
L'antibagno è uno spazio, o meglio, un disimpegno, che separa il bagno dalle altre stanze della casa. Funziona da ambiente di transizione ed è fondamentale per garantire privacy e igiene a chi vive in casa. A volte viene creato per puro gusto estetico, altre volte l’antibagno è obbligatorio, anche in contesti residenziali privati. Ecco cosa c’è da sapere.
Cos'è un antibagno?
L'antibagno è uno spazio di transizione tra il bagno vero e proprio e gli altri ambienti della casa o del luogo di lavoro. Serve principalmente a garantire una separazione funzionale e igienica tra i servizi igienici e le zone abitate, specialmente la zona giorno. Il suo scopo è quindi quello di prevenire la diffusione di umidità e odori sgradevoli in spazi comuni.
In molti casi si unisce l’utile al dilettevole e l'antibagno viene progettato per essere multifunzionale, integrando spazi per cambiarsi o un lavandino con acqua corrente. Se ben arredato, il bagno con antibagno, può aumentare il valore estetico dell'immobile, rendendolo anche più attraente per potenziali acquirenti o locatari.

Che caratteristiche deve avere e quali sono le misure minime
L’antibagno dovrebbe rispettare specifiche caratteristiche per essere a norma. Come previsto da molti regolamenti comunali, le misure minime dell’antibagno dovrebbero essere di 1 x 1,2 metri, mentre l’altezza minima dovrebbe essere almeno di 2,4 metri. Nel caso si tratti di un sottotetto, l’altezza minima dovrà essere di 2 metri. Per le dimensioni d’abitabilità, antibagno incluso, è consigliabile consultare il decreto ministeriale n. 190 del 1975 che offre delle linee guida.
Non è obbligatorio che l’antibagno abbia una finestra o una presa d’aria, ma nel caso volessi metterci una caldaia dovrai per forza prevederla. Ad ogni modo è sempre consigliabile installare un sistema di ventilazione. Esattamente come il bagno, dovrai prevedere un pavimento antiscivolo e le pareti impermeabili, o almeno fino ai 2 metri d’altezza.
L’antibagno, invece, può essere realizzato senza porta? Dipende. Se esistono almeno due porte fra il bagno e le zone giorno, non c’è l’obbligo di legge, se invece questa divisione non c’è, dovrai realizzare l’antibagno con la porta.

Quando è obbligatorio un antibagno?
L'obbligatorietà dell'antibagno dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di edificio e l'uso previsto degli spazi. L’antibagno è quindi obbligatorio in tutte le nuove costruzioni nelle quali il bagno ha un’apertura diretta nella zona giorno. Ciò significa che se il bagno affaccia direttamente in cucina o in soggiorno, senza almeno due porte a separazione, l’antibagno è obbligatorio.
Anche in caso di ristrutturazione potrebbe essere necessario realizzare un antibagno, soprattutto se i lavori apportano modifiche importanti agli spazi, ma per questo è consigliabile consultare i regolamenti edilizi comunali in materia.
La sanzione per mancanza dell'antibagno
La mancata realizzazione di un antibagno quando è obbligatorio può comportare sanzioni. Molto dipende da comune a comune, quindi è meglio informarsi preventivamente presso gli organi preposti.
Quando non è necessario un antibagno?
Nonostante l'antibagno sia spesso obbligatorio, esistono situazioni in cui non è necessario. In alcune circostanze, le normative edilizie permettono di omettere l'antibagno. Un’importante eccezione si verifica in ambienti come la zona notte.
Se il bagno è adiacente alla camera da letto e non vi è un passaggio diretto verso altre aree comuni, potrebbe non essere necessaria una stanza in più. In alternativa potrai evitare la costruzione dell’antibagno se ci sono almeno due porte fra i servizi igienici e la zona giorno.

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