I chiarimenti in una semplice infografica dell'Agenzia delle Entrate
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La cedolare secca è un regime facoltativo, che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali. Per fare chiarezza sul tema, l’Agenzia delle Entrate ha realizzato un’infografica dove ha descritto vantaggi e caratteristiche. Uno strumento grazie al quale è possibile capire con facilità per quali immobili è possibile scegliere tale opzione, come registrare l’atto di locazione per fruire di questo regime, quali sono le aliquote previste per le locazioni a seconda che siano ordinarie, a canone concordato o locazioni brevi.

Cedolare secca 2024, cos’è

La cedolare secca è un regime facoltativo, grazie al quale è possibile pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). Per i contratti con cedolare secca non devono essere pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

Con la sua infografica, l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che con la cedolare secca non si pagano le imposte di registro e di bollo e che il canone di affitto non si cumula con i redditi. L’imposta è pari al:

  • 21% del canone annuo, se a canone libero;
  • 10% del canone annuo, se a canone concordato (nelle principali città);
  • 21 o 26% per le locazioni brevi.

Per poter beneficiare della cedolare secca, l’immobile deve essere accatastato in una delle categorie da A1 ad A11 (esclusa A10 – uffici o studi privati) e affittato esclusivamente a uso abitativo. Il regime della cedolare secca si applica anche alle eventuali pertinenze affittate insieme all’abitazioni (box, garage, cantina).

La cedolare secca non può essere applicata se il proprietario o l’inquilino sono imprenditori o professionisti che agiscono nell’esercizio delle loro attività.

La cedolare secca può essere scelta alla registrazione del contratto o negli anni successivi. L’opzione può essere revocata in ciascuna annualità successiva a quella in cui è stata effettuata. È importante ricordare che se si sceglie la cedolare secca si rinuncia a qualsiasi aggiornamento del canone di locazione per tutta la durata del contratto.

Cedolare secca 2024, cosa cambia

L’infografica sulla cedolare secca preparata dall’Agenzia delle Entrate e reperibile nella sezione “Depliant e infografica” del sito stesso delle Entrate contiene anche la novità introdotta dalla legge di Bilancio 2024.

Secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2024, infatti, l’aliquota dell’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca applicabile ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve è stabilita nella misura del 26%. Nel dettaglio, la nuova aliquota del 26% si applica sui redditi di locazione maturati dal 1° gennaio 2024, a prescindere dalla data di stipula dei relativi contratti e dalla percezione dei canoni. Ma attenzione: l’aliquota dell’imposta sostitutiva della cedolare secca sarà applicata al 26% a partire dal secondo immobile dato in locazione. La tassazione più elevata riguarda infatti solo la seconda, terza e quarta casa locata. Per il quinto immobile affittato è necessario aprire la partita Iva.
 

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