Direttiva case green, Fitto: “L’intenzione è di intervenire in modo concreto per riaprire la questione”

Nell’ambito degli incontri organizzati dalla Confedilizia in vista delle elezioni europee è stato intervistato il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che ha parlato – tra le altre cose – della direttiva sulle case green e della tassazione sugli immobili. “L’intenzione è quella di intervenire in modo concreto per riaprire la questione”, ha sottolineato il ministro riferendosi all’Energy performance of buildings directive pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue lo scorso 8 maggio. Aggiungendo: “Dobbiamo rafforzare molto la fase cosiddetta ascendente, cioè dobbiamo essere in grado di intervenire in via preliminare, non dobbiamo inseguire i provvedimenti”.

Parlando proprio della cosiddetta direttiva sulle case green, che è stata approvata dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo e che ha ottenuto il via libera da parte dell’Ecofin lo scorso 12 aprile, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr ha detto: “Penso che questo tema sia molto rilevante perché inserisce una prima considerazione nel dibattito europeo: un vestito di taglia unica per tutti gli Stati Membri su tutti gli argomenti non può essere accettato. C’è l’esigenza di difendere e di rivendicare, laddove è necessario e questo è uno di quei casi, le peculiarità di ogni singolo Stato Membro”. 

Fitto ha poi evidenziato: “Questa premessa sulla direttiva case green e più in generale sul tema della casa ha un valore ancora maggiore se è vero, come è vero, che il rapporto tra i cittadini e la proprietà delle case, con la particolarità delle nostre abitazioni e dei nostri centri storici, non può essere confrontata in modo uguale con tutti gli altri Paesi”. 

Il ministro ha poi ricordato le diverse modifiche che hanno riguardato la direttiva sulle case green e ha spiegato: “Abbiamo introdotto elementi di maggiore flessibilità per ciascuno Stato; abbiamo inserito delle esenzioni, in modo particolare per il patrimonio che ha un valore storico e architettonico; e poi ci siamo schierati in modo abbastanza netto e forte contro la previsione, che riteniamo inaccettabile, di sanzioni a carico dei proprietari”. 

Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr ha quindi parlato del fatto che l’Italia ha votato contro il testo e ha sottolineato: “Torneremo sicuramente a porre il problema perché c’è un tema che riguarda non solamente questa direttiva, ma anche altre direttive”. E ha aggiunto: “Dobbiamo rafforzare molto la fase cosiddetta ascendente, cioè dobbiamo essere in grado di intervenire in via preliminare, non dobbiamo inseguire i provvedimenti”. Il ministro ha quindi affermato che per quanto riguarda la direttiva europea sulle case green c’è l’intenzione di “intervenire in modo concreto per riaprire la questione”. 

Un altro tema affrontato è quello relativo alla richiesta, avanzata anche di recente dall'Ocse, di spostare le tasse dal lavoro agli immobili. A tal proposito, Fitto ha detto: “Il tema della tassazione è un tema che decide il governo. Come dicevamo prima, il vestito di taglia unica per tutti non va bene, perché l’approccio sul tema, ad esempio, della casa non è uguale in tutta Europa. Noi abbiamo un tema valoriale, questo è uno degli elementi che caratterizza l’identità del nostro Paese. In Italia da generazioni le famiglie lavorano per acquistare una casa. L’acquisto di una casa è il traguardo di una vita. Ora, ipotizzare che il sacrificio di una vita o, addirittura, il sacrificio di generazioni – proprio perché la casa si tramanda di padre in figlio per generazioni – possa diventare oggetto di una tassazione senza alcun criterio, per quanto ci riguarda, è inaccettabile. A livello europeo c’è l’esigenza di far comprendere quali sono le peculiarità di ogni singolo Paese”.