
Molte sono le riflessioni su come diventeranno gli uffici con l’eredità del Covid, tra distanziamento sociale, lavoro da casa e norme di sicurezza. Vediamo oggi quella di Alex Lund, Associate Director di M&G Real Estate.
Uffici in casa, quanto durerà?
Con la chiusura degli uffici come conseguenza delle misure di contenimento adottate dai governi di tutto il mondo, in un batter d’occhio la giornata lavorativa è stata trasportata nelle cucine, nelle camere da letto e nelle zone giorno delle nostre case. In breve tempo è emersa naturalmente la domanda: questa situazione porterà a un cambiamento più permanente?
L'impatto psicologico dell'isolamento è decisivo nel determinare la volontà dei dipendenti di ritornare in ufficio e quando avremo un vaccino a disposizione probabilmente assisteremo a una prima ondata di “nostalgia” del tempo trascorso in ufficio. Pertanto, è necessario inquadrare il dibattito oltre i prossimi 12-24 mesi. La vera domanda a questo punto è cosa rappresenta in realtà l'ufficio moderno del 2020 e se questo spazio è ancora adatto a un mondo post-Covid-19.
Cosa significa flessibilità lavorativa
Il passaggio al lavoro flessibile è in corso da diversi anni. Lo smart working sta divenendo sempre più radicato nella nostra vita settimanale, ma flessibilità significa anche avere la possibilità di lavorare in ufficio. Ci sono varie sfumature da considerare, come le variazioni tra i diversi reparti o le fasi della carriera di un lavoratore. I dipendenti di età inferiore ai 35 anni sono molto meno propensi a lavorare da casa rispetto a coloro che superano i 50 anni. Tutto ciò indica diversi livelli di richiesta di flessibilità e di spazio.
Come cambia l’immobile a uso ufficio
L'ottimizzazione dello spazio degli uffici è in corso da oltre un decennio. Gli obsoleti ambienti dedicati alle scrivanie sono stati sostituiti con angoli per la pausa caffè, hub di innovazione e servizi per il benessere. Così, mentre lo spazio per lavoratore è diminuito, i costi di fornitura e di servizio sono aumentati. Per gli affittuari, ciò ha contribuito a livellare i costi complessivi. Per i locatori, il premio per l'affitto legato allo spazio “giusto” ha un valore ancora maggiore. Il Covid-19 accelererà questa tendenza.
A essere sconfitta in questo caso è la tipologia di spazio che non soddisfa gli standard degli uffici moderni, ovvero le postazioni di back office. Queste comprendono sia i call center sia aziende con sede nei “business park” fuori città, dove da tempo esiste la tecnologia necessaria a consentire il passaggio al lavoro da remoto. Come nel commercio al dettaglio, il settore degli immobili ad uso ufficio si troverà probabilmente ad affrontare un mercato a due livelli. Una delle principali attenuanti a questo trend è che le aziende che hanno sede in complessi di uffici tendono a pensare in multipli di anni piuttosto che in settimane. Di conseguenza, gli immobili sottostanti sono meno legati ai profitti stagionali. Inoltre, gli ambienti dedicati agli uffici nel settore terziario possono essere reinventati più facilmente rispetto al settore retail: la struttura di questi immobili si presta bene alle conversioni residenziali, il che può rappresentare una manna per molti mercati globali. Una nuova ondata potrebbe essere in arrivo.
Modello vincente: gli hub
Se la “qualità” è la direzione di marcia, ciò rafforza sicuramente la domanda di hub di uffici in posizioni centrali. Lo spostamento degli affittuari verso uffici dislocati in centro ha avuto successo per molte ragioni: migliore connettività, economie di agglomerazione, retention dei talenti e minori emissioni di carbonio. A lungo termine, ci aspettiamo che questi fattori superino le complicazioni di breve periodo, relative al distanziamento sociale necessario sui mezzi pubblici. A patto però che si investa attentamente sul design – che deve ruotare intorno a flessibilità, comodità, benessere del personale e all'aspetto umano del lavoro – incorporando le giuste caratteristiche ESG e rendendo così la location perfetta. Così, i proprietari di edifici più datati o di quelli dislocati lontano dal centro città potrebbero doversi abituare a flussi di cassa più deboli.
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