
Gli ecoquartieri sono entrati ormai da tempo nel dibattito sullo sviluppo sostenibile delle città, come modelli di vita a basso impatto non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico e sociale. Rappresentano infatti il prototipo dei centri urbani del futuro, dove la sostenibilità diventa un concetto a tutto campo. Ma cosa si intende, nei fatti, con il termine ecoquartieri?
Chiamati anche ecodistretti, gli ecoquartieri sono degli spazi urbani che mettono al centro la valorizzazione dell’ambiente, del tessuto sociale e delle attività produttive, affinché siano il più possibile sostenibili. Per raggiungere questo scopo, non si implementano unicamente le migliori pratiche di edilizia ecologica, ma si incentivano anche stili di vita a basso impatto. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Cosa sono gli ecoquartieri
Gli ecoquartieri rappresentano un nuovo modo di progettare, e vivere, gli spazi cittadini. In questo modello di sviluppo, le aree residenziali e commerciali non nascono più per rispondere a mere esigenze economiche o di opportunità geografica - ad esempio, la vicinanza a uno snodo stradale particolarmente trafficato - bensì per favorire la sostenibilità a 360 gradi.

Come anticipato in apertura, negli ecoquartieri il concetto di sostenibilità non si applica unicamente sul fronte ambientale, ma anche su quello sociale ed economico. In particolare, sono tre gli obiettivi di questa corrente urbana:
- la definizione di aree abitative e commerciali realizzate sulla base dell’edilizia sostenibile e della bioedilizia, attraverso il ricorso a materiali di origine naturale o di riciclo, a basso impatto ambientale e nel pieno rispetto della natura già esistente;
- la predisposizione di servizi e spazi d’incontro che possano favorire proficuamente le interazioni umane, con legami stabili e scambi che definiscano un solido tessuto sociale;
- l’implementazione di attività produttive e servizi commerciali che non rappresentino un intoppo allo sviluppo sostenibile delle comunità, bensì ne valorizzino le risorse riducendone il più possibile l’impatto ambientale, anche facendo ricorso all’economia circolare.
I principi cardine degli ecoquartieri
Sulla base dei tre principali obiettivi elencati, gli ecoquartieri vengono progettati seguendo alcuni principi cardine, affinché il massimo della sostenibilità sia sempre garantita:
- materiali rinnovabili o di riciclo per la costruzione degli edifici, meglio se affini alle risorse naturali già presenti nell’area dove sorgerà l’ecoquartiere;
- implementazione di sistemi per ottimizzare i consumi energetici, con il ricorso a impianti rinnovabili che siano in grado di rendere l’intero quartiere energeticamente autonomo;
- sviluppo di soluzioni per il risparmio idrico, ad esempio con bacini di raccolta dell’acqua piovana e il recupero delle acque reflue con impianti di filtraggio;
- ricorso alla mobilità sostenibile per gli spostamenti all’interno del quartiere, sia con soluzioni a impatto zero - ad esempio, incentivando il ricorso alla bicicletta - che a basso impatto come i trasporti pubblici e l’elettrico;
- valorizzazione delle aree verdi, sia con la tutela degli spazi naturali già esistenti che con la predisposizione di nuovi, con particolare rispetto alla fauna e alla flora autoctona;
- riduzione delle emissioni climalteranti, ad esempio con sistemi di riscaldamento a impatto zero, e valorizzazione dei rifiuti con realtà di economia circolare attive sul territorio;
- pianificazione di aree d’incontro, d’intrattenimento, di relax e sportive per favorire la socializzazione, a cui si aggiungono servizi scolastici di alto livello e strutture sanitarie facilmente accessibili;
- inclusione di realtà produttive sostenibili all’interno del quartiere, pensate per fornire un’occupazione “a chilometro zero” ai residenti, con grandi vantaggi in termini di emissioni.
Le caratteristiche degli ecoquartieri
Spiegati gli obiettivi e i principi cardine dei cosiddetti ecodistretti, è utile entrare più nel dettaglio delle loro caratteristiche, concentrandosi proprio sul versante edilizio e ambientale, quello sociale e, infine, quello produttivo.
L’edilizia negli ecoquartieri
La progettazione e la costruzione degli edifici all’interno degli ecoquartieri si affida alle buone pratiche dell’edilizia sostenibile e, quando possibile, della bioedilizia. Questo approccio favorisce innanzitutto l’utilizzo di materiali edili ecocompatibili, meglio se di recupero: legno, sughero, vetro e lana di vetro, lana di roccia e molto altro ancora.
Tutti i materiali impiegati non solo devono provenire da una produzione a basse emissioni, ma non devono essere nemmeno trattati con sostanze chimiche potenzialmente pericolose sia per l’ambiente che per la salute. Ad esempio, è il caso di alcune vernici e colle, che potrebbero rilasciare nel tempo composti organici volatili (VOC).

Non è però tutto. La scelta dei corretti materiali è anche funzionale all’isolamento termico e acustico degli edifici, i quali dovranno garantire la minore dispersione di calore possibile, così da limitare i consumi energetici. E proprio in termini di energia, gli ecoquartieri si avvalgono unicamente di fonti rinnovabili - fotovoltaico, eolico e, dove possibile, geotermia - allo scopo di evitare le ingenti emissioni dei più comuni combustibili fossili. Ancora, la progettazione degli impianti energetici deve essere in grado, anche con sistemi di approvvigionamento, sia di garantire l’intero fabbisogno energetico della comunità che di fornire energia pulita in surplus per i quartieri limitrofi.
Grande importanza è anche conferita al recupero dell’acqua, sia con sistemi di raccolta e filtraggio dell’acqua piovana, che con impianti di filtraggio e depurazione delle acque reflue.
La società negli ecoquartieri
Come già spiegato, gli ecoquartieri nascono anche per favorire la sostenibilità umana, con una rete di servizi e occasioni d’incontro che possa incentivare un tessuto sociale solido. Non mancheranno quindi luoghi d’incontro e di scambio, dai parchi ai musei, così come iniziative appositamente sviluppate per mettere in contatto i residenti.
Oltre a stimolare le relazioni sociali e l’aiuto reciproco fra i vicini, gli ecoquartieri garantiscono una lunga lista di servizi di sostegno. Dagli asili nido alle scuole di ogni grado, passando per associazioni attive sul territorio e centri di mutuo aiuto. Ancora, non dovranno mancare misure locali di sostegno al reddito, per i nuclei familiari in difficoltà, così come locazioni a canone calmierato.
L’economia negli ecoquartieri
Negli ecoquartieri, infine, deve essere incentivato lo sviluppo di una florida economia locale, con una fitta rete di scambio fra i vari attori attivi sul territorio. Innanzitutto, favorendo l’impiego di personale residente, affinché si riduca l’impatto ambientale dovuto agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. Poi, stimolando forme di economia a bassissimo impatto, come quelle legate all’artigianato.
È il caso dell’economia circolare, uno dei cardini della filosofia degli ecoquartieri, poiché permette di mettere in contatto le diverse attività presenti sul territorio, allo scopo di ottimizzare la produzione e ridurre gli sprechi. In particolare, rifiuti e sottoprodotti di una realtà produttiva diventano preziosi materiali per altre, in un circolo virtuoso che limita sensibilmente la creazione di immondizia e l’emissione di gas climalteranti.
Gli ecoquartieri, quindi, garantiscono una sostenibilità a 360 gradi, per una vita cittadina più salubre, immersa in modo rispettoso nella natura, florida dal punto di vista economico e il più possibilmente “zero waste”.
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