
Ampliare la rete diffusa di primissima accoglienza e affrontare in maniera pluridisciplinare la questione abitativa; sospendere almeno nell’anno del Giubileo, gli sfratti, partendo da quelli per morosità incolpevole (l’85% del totale); disincentivare al massimo gli affitti brevi e incentivare, viceversa, gli affitti “lunghi”. Sono queste le richieste avanzate dalla Caritas di Roma nel rapporto 2024 sulla povertà intitolato “Tra indifferenze e speranze”. Parole accolte dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha affermato: “Mi farò portavoce affinché si vari una moratoria straordinaria”. Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha invece commentato: “Da irresponsabili chiedere il blocco degli sfratti”.
“La povertà abitativa frutto di ritardi strutturali e carenza di adeguate politiche pubbliche”
Nel rapporto “Tra indifferenze e speranze. La povertà a Roma: un punto di vista”, la Caritas di Roma ha sottolineato che “la Capitale continua ad essere lo specchio del Paese, attanagliata da quelle contraddizioni che si manifestano negli scenari economici, ma che hanno origini ben più radicate nelle situazioni di emarginazione e nella mancanza di investimenti sulle politiche sociali; questi ultimi fermi ai grandi piani degli anni Settanta, ma che vede con speranza i fondi Pnrr e i lavori per il Giubileo. Disuguaglianze sempre più marcate per l’assenza di politiche per la casa, edilizia scolastica, sanità, politiche attive del lavoro”.
Il documento ha poi evidenziato che “la povertà abitativa non può essere più chiamata emergenza perché non è collegata ad eventi improvvisi, ma è frutto di ritardi strutturali accumulatisi negli ultimi decenni e di carenza di adeguate politiche pubbliche a partire dal livello nazionale, nel dare risposte adeguate alla prolungata privazione di un bene essenziale per vivere come una abitazione dignitosa”.
Secondo quanto precisato dal rapporto:
- sono quasi 30.000 le richieste di contributo per pagare l’affitto pervenute a Roma Capitale nel 2022, fondo sospeso lo scorso anno;
- nel 2023 sono state emesse 3.528 ordinanze di sfratto, tante per morosità incolpevole, dovuta cioè all’impossibilità di pagare quanto dovuto, di cui 2.058 eseguite;
- 18.608 le famiglie in attesa di un alloggio popolare, con 7.259 di esse in lista dal 2013, mentre erano ancora 778 i nuclei familiari assistiti da Roma Capitale nei residence (circa 1.500 persone).
Il documento ha inoltre spiegato che “sono tra i 2.000 e i 2.500 gli alloggi occupati senza titolo. Abbiamo poi gli insediamenti abusivi (tende, baracche e giacigli), circa 350 quelli censiti dalla Polizia locale di Roma Capitale nel primo semestre 2024. E ci sono quelli senza alcuna abitazione: sono 23.420 ‘senza tetto e senza fissa dimora’ censiti dall’Istat alla fine del 2022 nei 121 comuni dell’area metropolitana di Roma, di cui 22.162 nella Capitale”.
Aggiungendo che “nel frattempo, dilagano gli affitti ‘brevi’ che rendono molto di più ai proprietari, rispetto agli affitti ‘lunghi’, cioè ai regolari contratti di affitto e che stanno stravolgendo il tessuto sociale di molti quartieri, non solo quelli centrali”. In merito il rapporto ha sottolineato che “a luglio 2024 il dossier dell’Istat segnala che in dieci anni, la popolazione residente nel I Municipio è scesa del 38%, cioè di oltre 20.000 persone trasferitesi altrove. Nel mentre sul web l’offerta di affitti brevi arriva a 35.000 tra case vacanza e miniappartamenti, senza considerare il mercato irregolare”.
Viene poi citato il problema dei “circa 200.000 appartamenti vuoti, non occupati da nessuno, mentre i canoni di affitto continuano ad aumentare, con decine di migliaia di famiglie all’affannosa ricerca di un’abitazione dignitosa”.
Il rapporto ha quindi chiarito che “è urgente una grande alleanza per la Capitale che si basi sul lavoro di tutti per il bene comune, trovando le risorse necessarie e approvando le riforme indispensabili, se davvero si vuole intervenire sulle cause strutturali della povertà abitativa”.
Sfratti a Roma, cosa dicono i dati
Il report ha evidenziato che “nel 2023 su Roma sono stati emessi 3.528 provvedimenti di sfratto a fronte di 4.447 richieste (3.825 nel 2022; 4.318 nel 2021), di cui 2.058 eseguiti”. Sottolineando che “l’incidenza della morosità incolpevole, impossibilità sopravvenuta di rispettare il regolare pagamento dell’affitto - a causa della perdita del posto di lavoro o di una significativa riduzione del reddito disponibile per un evento grave ed imprevisto - risulta essere dell’85%”.
Il documento ha quindi posto l’attenzione sul fatto che “la recrudescenza dell’andamento degli sfratti a Roma appare confrontando il dato con quello del 2022, quando sono state presentate ben 6.591 richieste di esecuzioni di sfratto, con un balzo nei confronti del 2021 in cui erano state presentate 2.193 richieste di esecuzione di sfratto. Finita la ‘sospensione’ del periodo Covid-19, le richieste stanno riprendendo a ritmo sostenuto”.
E ha sottolineato che “gli ultimi dati 2023 prodotti dal report annuale del Ministero dell’Interno, confermano quindi la forte incidenza della morosità incolpevole sul totale. Vi è una lieve flessione nel numero degli sfratti emessi, che però fa emergere un fenomeno nuovo che cresce e che nei vari operatori del settore è empiricamente avvertito come sempre più crescente: gli sfratti per finita locazione in relazione alla volontà dei proprietari di destinare molti alloggi ad affitti brevi”.
La richiesta: “Stop allo sfratto per morosità almeno nell’anno del Giubileo”
Il rapporto della Caritas di Roma ha poi ricordato che “con la sua lettera alle comunità parrocchiali e agli istituti religiosi, pubblicata lo scorso 15 novembre, papa Francesco fa un passo in più chiedendo ‘a tutte le realtà ecclesiali di compiere un coraggioso gesto di amore per il prossimo, offrendo gli spazi che hanno a disposizione, soprattutto chi possiede strutture ricettive o appartamenti liberi’”.
Vengono dunque avanzate le richieste per “tirare fuori dalla strada i troppi che vi vivono”. In merito, nel documento della Caritas di Roma si legge: “Occorre ampliare notevolmente la rete diffusa di primissima accoglienza (il sistema dei drop-in) e affrontare in maniera pluridisciplinare la questione abitativa, non isolandola cioè dalla questione sanitaria e da quella lavorativa. Occorre, in secondo luogo, sospendere almeno nell’anno del Giubileo, gli sfratti, partendo da quelli per morosità incolpevole (l’85% del totale), trovando soluzioni tecniche che distribuiscano i costi e le conseguenze di questa misura, tra lo Stato e gli enti locali, gli inquilini chiamati a corrispondere almeno parte del canone di affitto e i proprietari, facendo una particolare attenzione alle legittime esigenze dei piccoli proprietari. Una terza è quella di disincentivare al massimo gli affitti brevi ed incentivare, viceversa, gli affitti ‘lunghi’, modificando subito le regole a livello nazionale e locale utilizzando anche la leva fiscale”.
Nel dettaglio, le proposte fatte al governo sono:
- il rifinanziamento dei Fondi nazionali per il sostegno all’affitto e la morosità incolpevole, azzerati dal 2023, con un radicale ripensamento del sistema normativo rivolto direttamente alle famiglie e non a sostenere la rendita, con una semplificazione delle procedure di accesso, con la tempestività nell’erogazione dei contributi, con un diverso ambito di applicazione nonché un sistema di verifica sull’effettiva efficacia dell’intervento;
- un Piano pluriennale di investimenti in nuova Edilizia Residenziali Pubblica, con obblighi applicativi per le Regioni, che dia il vero segno dell’inversione di marcia, tornando ad investire con finanziamenti certi e pluriennali;
- una riforma della legge sulle locazioni (L. 431/98), punto-chiave della strategia di intervento per la tutela dell’accesso al sistema abitativo; nessuna politica di ampliamento dell’offerta pubblica di alloggi o di gestione dell’emergenza abitativa, potrà risultare realmente efficace o adeguata, se non viene preventivamente affrontato il problema della regolazione del sistema degli affitti privati in vista di un riequilibrio e di un controllo dei valori immobiliari;
- una procedura per la sospensione dell’esecuzione degli sfratti nei casi di morosità incolpevole nel corso del Giubileo che, attraverso la decontribuzione dell’Imu e uno sconto sul canone concordato, tuteli sia gli inquilini che i piccoli proprietari.
La proposta fatta invece alla Regione Lazio è:
- una nuova legge sull’edilizia residenziale pubblica regionale e sul sistema di gestione delle Ater che, oltre alla lettura e alla gestione del patrimonio, abbia una nuova lettura qualitativa della propria missione, cioè le politiche di Edilizia residenziale pubblica come sistema integrato in cui al centro non c’è solo la casa, ma le persone e le famiglie, in cui le soluzioni siano multiple e integrate.
Le proposte fatte al Comune di Roma sono:
- attuare il Piano Strategico per il Diritto all’Abitare 2023-26 nei quattro filoni di intervento: nuove case, politiche di welfare, autorecupero e recupero urbano, osservatorio sulle politiche abitative e agenzia sociale per la casa;
- regolazione del fenomeno degli affitti brevi; poter disporre di strumenti che, dopo un’attenta lettura del territorio, possano realizzare in base alle mappe di densità, una regolamentazione che consenta un’attività economica ordinata;
- politiche di Social Housing con alloggi pubblici per le persone che sono nel paradosso di essere “troppo ricche per stare nelle case popolari e troppo povere per stare sul mercato privato”, trattando acquisti e condizioni con le proprietà private, e non sottraendo alloggi all’Edilizia Residenziale Pubblica;
- piano di recupero urbano e utilizzo sociale dei 1.820 alloggi considerati e censiti come “ruderi” nel rapporto Confedilizia e su cui i proprietari dono esentati dall’Imu;
- politiche fiscali che incentivino la locazione a lungo termine per le famiglie e disincentivino gli affitti brevi per turisti e gli alloggi liberi;
- la sperimentazione, in collaborazione con il Terzo Settore, di tutor per il sostegno alle famiglie nella ricerca di abitazioni.
Sospensione sfratto per morosità, Gualtieri: “Accolgo l’appello della Caritas e lo faccio mio”
Le richieste della Caritas di Roma sono state accolte dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha affermato: “Accolgo l'appello della Caritas e lo faccio mio. Mi farò portavoce, insieme al Prefetto, nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti”.
Gualtieri ha poi ricordato come “la misura sia stata adottata durante il Covid auspicando, in tal senso, un atto normativo”.
Le parole del sindaco di Roma sono state condivise dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha parlato anche di un contributo regionale per l’affitto”.
Il commento del presidente di Confedilizia
Le parole del sindaco di Roma e del presidente della Regione Lazio non sono state però condivise dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che tramite una nota ha fatto sapere: “È sconcertante che il sindaco di Roma e il presidente della Regione Lazio chiedano al Governo di impedire l’esecuzione degli sfratti per un anno intero, con la scusa di una festa della Chiesa cattolica. Si tratta di dichiarazioni demagogiche e irresponsabili. Per Gualtieri e Rocca, evidentemente, le sentenze dei giudici non hanno valore e i diritti dei proprietari possono essere bellamente calpestati. Crediamo che il sindaco e il presidente, anziché invocare provvedimenti liberticidi, farebbero meglio ad attivarsi per mettere a disposizione di chi ne ha bisogno le migliaia di abitazioni del Comune e della Regione vuote e abbandonate o lasciate in mano ad occupanti senza titolo”.
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