
È possibile installare una piscina senza permessi, ovvero senza la necessità di ottenere le relative autorizzazioni dal Comune? Si tratta certamente di un dubbio comune, fra coloro che dispongono di un ampio giardino e stanno pensando di predisporre una rinfrescante piscina per combattere la calura estiva. In linea generale, seppur con qualche eccezione, le soluzioni che non comportano opere edilizie o la modifica del suolo - come nel caso delle piscine gonfiabili o qualsiasi altra alternativa facilmente rimovibile - non richiedono specifiche autorizzazioni per poter essere installate.
Diverse sono invece le disposizioni per le strutture che impongono scavi, lavori di muratura e sono ideate per essere perenni: in tal caso, il mancato ottenimento dei permessi si configura come un abuso edilizio e, oltre all’ordine di demolizione, si rischiano gravose sanzioni. Per non imbattersi in brutte sorprese, è utile consultare una guida per costruire una piscina interrata passo per passo.
Costruzione di una piscina: quando servono i permessi?
La costruzione di una piscina è un sogno che accomuna sempre più proprietari di immobili, sia per aumentare il valore delle loro proprietà, che per affrontare delle estati sempre più torride. Eppure, così come prevede il Testo Unico per l’Edilizia, non sempre l’installazione di una piscina è libera da vincoli: è infatti necessario che non vi sia “una trasformazione edilizia o urbanistica del territorio”. Spesso è perciò necessario ottenere i relativi permessi dal Comune, come ad esempio il Permesso a Costruire e la SCIA. Ma in quali casi le autorizzazioni sono obbligatorie?
Quali piscine non richiedono permessi
In linea generale, è possibile installare una piscina senza l’ottenimento di specifici permessi se la struttura risponde ad alcuni precisi requisiti:
- l’opera ha carattere stagionale o, ancora, è facilmente rimovibile;
- l’installazione non comporta alterazioni del suolo;
- l’implementazione della piscina non richiede opere murarie.

Di conseguenza, appare evidente come la gran parte delle soluzioni rimovibili - dalle piscine gonfiabili a quelle in telo con struttura in alluminio - non richiedono alcuna autorizzazione per poter essere installate. Più complesso, invece, è il discorso per le piscine fuori terra e le seminterrate:
- se la struttura è completamente rimovibile, non presenta opere murarie e ha carattere temporaneo, non vi sono teoricamente grandi limitazioni, ma è sempre indicato verificare con il proprio Comune prima dell’installazione;
- è necessario vagliare la presenza di regolamenti e vincoli locali, oltre alle disposizioni presenti nel Testo Unico sull’Edilizia. Ad esempio, anche per le piscine fuori terra o seminterrate potrebbero valere le disposizioni in materia di sicurezza, come ad esempio l’obbligo di scalette regolamentari.
Tipologie comuni di piscine senza permessi
Come già accennato, sono diverse le piscine che non richiedono permessi per essere predisposte: virtualmente tutte le strutture rimovibili, a carattere stagionale e che non richiedono opere di muratura o sul suolo. Entrando nel dettaglio, si possono elencare varie tipologie di piscine fuori terra senza permessi:
- piscine gonfiabili: sebbene nell’immaginario comune vengano associate a prodotti per bambini, in realtà da qualche anno spopolano le piscine in PVC per adulti, dalle grandi dimensioni e profondità, tali da occupare uno spazio considerevole in giardino;
- piscine autoportanti: presentano una struttura simile a quelle gonfiabili ma, anziché prevedere una serie di anelli pieni d’aria, sono realizzate in speciali teli semirigidi capaci di reggersi autonomamente;
- piscine a telaio portante: presentano uno scheletro metallico, sul quale vengono montati appositi teli, anche di dimensioni molto estese;
- piscine rigide non fisse: prevedono una struttura esterna in legno, plastica o metallo e una vasca interna anch’essa rigida, come nel caso delle jacuzzi smontabili da esterno.
Le misure della piscina senza permessi
A livello normativo, non sono state definite delle precise misure per le piscine fuori terra rimovibili, ovvero quelle che normalmente non richiedono autorizzazioni. Con la sentenza 1951 del 2014, tuttavia, il Consiglio di Stato ha definito alcune caratteristiche che queste strutture devono avere per non imbattersi nell’abuso edilizio:
- le dimensioni devono essere ridotte, sebbene non sia definito di quanto;
- è necessario rimanere al di sotto del limite del 20% del volume dell’edificio principale.
Quando bisogna dichiarare una piscina?
Se, invece, si sta pianificando la realizzazione di una struttura perenne, in muratura e con modifica del suolo - come, ad esempio, una piscina interrata - il Testo Unico sull’Edilizia impone l’ottenimento delle relative autorizzazioni, tramite preventiva dichiarazione al Comune del progetto che si intende realizzare. A questo scopo, è utile verificare anche i costi di una piscina interrata. Ma quali permessi è necessario ottenere? Di norma, servono:
- il Permesso a Costruire, che viene rilasciato dal Comune per ogni opera che comporta una modifica del suolo, così come a livello edile e urbanistico;
- la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, che deve essere consegnata al Comune per avvisare dell’avvio dei lavori. A questa andranno anche allegati i documenti tecnici dell'opera che si intende realizzare, approvati da professionisti abilitati.
Potrebbe essere poi richiesto di rispettare alcuni vincoli edilizi e paesaggistici, così come precise norme di sicurezza, che possono variare a seconda della località in cui si realizzerà l’opera.
Piscine fuori terra fisse o seminterrate: come comportarsi
La questione diviene di certo più complessa quando si desidera installare delle piscine fuori terra fisse o, ancora, seminterrate. Non sempre, infatti, queste strutture possono essere implementate senza permessi, poiché potrebbero costituire una costruzione edile a tutti gli effetti. Purtroppo, non è possibile avere un riferimento normativo che valga per tutti, poiché la necessità - o meno - di autorizzazione varia molto a seconda delle caratteristiche della singola piscina.
Che permessi ci vogliono per una piscina fuori terra fissa?
Uno dei temi più dibattuti fra gli esperti è quello relativo ai permessi per le piscine fuori terra fisse, ovvero non immediatamente amovibili e destinate a essere usate a lungo nel tempo, quindi al di fuori delle caratteristiche stagionali. Poiché nel TUE non vi è un riferimento sufficientemente esplicito a questa casistica:
- secondo alcuni, trattandosi comunque di soluzioni che non comportano una modifica del suolo, i permessi non sarebbero teoricamente necessari;
- secondo altri, la natura fissa di queste costruzioni richiede degli interventi maggiori rispetto alle piscine fuori terra “stagionali”, come ad esempio basamenti, pali interrati di sostegno e molto altro ancora. Si tratterebbe, quindi, di costruzioni edili a tutti gli effetti e, pertanto, soggette ad autorizzazione.
Per dipanare questo dubbio, è quindi necessario informarsi presso il proprio Comune, con il proprio progetto alla mano. In caso fosse necessaria l’autorizzazione, si dovrà richiedere il Permesso a Costruire e presentare la SCIA.
Quali sono i permessi per le piscine seminterrate?
Anche le piscine seminterrate rappresentano un fronte più complesso in tema di permessi, poiché molto dipende dalle loro caratteristiche:
- se, nonostante la natura seminterrata, la piscina non prevede elementi fissi bensì rimovibili - ad esempio, pali di sostegno in legno o coperture in vetroresina leggermente interrati nel suolo - potrebbero non essere necessarie autorizzazioni;
- se, invece, la struttura ha caratteri di solidità, stabilità e immobilizzazione rispetto al suolo, l’ottenimento dei permessi potrebbe essere necessario, così come dagli orientamenti più recenti della giurisprudenza.
Nuovamente, molto dipende dalla tipologia di progetto che si vuole realizzare: il consiglio è quello di presentarlo al Comune per avere la certezza della procedura da seguire.
Si possono installare piscine in biodesign senza permessi?
Le piscine in biodesign - realizzate in modo armonioso con l’ambiente circostante e con l’utilizzo di materiali non inquinanti o invasivi, in alternativa al cemento armato - sono sempre più popolari. Anche in questo caso, la possibilità di installarle senza permessi dipende dal tipo di soluzione che si vuole implementare:
- le piscine fuori terra in biodesign, senza opere in muratura o altri lavori edilizi, non interrate e dalle caratteristiche smontabili e temporali, non sono solitamente soggette ad autorizzazione;
- le piscine in biodesign interrate o seminterrate, che richiedono movimentazione del terreno ed opere edili, richiedono invece autorizzazioni. Il caso tipico è quello dei cosiddetti laghetti artificiali, ovvero piscine di biodesign a livello del suolo, che riproducono le tipiche fattezze di uno stagno naturale.

Come già spiegato nei precedenti paragrafi, la soluzione migliore è presentare il progetto al Comune e vagliare, quindi, l’effettiva necessità di autorizzazioni.
Cosa succede se costruisci una piscina abusiva?
Proprio poiché non sempre è semplice capire se si possa procedere all’installazione di una piscina senza permessi - come nel caso di strutture fuori terra fisse o seminterrate - è necessario affidarsi a professionisti e richiedere le opportune informazioni agli uffici di riferimento del Comune. Si rischia, infatti, di scadere nell’abuso edilizio e nelle conseguenti sanzioni.
Se si costruisce una piscina che prevede specifici permessi, senza però richiederli al Comune, si viola l’articolo 44 del Testo Unico sull’Edilizia. Incappando nel reato di abuso edilizio, si rischia:
- l’ordine di demolizione della struttura abusiva;
- la condanna in sede penale al pagamento di una sanzione e, nei casi più gravi, anche l’arresto.
Sul fronte delle sanzioni, la normativa prevede:
- l’ammenda fino a 10.329 euro per l'inosservanza di norme, prescrizioni o modalità esecutive previste per legge;
- l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 5.164 a 51.645 euro per l’esecuzione di lavori senza permesso, in difformità con le autorizzazioni ottenute o se terminati nonostante ordini di sospensione;
- l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 15.493 a 51.645 euro in caso la costruzione abusiva sia concomitante con la lottizzazione illegale di terreni a scopo edilizio.
Proprio poiché le sanzioni sono molto salate, e si rischia anche l’arresto, è sempre necessario farsi seguire da professionisti esperti prima di avviare i lavori per la costruzione della piscina.
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