Google inaugura la sua sede di New York in un ex terminal ferroviario

La crescita di grandi megalopoli come New York ha “fagocitato” i vecchi spazi industriali, situati principalmente in periferia, e ha trasformato i sistemi di trasporto e i terminal, adattandoli alle nuove esigenze della città. 

Alcuni terminali dell'Ottocento e dei primi decenni del Novecento caddero in disuso a causa della costruzione della metropolitana o dello spostamento delle linee ferroviarie. Decenni dopo, le multinazionali e altre aziende più piccole hanno riabilitato e dato nuovi usi a questi vecchi terminal ferroviari. L'installazione di Google in uno di questi terminali degli anni '30 a New York ne è un buon esempio.

Una struttura esposta

I nuovi uffici di Google a New York sono installati nel vecchio St John's Terminal, degli anni '30 , situato nella zona ovest di Manhattan, vicino al quartiere di Tribeca, che è stato completamente ristrutturato e ampliato per adattarsi al suo nuovo utilizzo. La progettazione è stata realizzata dagli studi di architettura CookFox Architects e Gensler, che hanno curato rispettivamente la parte strutturale esterna e l'architettura interna.

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Il risultato è un edificio per uffici alto 70 metri e di 12 piani. Cioè nove piani in più rispetto ai tre originali che aveva il terminal, con un gran numero di dettagli che valorizzano lo spazio architettonico storico. Un aspetto degno di nota è il taglio dell'edificio a sud di Houston Street che espone la struttura dell'edificio "eliminando un tunnel buio e ristabilendo il collegamento pedonale tra il quartiere di Hudson Square e il lungomare occidentale", come spiegano CookFox Architects, ideatori del progetto esterno. Inoltre, rivela al pubblico anche la storia del terminal.

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Successivamente questo taglio è stato ricoperto di piante con l'intento di creare al suo ingresso uno sbalzo lineare che stabilisca una connessione visiva dei pedoni e dei lavoratori con la natura, valorizzando il nuovo paesaggio urbano creato. Su tutto il perimetro dell'edificio, invece, sono stati piantumati più di 6.000 metri quadrati con specie vegetali originarie della regione di New York.

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I “quartieri” interni

All'interno, gli spazi sono organizzati in “quartieri”, orientando la loro progettazione in base al funzionamento dei diversi team all'interno dell'edificio. Queste zone di lavoro raggruppate presentano "servizi, spazi relax e di circolazione, sono pre-pianificate per adattarsi rapidamente ai cambiamenti negli spazi di supporto, dando ai singoli team un senso di proprietà sui loro quartieri in modo che i Googler "possano vivere autenticamente durante la loro giornata lavorativa collaborando fianco a fianco", affermano gli studi Gensler, autori di architettura d'interni.

L'edificio ospita una forza lavoro di 3.000 persone organizzate in 60 “quartieri” dove sono raggruppate squadre di circa 20-50 lavoratori . In questi quartieri le scrivanie personali sono state eliminate a favore di aree salotto flessibili e sono state incluse sale di lavoro, caffetterie, terrazze, micro-cucine e spazi per eventi come i teatri.

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Sostenibilità

Per gli aspetti di sostenibilità, l'edificio è certificato LEED v4 Platinum per il nucleo e l'involucro e aspira a tale certificazione anche per gli interni. Con questo, si prevede che un adattamento “risparmierà circa 78.400 tonnellate di emissioni di anidride carbonica”. Sono stati inoltre installati pannelli solari, un sistema di ritenzione dell'acqua piovana e l' utilizzo del legno recuperato dalla passerella di Coney Island , danneggiata dopo l'uragano Sandy .

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