
Quando si ha una casa in comproprietà, occorre condividere diritti e doveri con altri proprietari dello stesso immobile. Vediamo in che modo.
Se la proprietà di una casa è suddivisa tra più persone, possono sorgere problemi nel suo uso, o nella decisione di vendita, oppure ancora nella divisione delle spese di manutenzione. Quali sono quindi le cose da sapere prima di prendere un immobile in comproprietà?
Immobile in comunione: cosa significa?
Avere un immobile è in comunione significa che ci sono diversi proprietari, non solo uno. La proprietà viene quindi divisa per quote percentuali (non su distinte parti della casa). Tali quote possono essere uguali o meno.
I casi più comuni di comunione sono quelli dei coniugi in regime di comunione dei beni (con quota 50% e 50%) o di genitore superstite e figli eredi, con quote al 50% al genitore e il restante 50% suddiviso in parti uguali tra i figli.
Un ultimo caso si verifica quando la comunione scaturisce da un accordo tra vari soggetti che acquistano insieme lo stesso immobile (ad esempio, una casa vacanza). Un'altra declinazione di questo caso è la multiproprietà.
Uso dell’immobile in comproprietà: diritti
Ogni comproprietario può utilizzare l’immobile comune ma non può impedire agli altri di fare lo stesso. Gli obblighi da osservare sono:
- non impedire il pari utilizzo del bene agli altri comproprietari, nel rispetto di tutti (se si tratta di un’unità immobiliare utilizzabile anche contemporaneamente da tutti, i problemi diminuiscono decisamente);
- non alterare la destinazione d’uso del bene senza il consenso degli altri;
- non pregiudicare il bene, distruggendolo o danneggiandolo.
Gli abusi relativi a questi punti (quindi, l’uso eccessivo del bene ai danni degli altri) possono provocare la richiesta di cessazione di uso da parte degli altri comproprietari, che hanno diritto a chiedere una indennità. Meglio quindi organizzarsi preventivamente per l’utilizzo a turni del bene.
Lavori su immobile in comproprietà
È possibile svolgere lavori su un immobile in comproprietà se ciò serve al miglior godimento del bene senza pregiudicarne l’uso a nessuno. Le spese sono a carico di chi effettua i lavori: non sono richiedibili rimborsi, a meno che non diversamente stabilito tra le parti.
Spese di un immobile in comproprietà
Ogni comproprietario ha voce in capitolo nell’amministrare l’immobile e l’obbligo a partecipare secondo la propria quota (o diversamente, previo accordo) alle spese, deliberate dalla maggioranza, a meno che non rinunci al suo diritto. Le spese di ordinaria amministrazione possono essere sostenute da un solo proprietario e poi rimborsate dagli altri secondo le quote. Per le spese di straordinaria amministrazione occorre invece il parere unanime dei comproprietari.
Come uscire dalla comproprietà di un immobile
Per uscire dalla comproprietà di un immobile un comproprietario può rivolgersi singolarmente ad un giudice, che valuta la soluzione per la risuddivisione della quota. In caso di comunione dei beni dei coniugi, si può uscire dalla comproprietà tramite la separazione.
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