
Quello delle case prefabbricate è un trend che, nel corso degli anni, è diventato sempre più concreto. Il suo successo si deve soprattutto ai vantaggi che comporta in termini economici e sostenibilità rispetto alle costruzioni tradizionali. Detto questo, però, è meglio scegliere case prefabbricate in legno o in cemento? Per rispondere in modo esaustivo alla questione è necessario approfondire l’argomento andando a considerare alcuni aspetti essenziali, come i pro e i contro delle due soluzioni.
Cos’è una casa prefabbricata?
Prima di addentrarsi nell’esame dei diversi aspetti essenziali per portare a termine una scelta di una casa prefabbricata consapevole e, soprattutto, adatta all’ambiente dove si vive e alle esigenze personali, è opportuno specificare in cosa consiste questo particolare tipo di costruzione. Con casa prefabbricata, dunque, s’intende un'abitazione realizzata in fabbrica, dove i singoli componenti, ossia muri, tetti, solai e pavimentazione, vengono prodotti in serie e successivamente assemblati in cantiere. Questo metodo si contrappone alla tradizionale costruzione in muratura, dove ogni elemento, invece, viene realizzato direttamente sul luogo.
Dopo un utilizzo iniziato negli anni '90, soprattutto per le seconde case da posizionare su un terreno edificabile di proprietà, nel corso dei decenni questa soluzione abitativa ha iniziato a prendere sempre più piede per degli evidenti fattori positivi legati soprattutto alla sostenibilità. Nello specifico queste sono le motivazioni principali per cui si potrebbe scegliere una casa prefabbricata:
- rapidità di costruzione: grazie alla produzione in serie e all'assemblaggio in cantiere, i tempi di realizzazione di una casa prefabbricata sono notevolmente inferiori rispetto a quelli di una costruzione tradizionale
- costi contenuti: l'industrializzazione del processo produttivo permette di ottimizzare i costi
- qualità garantita: ogni singolo componente è prodotto in ambienti controllati, garantendo un elevato standard qualitativo e una maggiore precisione nelle finiture. In questo senso, i timori del passato, rispetto alla solidità di queste costruzioni sono completamente fugati
- personalizzazione: la produzione in serie non è assolutamente sinonimo di spersonalizzazione. Anzi, le case prefabbricate possono essere in varie finiture, materiali e layout interni nati per soddisfare gusti e tendenze di costruzione e arredo
- efficienza energetica: uno degli elementi a favore del prefabbricato è la possibilità di agire attraverso un netto risparmio energetico. Queste strutture, infatti, possono essere progettate per diventare altamente efficienti grazie all'utilizzo di materiali isolanti e di sistemi di riscaldamento e raffrescamento innovativi
- sostenibilità ambientale: considerata l’emergenza ambientale in cui si vive, altro aspetto essenziale è la realizzazione di prefabbricati attraverso materiali eco-compatibili e criteri di sostenibilità.
Considerando tutti questi aspetti, dunque, non stupisce come il vasto universo della progettazione architettonica e delle costruzioni abbia lasciato al prefabbricato uno spazio sempre più ampio, facendoli diventare anche un ambito interessante di sperimentazione per nuove tecnologie e l’uso di materiali alternativi.

Meglio sceglierne una casa prefabbricata in legno o in cemento?
Nonostante le diverse novità che caratterizzano il settore, però, i due elementi utilizzati maggiormente per la costruzione di una casa prefabbricata sono il legno e il cemento. Quale, però, è il migliore per ottenere una struttura dalla massima efficienza? Iniziamo con il dire che non esiste assolutamente una risposta univoca, ma molto dipende da fattori ambientali e scelte personali. In alcune zone dal clima particolarmente rigido, ad esempio, si consiglia sempre per una struttura in legno.
Il materiale, infatti, ha capacità termiche più evidenti nel cemento e assolutamente efficaci per atmosfere montane e innevate. Per quanto riguarda, invece, zone con una netta vicinanza al mare è preferibile optare per il cemento, più resistente e meno e sensibile all’azione corrosiva della salsedine. Altra variabile importante, poi, è l’aspetto economico che, ad esempio, è sicuramente più vantaggioso per la prima opzione. Per comprendere meglio, comunque, andiamo a vedere nello specifico quali sono i pro e i contro di un prefabbricato in legno e in cemento.
Pro e contro del prefabbricato in legno
Attualmente il legno è una delle scelte preferite nell’ambito delle costruzioni. Questo dipende dal suo valore eco sostenibile e riciclabile. Non stupisce, dunque, che il trend positivo si faccia sentire anche per le case prefabbricate. Nello specifico questi sono i vantaggi di una scelta così naturale:
- Ecosostenibilità: il legno è un materiale naturale e rinnovabile, che riduce l'impronta ecologica dell'edificio.
- Isolamento termico e acustico: il legno offre un ottimo isolamento termico e acustico, garantendo un ambiente confortevole e riducendo i consumi energetici.
- Rapidità di costruzione: i tempi di costruzione sono generalmente più rapidi rispetto al cemento.
- Estetica: il legno conferisce all'edificio un aspetto caldo e accogliente.
Tutti aspetti interessanti e assolutamente positivi che, però, si scontrano con un grande elemento negativo rappresentato proprio dall’impegno economico richiesto. Prima di affrontare una spesa in questo senso, infatti, è bene ricordare che una costruzione in legno richiede una maggiore manutenzione periodica per mantenere più a lungo la sua efficienza. A questo, poi, è necessario aggiungere proprio i costi di partenza che potrebbero oscillare verso l’alto a seconda del tipo di legno selezionato.

Pro e contro del prefabbricato in cemento
Il cemento è un materiale che, da sempre, rimanda un’idea di forza, durata e solidità. Tutti aspetti che lo rendono quasi il materiale ideale per una casa prefabbricata destinata a durare nel tempo e ad affrontare diversi agenti atmosferici. Per non parlare, poi, della possibilità d’incendi nettamente inferiore rispetto ad un’abitazione in legno. Ecco, dunque, i vantaggi di una casa prefabbricata in cemento:
- Resistenza: il cemento è un materiale molto resistente, in grado di sopportare carichi elevati e condizioni climatiche avverse.
- Durata: le case in cemento hanno una lunga durata nel tempo, richiedendo poca manutenzione.
- Sicurezza: offrono un elevato livello di sicurezza in caso di eventi sismici o incendi.
- Personalizzazione: è possibile realizzare progetti altamente personalizzati grazie alla versatilità del cemento.
Tra gli elementi negativi, invece, si evidenziano i tempi di costruzione, nettamente più ampi rispetto ad un prefabbricato in legno, e un isolamento termico meno efficiente con minor risparmio energetico. Il cemento, infatti, non ha una qualità termica propria. Per questo motivo è essenziale provvedere ad un impianto di isolamento adeguato durante la costruzione.
Quali sono e come ottenere i permessi per una casa prefabbricata
Evidenziati i vari aspetti di ogni elemento e fatta la scelta migliore in base alle proprie esigenze, è bene conoscere gli aspetti legali e le norme che regolano la costruzione di una casa prefabbricata. Per portare a termine questo tipo di progetto, infatti, è necessario ottenere dei permessi. Questi sono necessari per assicurarsi che la costruzione edificata sia sicura, funzionale e non vada a intaccare l'ambiente circostante o il patrimonio artistico e culturale del territorio. Per questo motivo, dunque, le case prefabbricate rispondono alla medesima normativa delle costruzioni classiche. Questi i principali permessi che devono essere richiesti per costruire una casa prefabbricata:
- Permesso di costruire: si tratta del permesso più comune e richiesto per le nuove costruzioni. Va richiesto al Comune competente e prevede la presentazione di un progetto dettagliato dell'edificio, comprensivo di planimetrie, sezioni e prospetti.
- Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA): in alcuni casi, al posto del permesso di costruire, può essere sufficiente presentare una SCIA. La SCIA semplifica le procedure e riduce i tempi di attesa, ma è applicabile solo in determinate circostanze e per interventi di minore complessità.
- Altre autorizzazioni: a seconda delle caratteristiche del terreno e dell'edificio, potrebbero essere necessarie altre autorizzazioni, come ad esempio quelle paesaggistiche, ambientali o archeologiche.
Ma come riuscire ad ottenere tutto questo nel minor tempo possibile e senza intoppi? Il consiglio è di rivolgersi ad una figura professionale come un ingegnere edile o un architetto. Il suo compito sarà quello di analizzare la fattibilità del progetto, preparare la domanda per richiedere il permesso di costruire, presentarla al Comune di competenza con tutta la documentazione richiesta e seguire l’iter amministrativo. Questo, in particolare, vuol dire rimanere a disposizione per rispondere ad eventuali richieste d’integrazione per quanto riguarda la documentazione che deve essere composta da:
- Progetto architettonico: llanimetrie, sezioni e prospetti dell'edificio.
- Progetto strutturale: calcoli strutturali e dettagli costruttivi.
- Relazione tecnica: descrizione dell'intervento e delle caratteristiche dell'edificio.
- Attestazione di proprietà: documenti che comprovano la proprietà del terreno.
- Relazione geologica: studio del terreno su cui sorgerà l'edificio.
- Accettazione dei vincoli: dichiarazione di presa visione e accettazione dei vincoli urbanistici e paesaggistici.
Per non incappare in errori o in inutili rallentamenti, comunque, si suggerisce di informarsi con il Comune di competenza per avere una lista completa con necessità di eventuali integrazioni. Si ricorda, infatti, che ogni realtà territoriale può richiedere delle aggiunte legate proprio alle diverse necessità della zona in cui si vuole costruire.

Quanto dura una casa prefabbricata in legno e una in cemento?
Anche in questo caso ci si trova di fronte ad una domanda per cui non esiste una risposta unica e certa. La durata nel tempo di una casa prefabbricata, infatti, dipende da diversi fattori, come ad esempio, il materiale scelto, i lavori di manutenzione e l’ambiente in cui viene posta. Il legno, ad esempio, ha la potenzialità di durare molti decenni purché venga curato e, soprattutto, inserito in un ambiente amico, come quello freddo e montano. Grande nemico per la sua longevità, però, è la possibilità di un incendio.
Per questo motivo è molto importante seguire tutte le possibili norme antincendio e trattare la superficie esterna con dei prodotti professionali capaci d’isolare dagli agenti atmosferici potenzialmente pericolosi. Altrettanto longevo è il cemento che, però, non richiede una cura così capillare come il legno. La sua durata, infatti, è pari a quella di una costruzione tradizionale ed è poco incline a cedere alla corrosione del tempo e delle diverse condizioni atmosferiche.
Quanto costano in media le case prefabbricate
Chiunque approccia per la prima volta il mondo delle abitazioni prefabbricate si pone la fatidica domanda dei costi da sostenere. Una questione che non è facile affrontare nel dettaglio visto che il prezzo può subire delle variazioni a seconda di alcuni cambiamenti apportati come la scelta del legno e la presenza di un impianto di isolamento termico. Detto questo, comunque, è possibile evidenziare dei costi di massima concentrandosi su un’abitazione dal taglio ampio, pari a 100 mq, ed una decisamente più contenuta di 40 mq. Nel primo caso il costo dovrebbe oscillare da un minimo di 140.000 euro ad un massimo di 200.000. Per la seconda opzione, invece, i prezzi scendono drasticamente andando dai 20.000 ai 50.000.
Oltre alla metratura, però, per definire il prezzo di una casa prefabbricata è essenziale tenere in considerazione anche un altro aspetto. Si tratta della tipologia di costruzione e assemblamento scelta. Sul mercato, infatti, è possibile optare per prefabbricati in kit ed altri, invece, chiavi in mano. La prima soluzione richiede un lavoro maggiore di assemblaggio in cantiere, hanno un costo generalmente inferiore. Si può partire da una stima di circa 600-900 euro al metro quadro. Per quanto riguarda, invece, la soluzione chiavi in mano, ossia case pronte all’uso e completamente finite, il prezzo può variare tra 1.500 e 2.500 euro al metro quadro.
Case prefabbricate e Superbonus 110%
La normativa sul Superbonus 110% è stata pensata principalmente per interventi di ristrutturazione e miglioramento energetico di edifici esistenti. Tuttavia, in alcuni casi specifici, è possibile estendere le agevolazioni anche alle nuove costruzioni tra cui rientrano anche i prefabbricati. In modo particolare, è possibile usufruire di questa agevolazione nel caso in cui si decide di demolire una costruzione precedente e porre al suo posto proprio una casa prefabbricata.
Oltre a questo, poi, il Superbonus 110% si adatta agevolmente alle caratteristiche di questo tipo di costruzione per altri motivi come, ad esempio, l’efficienza energetica. Questo tipo d’incentivo, infatti, sostiene soluzioni innovative per ridurre i consumi. Dal punto di vista fiscale, poi, è possibile detrarre una parte significativa dell’investimento iniziale, andando così ad utilizzare anche dei materiali di qualità superiore per la costruzione.