adeguati per i cani), un laboratorio radiografico e un laboratorio analisi e locali ad uso del personale (stanza chirurghi e area relax operatori).

Come spiegato, il progetto prevede anche la ristrutturazione e la riqualificazione degli spazi di servizio, per gli uffici e per l’accoglienza del pubblico, già presenti in maggior parte al piano terra dell’edificio principale, e la trasformazione della sala riunioni presente al primo piano del fabbricato retrostante l’edificio principale in una sala più adeguata alle nuove esigenze, come ad esempio convegni o eventuali lezioni per studenti.
Verranno inoltre ampliati gli spazi attualmente esistenti, sempre su aree di proprietà di Roma Capitale. In particolare, verranno realizzati:
- tre nuovi edifici per le cucce dei cani, corrispondenti a un numero di 30 cucce, ciascuna delle quali può ospitare due cani;
- un edificio destinato al personale e alle attrezzature di supporto (servizi igienici, sala break, deposito attrezzi, un deposito cibo per gli animali e un locale impianti);
- un modulo dedicato alla degenza degli animali infetti, diviso in due sezioni simmetriche (Comune di Roma e Asl);
- un parcheggio all’aperto;
- un’area recintata destinata allo sgambamento e alla compatibilità dei cani;
- la recinzione di tutto il lotto.

Gualtieri: “Speriamo di poter aprire l’ospedale ai cittadini con forme e criteri che decideremo”
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha affermato: “È una giornata storica perché dopo tutte le fasi preparatorie, dal reperimento delle risorse alla progettazione, parte il cantiere. Roma avrà finalmente un ospedale pubblico veterinario che non aveva, con tutti i servizi necessari, principalmente per la cura dei tanti cani e gatti che gestiamo nelle nostre tantissime strutture prima di portarli all’adozione”.
Aggiungendo: “Poi speriamo di poter aprire l’ospedale ai cittadini con forme e criteri che decideremo, partendo da chi adotta gli animali attraverso canili e gattili comunali. Ci siamo ispirati all’esempio di Napoli e sono partite le collaborazioni importanti con le Università, per esempio Tor Vergata che ha aperto la facoltà di veterinaria, e le Asl. È un lavoro di squadra e finalmente Roma fa un passo avanti di civiltà”.
Gualtieri ha quindi sottolineato: “Roma è una città grande e il Comune non è un’azienda sanitaria, quindi dobbiamo commisurare le ambizioni di aprire l’ospedale a tutti con quelle che sono le risorse. Quanto più riusciremo a rafforzare le partnership con le università e le Asl, e magari quanto più potremo contare sulla generosità dei privati, tanto più questa struttura sarà a disposizione della città. Lavoreremo anche a un modello gestionale adeguato”.
Alfonsi: “Crediamo che il diritto alla cura e alle cure riguardi tutti, anche gli animali di cui Roma Capitale nelle sue strutture si fa carico”
L’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, ha spiegato: “Quando questa Amministrazione si è insediata, uno dei primi dossier su cui ci siamo messi da subito a lavorare è stato il progetto dell’Ospedale Veterinario Pubblico. Un progetto ambizioso che solo un’altra città, Napoli, aveva realizzato, a gestione regionale: e proprio a Napoli ci siamo recati per vedere l’Ospedale veterinario, gestito dalla Asl Napoli1 insieme all’Università degli Studi di Napoli Federico II e che rappresenta un’esperienza positiva in questo ambito. Lo abbiamo fatto per capire come avrebbe potuto essere questa struttura, quale gestione, quali strade intraprendere per avviare un procedimento complesso. Le buone pratiche servono, bisogna avere la prontezza di assorbirle, trasformarle, farle proprie e trasferirle poi a nostra volta”.
Alfonsi ha quindi precisato: “La realizzazione dell’ospedale veterinario è un percorso collettivo, che stiamo compiendo credendo fermamente che il diritto alla cura e alle cure riguardi tutti, anche gli animali di cui Roma Capitale nelle sue strutture si fa carico. Il servizio pubblico, a chiunque esso sia destinato e qualunque servizio eroghi, è il metro della parità e della tutela dei diritti di tutte e tutti – migliorarlo e ampliarlo, vuol dire garantire i diritti di un numero più grande di persone e, in questo caso, di animali”.
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