Per la conservazione degli scontrini fiscali cartacei non esiste una tempistica comune a tutti i tipi di documenti. Oltretutto, il mondo digitale sta mandando in pensione la carta. In alcuni casi, conservare gli scontrini fiscali cartacei è sicuramente utile per evitare di pagare due volte oppure per scampare possibili sanzioni, in altri invece è semplicemente uno spreco di tempo e di spazio perché molte informazioni sulle nostre spese (in particolare quelle mediche) vanno direttamente nel cassetto fiscale. Scopriamo cosa conservare e cosa no
Dal 1 gennaio 2021 parte la lotteria degli scontrini, l’incentivo all’acquisto tracciabile e all’emersione del nero già più volte prorogata, l’ultima volta con il decreto Bilancio. Ma cosa succede se un esercente non dovesse aderire?
Nel 2020 scomparirà lo scontrino di carta, ma non per tutti. Anche se in alcuni casi l’esclusione è limitata al 2019
Dopo la fatturazione elettronica per la Pubblica amministrazione arriva quella tra privati. A prevederla uno dei tre decreti legislativi sulla delega fiscale approvati dal Consiglio dei ministri. Dal 1° Giugno 2017 sarà possibile l’invio telematico all'Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute. Al momento non c’è alcun obbligo. Come evidenziato da una nota di Palazzo Chigi, l’utilizzo è facoltativo
La lotta all'evasione batte la strada della tecnologia. Addio a scontrini fiscali e a ricevute, al loro posto ci saranno pagamenti tracciabili e trasmissione telematica dei dati. I controlli saranno limitati e mirati. A dirlo il documento sull'evasione approvato con l'aggiornamento del def
Tanto atteso e invocato come strumento importante per la lotta all'evasione, è arrivato anche in Italia il contrasto d'interessi.
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