Sottoscrivendo un contratto di locazione è molto frequente che possa essere richiesto il versamento di un deposito cauzionale, ovvero di una somma da trattenere a titolo definitivo solo nell’eventualità del caso di inadempimento oppure di danni ascrivibili a chi l’ha versata.
Quando si affitta una proprietà, spesso viene richiesto al conduttore di versare un deposito cauzionale come garanzia per la protezione dell'immobile e il rispetto delle condizioni contrattuali. Naturalmente, col passare degli anni, tale cauzione può accumulare interessi, più o meno alti, a seconda del tasso di interesse pattuito o delle normative locali. Per capire meglio come funziona il calcolo degli interessi sul deposito cauzionale d’affitto di tipo commerciale e domestico e la loro restituzione, leggiamo il seguente articolo
Quando si prende o si cede in affitto un immobile, è possibile che all’interno del contratto di locazione venga inserita una clausola per cui sia previsto che il conduttore versi al locatore una somma di denaro in qualità di garanzia, che deve essere restituita all’inquilino al termine del rapporto tra le parti. Scopriamo insieme cos’è questa forma di garanzia economica e come funziona la restituzione del deposito cauzionale d’affitto, tra teoria e quesiti pratici
Siete sicuri di sapere esattamente che cos’è e come funziona il deposito cauzionale per l’affitto? Nel caso di dubbi arriva in soccorso idealista/news, che ha voluto approfondire il tema con esperti del settore delle locazioni
L’inflazione ha i suoi riflessi non solo sui prezzi, ma anche sui tassi di interesse legale, ovvero i tassi con cui si calcolano le “more” per i pagamenti ritardati, con tutto quello che ne consegue. Ecco quanto si pagherà in più, soprattutto per quanto riguarda imposte e gabelle legate in particolare a usufrutto e locazioni
Quali sono le norme che regolano il deposito cauzionale nel contratto di locazione?
Il deposito cauzionale nel caso dell'affitto si riferisce a quella somma di denaro, la cauzione, che viene versata dall'inquilino al proprietario nel momento in cui viene stipulato il contratto di locazione e consegnato l'immobile. L'obiettivo è quello di tutelare il secondo nel caso di inadempimento o danneggiamento del bene locato, fatto salvo il normale deterioramento dato dall'utilizzo
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