
Un edificio smart, dotato di impianto fotovoltaico con accumulo, serramenti e sistemi di oscuramento automatizzati e sistemi avanzati IoT per il controllo dei flussi energetici. A realizzarlo l’Enea con un obiettivo ben preciso: ridurre gli scambi con la rete elettrica e i costi in bolletta. Per il momento si tratta di un prototipo sperimentale che si trova presso il Centro Ricerche Enea Casaccia, a Roma, e che è stato realizzato per offrire servizi integrati e flessibili ai cittadini nell’ambito del programma “Ricerca di Sistema Elettrico”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

I dispositivi IoT che si trovano nell’edificio permettono di acquisire in tempo reale ingenti quantità di dati che vengono rielaborati al fine di definire strategie di controllo, ottimizzare da remoto i flussi energetici del sistema edificio-impianti e ridurre i consumi di energia. Come spiegato da una nota dell’Enea, “grazie all’interazione con i sistemi di accumulo, il fabbisogno di energia dell’edificio viene reso flessibile per adattarsi dinamicamente in funzione della disponibilità di energia elettrica prodotta da fotovoltaico, delle richieste provenienti dalla rete elettrica, ad esempio in caso di picchi o di congestioni, o dei segnali di prezzo dell’energia forniti dal mercato, in genere con un giorno di anticipo”.
Claudia Meloni della Divisione Smart Energy di Enea ha spiegato: “Per decarbonizzare il sistema energetico e conseguire gli obiettivi di neutralità climatica è necessario mettere in atto una progressiva sostituzione dei combustibili fossili, avvalendosi del contributo del vettore elettrico e delle fonti rinnovabili in modo energeticamente ed economicamente efficiente. In questo contesto il vettore elettrico si presta, in particolare, alla realizzazione di servizi flessibili, adattivi, facilmente misurabili, integrabili e di conseguenza predisposti ad un nuovo modello di interazione con i fruitori di servizi energivori”.

Nell’edificio è stato poi sviluppato un primo proof-of-concept basato su tecnologia blockchain, poi replicato anche su Ibsi (Italian Blockchain Services Infrastructure). Si tratta di un progetto sperimentale nato dalla collaborazione di soggetti del mondo pubblico e privato con lo scopo di promuovere lo sviluppo di servizi di pubblica utilità.
Secondo quanto spiegato dall’Enea, “la soluzione prevede che, a partire dai dati energetici monitorati, venga simulato un approccio innovativo in grado di stimolare i membri di una comunità energetica a comportamenti virtuosi, per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile e la gestione flessibile degli edifici. Il sistema funziona sulla base di dinamiche di premialità/penalità, incentrate sull’autoconsumo e sul Pun (Prezzo Unico Nazionale), il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, e quantificate mediante token, da impiegare per certificare e valorizzare le transazioni energetiche virtuali tra i membri della comunità energetica”.
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