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Reddito di cittadinanza, al via le chiamate per le offerte di lavoro
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Reddito di cittadinanza, fase 2. Partono infatti le chiamate ai beneficiari per sottoporre le offerte di lavoro. Tra i criteri per rifiutare c’è la distanza, vediamo i dettagli.

Le convocazioni riguarderanno chi, tra aprile e luglio, ha iniziato a ricevere il sussidio. Uno step attivato con ritardo, visto che la norma che regola il reddito di cittadinanza dice che la ricerca di lavoro cominci 30 giorni dopo il primo bonifico, ma per i primi beneficiari di mesi ne sono passati addirittura cinque.

Secondo le stime del Ministero del Lavoro, saranno poco più di 704mila i percettori del reddito di cittadinanza convocati per sottoscrivere il "patto per il lavoro". Ovvero, appena una persona su tre tra quelle che percepiscono il sussidio, perché gli altri saranno indirizzati al patto sociale dei Comuni, o non avranno obblighi particolari.

Complice anche il fatto che il vero e proprio decreto sul patto per il lavoro non è mai nato (e difficilmente nascerà a breve vista la situazione e le urgenze dell’agenda politica), quindi si continua a lavorare con lo strumento del "patto di servizio" che già impegna gli iscritti alle liste di disoccupazione.

Cos'è il patto di lavoro?

Vediamo cosa prevede l’impegno del patto di lavoro per chi riceve il reddito di cittadinanza. Secondo quando stabilisce la norma, "il beneficiario deve collaborare con l'operatore addetto alla redazione del bilancio delle competenze e rispettare gli impegni previsti nel patto per il lavoro, tra i quali rientra quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo)".

Ma cosa si intende per offerta "congrua"? sono tre i principi che la definiscono:

  • coerenza tra l'offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate;
  • distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico;
  • durata dello stato di disoccupazione.

Per quanto riguarda la distanza geografica, si ricorda che nei primi dodici mesi di fruizione del reddito di cittadinanza "è congrua un'offerta entro cento chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta, ovvero entro duecentocinquanta chilometri di distanza se si tratta di seconda offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta".

Dopo un anno, "è congrua un'offerta entro duecentocinquanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario nel caso si tratti di prima o seconda offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta".

Se si arriva infine a rinnovare il reddito di cittadinanza, "è congrua un'offerta ovunque sia collocata nel territorio italiano anche nel caso si tratti di prima offerta". La distanza si ferma a 100 chilometri se in famiglia ci sono persone con disabilità.

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