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Fabio Femiani
Fabio Femiani, responsabile mutui idealista Italia idealista/news

Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito saranno aumentati rispettivamente al 3,75%, 4,00% e 3,25% a partire dal 10 maggio 2023. Quali saranno le conseguenze dell'aumento dei tassi Bce sulle rate del mutuo? Il commento di Fabio Femiani, responsabile mutui di idealista Italia.

Tassi di interesse e inflazione

Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo, si legge nella nota alle decisioni di politica monetaria della Bce. L'inflazione complessiva è sì diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, da un lato i precedenti aumenti dei tassi si trasmettono con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell'area dell'euro, ma dall’altro le ricadute sull'economia reale rimangono incerte.

Anche in futuro quindi il Consiglio Direttivo si assicurerà che i tassi ufficiali si muovano coerentemente all’avvicinamento dell’inflazione all’obbiettivo del 2 per cento nel medio termine, rimanendo su livelli consoni per tutto il tempo necessario.

Bce e aumento dei tassi sui mutui nel 2023

Con l'aumento dei tassi di interesse Bce, quali saranno le conseguenze sui mutui? Dopo il rialzo annunciato pochi minuti fa dalla BCE,  Fabio Femiani, Mortgage Broker Operation Director di idealista/mutui, spiega che "

la Banca Centrale Europea sembra individuare i segnali che le sue misure anti-inflazione stiano iniziando a dare i loro frutti

e quindi ritiene che non sia necessario proseguire con il precedente forte ritmo al rialzo, pur continuando la sua tabella di marcia verso l'alto. In questo contesto, l'impatto sull'evoluzione dell'Euribor è incerto, in quanto è possibile che il mercato interpreti che stiamo arrivando alla fine dei rialzi e inizi a scontare – sugli indici di lunga view (Euribor 6 e 12 mesi) - tassi simili o addirittura inferiori a quelli attuali".

Tassi di interesse dei nuovi mutui in aumento

Nonostante il ritmo degli aumenti dei tassi sia rallentato, "

gli attuali livelli di Euribor - aggiunge Femiani, - comporteranno rimborsi più elevati per tutte le famiglie con mutui a tasso variabile

e i nuovi mutui continueranno a essere notevolmente più costosi rispetto a un anno fa. Detto questo, vediamo ancora come alcune banche – per la necessità di attrarre clienti e della remunerazione quasi nulla dei depositi - continuino a offrire mutui fissi o misti a tassi più competitivi rispetto a quelli variabili, il che significa che rimangono le opzioni preferite dai consumatori".

Calcolo della rata di un mutuo da 200.000 euro, la simulazione di idealista

Di quanto aumenta la rata del mutuo a tasso variabile dopo l’aumento dei tassi Bce del 4 maggio 2023? Considerando un esempio di calcolo rata su un mutuo di durata trentennale da 200.000 euro a tasso variabile con Euribor 3mesi + spread 1,50%:

Per chi ha già un mutuo:

  • erogato 1 anno fa: da € 649 a € 1.016 (€ 1.046 con aumento + 25 bps)

  • erogato 3 anni fa: da € 662 a € 1.006 (€ 1.033 con aumento + 25 bps)

  • erogato 5 anni fa: da € 659 a € 978 (€ 1.003 con aumento + 25 bps)

Per i nuovi mutui (confronto con 12 mesi fa):

Stesso mutuo erogato oggi: rata € 1.045  (€ 1.076 con aumento + 25 bps), pari a un incremento di oltre 61% rispetto allo stesso mutuo erogato nel 2022.

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Quanto aumenteranno ancora i mutui

Anche secondo il Codacons l’aumento dei tassi d'interesse di 25 punti base deciso dalla Bce potrebbe rappresentare un aumento da 20 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile.

Il mercato dei mutui, osserva l’associazione, vale in Italia 426 miliardi di euro e occorrerà attendere le prossime settimane per capire come risponderà al rialzo dei tassi. Negli ultimi giorni l'Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 3,09% per quello a 1 mese, 3,27% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 3,34% (quello a 1 mese), 3,52% quello a 3 mesi.

Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione odierna della Bce. Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con aumenti per le famiglie compresi tra i 2.700 e 3.540 euro all’anno.

Quando inizieranno a calare i tassi dei mutui?

Come saranno i tassi dei mutui nel 2024? Per provare a prevedere l'andamento dei tassi di interesse sui mutui nei prossimi mesi occorre considerare che gli aumenti dei tassi Bce continueranno fino a che l'inflazione sarà prevista al rialzo. Nella nota del Consiglio direttivo dello scorso 16 marzo 2023, le previsioni sull'inflazione erano in media del 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Si può quindi ipotizzare che il massimo negli aumenti dei tassi di interesse Bce sarà raggiunto quest'anno. Nei prossimi mesi, più verosimilmente a partire dal prossimo anno, potremmo iniziare a vedere un calo dei tassi Bce, e di conseguenza dei tassi dei mutui. 

Quando ci sarà il prossimo aumento dei tassi Bce 2023?

Il rialzo dei tassi Bce deciso il 4 maggio 2023 potrebbe non essere l’ultimo. Ecco il calendario delle prossime riunioni Bce durante le quali l’istituto di Francoforte potrebbe decidere nuove variazioni nei tassi di interesse:

  • 15/06/2023
  • 27/07/2023
  • 14/09/2023
  • 26/10/2023
  • 14/12/2023

 

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