Scopri quando e in che modo è possibile bruciare le sterpaglie all'interno di un giardino privato
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Si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino
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Chiedersi se si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino o meno, è molto comune tra chi si ritrova a dover gestire rami, erbacce e residui di potatura. La normativa, però, non sempre consente di eliminare questi materiali tramite dei roghi. Infatti, le leggi e i regolamenti vigenti stabiliscono una serie di regole precise per tutelare l'ambiente e per prevenire l’innescarsi di incendi. In particolare, gli abbruciamenti di sterpaglie e di residui vegetali sono consentiti in aree limitrofe ai boschi, entro una fascia di 50 metri, e nei castagneti da frutto, a patto che vengano rispettate tutte le norme previste.

Quando si possono bruciare le sterpaglie in giardino?

Spesso e volentieri, soprattutto chi ha un giardino, si ritrova ad accumulare rami ed erbacce. La via più semplice per liberarsene è portare il tutto in discarica. Alcune persone, però, si chiedono se ci sono anche altre strade da poter percorrere, ad esempio, la domanda più gettonata è: “Si possono bruciare le sterpaglie nel proprio giardino?”. 

Per poter rispondere a questa domanda, occorre prima di tutto fare una distinzione: se le sterpaglie vengono considerate rifiuti, la normative vigente vieta di eliminarle in autonomia. Mentre, se non rientrano in questa categoria, è possibile bruciarle, sempre rispettando delle condizioni specifiche volte alla protezione della salute umane e animale, e dell’ambiente.

In linea generale, la legge stabilisce che tutti i prodotti che derivano dalle attività di manutenzione dei terreni non sono classificati come rifiuti, e quindi possono venir bruciati. Però, ciò si può fare solo se le sterpaglie rispettano le seguenti condizioni:

  • devono provenire dalle quotidiane attività agricolo-forestali, oppure dalla manutenzione del verde pubblico effettuata dai vari Comuni. In poche parole, è necessario che rientrino in tutti quei materiali che normalmente rimangono sul terreno dopo l’esecuzione delle varie pratiche agricole;
  • non devono essere pericolose, cioè la loro combustione o il loro abbandono sul terreno non deve arrecare danno all’ambiente, alle persone o agli animali;
  • le ceneri che provengono dalla combustione devono essere impiegate come fertilizzante agricolo o per la coltivazione di zone boschive.

Tenendo conto di queste caratteristiche, è chiaro che i residui provenienti dalla manutenzione dei giardini privati non corrispondono ai requisiti richiesti. Di conseguenza, si tratta di rifiuti e non possono essere bruciati.

Tuttavia, la legge prevede qualche eccezione. Infatti, stabilisce che anche all’interno dei giardini privati è possibile fare dei piccoli cumuli di sterpaglie e bruciarli. Questi, però, devono rispettare le seguenti condizioni: 

  • la loro quantità giornaliera deve essere inferiore ai tre metri steri (un metro stero corrisponde a un metro cubo) per ettaro;
  • ciò che rimane dopo la loro combustione deve essere impiegato come concime o come ammendante, una sostanza capace di nutrire e di migliorare il terreno.

Ad ogni modo, se non si sa quando si possono bruciare le sterpaglie nel proprio giardino nel 2024, è bene sapere che ogni Regione e ogni Comune possiede l’autorità per vietare di bruciare sterpaglie in determinati periodi in cui, a causa delle condizioni climatiche, si potrebbe correre il rischio di innescare degli incendi o di generare qualche pericolo per la salute o l’ambiente.

Si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino
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Quando si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino in Sicilia

La Sicilia, per quanto riguarda il 2024, ha decretato che fra il 15 maggio 2024 e il 31 ottobre 2024 è vietato accendere dei fuochi nelle seguenti zone:

  • vicino ai boschi;
  • su terreni agrari o cespugliati;
  • lungo le strade comunali e provinciali.

Quando si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino in Piemonte

In Piemonte, le regole per l'accensione di fuochi e l'abbruciamento dei residui vegetali sono stabilite dalla legge regionale n. 15/2018, che riguarda gli incendi boschivi, e dal Piano sulla qualità dell'aria nel Bacino Padano. Questa normativa vieta, su tutto il territorio regionale, di bruciare materiale vegetale proveniente da attività agricole e forestali nel periodo che va dall’1 novembre al 31 marzo.

Le disposizioni variano in base alla posizione (dentro al bosco o al di fuori di esso), al tipo di attività (accensione di fuochi o abbruciamento di residui) e al periodo dell'anno. Fino a 50 metri da boschi, pascoli o terreni con arbusti, è permesso accendere fuochi all’interno di aree attrezzate per motivi lavorativi o legati a tradizioni culturali, ma solo se non è stato dichiarato lo stato di pericolosità per gli incendi boschivi. L’abbruciamento dei residui vegetali è consentito tra l’1 aprile e il 30 settembre, con un limite di 3 metri steri per ettaro al giorno, e solo in assenza di pericoli d’incendio.

Ad ogni modo, i Comuni e le autorità ambientali possono sospendere, ritardare o vietare la combustione all'aperto se le condizioni meteo, climatiche o ambientali lo richiedono, oppure nel caso in cui ci fossero dei rischi per la salute pubblica. 

Quando si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino in Sardegna

In Sardegna, la combustione dei residui vegetali nei boschi e nelle campagne è regolata dalle prescrizioni antincendio regionali, che vengono emanate annualmente. Durante il periodo di elevato rischio di incendio, queste prescrizioni specificano le modalità e i limiti per svolgere la bruciatura delle sterpaglie, distinguendo tra i periodi in cui è richiesta una comunicazione preventiva, un’autorizzazione ufficiale, e i periodi in cui l’abbruciamento è vietato.

Per ottenere l’autorizzazione, è necessario presentare una richiesta alle Stazioni Forestali e di Vigilanza Ambientale o al Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del CFVA, almeno 7 giorni prima della data in cui si vogliono bruciare le sterpaglie. Ad ogni modo, ogni singola operazione non può superare i 10 ettari. L’autorizzazione viene concessa solo dopo una verifica e, nel giorno previsto, è obbligatorio avvisare la Stazione Forestale competente. 

Quando si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino in Calabria

In Calabria, la bruciatura delle stoppie è regolamentata con precise restrizioni temporali. Nei comuni situati fino a 500 metri sul livello del mare, è consentita a partire dal 15 luglio, mentre nei comuni posti ad altitudini superiori è permessa solo dal 31 luglio. In ogni caso, queste norme possono essere soggette ad eccezioni.

Quando si possono bruciare sterpaglie nel Lazio

A Roma, con l'avvicinarsi del periodo di massima pericolosità per il rischio di incendi boschivi, sono state adottate delle misure preventive per proteggere le aree verdi. Il sindaco, infatti, ha emesso un’ordinanza, valida dal 15 luglio al 30 settembre, che vieta su tutto il territorio comunale qualsiasi attività che possa, anche solo potenzialmente, causare incendi.

Si possono bruciare sterpaglie in campagna?

È possibile bruciare sterpaglie in campagna solo se consentito dalla normativa vigente e nel rispetto di specifiche condizioni. Le disposizioni, inoltre, variano in base al periodo dell'anno, al luogo e alle condizioni climatiche.

Cosa fare se il vicino brucia sterpaglie?

Anche nei casi in cui è consentito bruciare sterpaglie all’interno del proprio giardino, è bene prestare molta attenzione a non danneggiare altre persone. Per tale motivo, se il vicino di casa ha deciso di liberarsi dei suoi rifiuti vegetali all’interno della sua proprietà attraverso l’accensione di un fuoco, e il fumo da esso emanato causa disturbo, è possibile rivolgersi alle forze dell’ordine.

Il Codice civile, infatti, vieta le emanazioni di fumo e di calore che superano i normali livelli di tollerabilità. Se questo limite è stato effettivamente superato o meno lo decide un giudice, il quale terrà conto di diversi fattori, fra cui:

  • il luogo in cui sono localizzati i fondi confinanti;
  • come vengono utilizzati;
  • le condizioni di salute delle persone.

Per questo motivo, per evitare di incorrere in qualche sanzione, quando è possibile farlo, è sempre meglio bruciare le sterpaglie a distanza dalle abitazioni.

Si possono bruciare sterpaglie nel proprio giardino
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Quando si possono bruciare i residui di potatura?

Sempre rimanendo in tema sterpaglie, spesso e volentieri ci si chiede anche se si possono bruciare le potature degli ulivi. In questo caso, è importante chiarire che i residui di potatura di queste piante, come quelli di altre colture, non rientrano nella gestione dei rifiuti regolata dal Testo Unico Ambientale

Tuttavia, una norma integrativa di tale testo stabilisce che l’attività di raggruppamento e di abbruciamento dei materiali vegetali è permessa, purché avvenga in piccoli cumuli entro i 3 metri steri per ettaro al giorno, e solo nel luogo di produzione. Il rogo, inoltre, deve essere ben sorvegliato, in modo tale da poter scongiurare l’innescarsi di eventuali incendi, e non deve coinvolgere abitazioni, veicoli o altri beni.

Ad ogni modo, prima di procedere, è sempre meglio consultare le disposizioni specifiche del proprio Comune.

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