Si prevede ora un sistema di regole aperto
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Efficienza energetica
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Il prossimo 7 dicembre Parlamento, Consiglio e Commissione Ue torneranno a riunirsi per stabilire il testo definitivo della direttiva sulle case green. Si procede dunque verso l'accordo. Ma con importanti novità. L’incontro seguirà quello dello scorso 12 ottobre, quando – dopo quasi dodici ore di colloqui – ha prevalso una linea più morbida e si è arrivati all’eliminazione della norma che imponeva l’obbligo di intervenire sugli immobili entro determinate scadenze. 

Case green, cambia la direttiva

Un’importante novità è arrivata con le modifiche all’articolo 9 dell’Energy performance of buildings directive (Epbd) che, oltre a fissare i minimum energy performance standards, stabiliva le scadenze relative al raggiungimento di determinate classi energetiche. Adesso, in base a quanto deciso nel corso dell’ultimo incontro, si è optato per un sistema di regole aperto. Questo significa che i Paesi membri avranno maggiore discrezionalità nel decidere come gestire la progressiva riduzione dei consumi degli edifici fino al 2050. Come sottolineato dal Sole 24 Ore, “ogni Stato dovrà preparare una road map per la riqualificazione del suo patrimonio immobiliare” e “i Paesi dovranno specificare il numero di edifici e unità immobiliari da ristrutturare annualmente”.

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Il grande cambiamento rispetto alla prima versione del testo sta nel fatto che l’Europa andrà a definire “la cornice all’interno della quale i Paesi membri sono liberi di fissare le loro priorità”, senza obbligare a raggiungere determinate classi energetiche entro determinate scadenze. Sempre Il Sole 24 Ore ha sottolineato che “la direttiva, prima del 2050, indica dei traguardi intermedi per misurare il lavoro di efficientamento: dal 2030 in poi ogni cinque anni. I livelli di riduzione da raggiungere saranno definiti nel corso dell’ultimo incontro politico di dicembre”.

Case green in Italia

Secondo quanto previsto dalla direttiva sulle case green, i Paesi membri dovranno assicurare che “almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori”. Ad essere interessati, dunque, non saranno solo i nuovi edifici. In Italia, a quanto pare, saranno circa 5 milioni gli edifici che dovranno adeguarsi. Per capire esattamente entro quando dovranno essere rinnovati gli edifici più energivori, si dovrà attendere il testo definitivo.

Un aspetto importante riguarda il fatto che agli obiettivi di efficientamento potranno contribuire anche le operazioni di riqualificazione di immobili colpiti da disastri naturali. Così, come evidenziato dal quotidiano economico, “le risorse spese per piani straordinari di intervento sul territorio potranno comunque contribuire al raggiungimento degli obiettivi comunitari”.

Isabella Tovaglieri della Lega, relatrice ombra della direttiva al Parlamento europeo, ha spiegato: “L’indicazione di procedere in via prioritaria alla ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni chiarisce un aspetto tecnico della direttiva, fissando una percentuale frutto di un compromesso, che lascia tuttavia agli Stati membri un discreto margine di manovra. Per noi l’importante è aver ottenuto la revisione dell’articolo 9, che ora si concentra sulla riduzione graduale dei consumi energetici degli edifici, con scadenze temporali che devono ancora essere fissate, e non impone più onerosi passaggi di classe energetica ai proprietari di casa”.

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