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Giustizia
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Si torna a parlare di abusi edilizi e demolizioni. Questa volta focalizzando l’attenzione sull’alternativa offerta dalla multa. Ma quando è possibile percorrere questa strada? Vediamo in merito quanto precisato dalla Cassazione.

Con la sentenza 43250/2022, la Cassazione ha sottolineato che in caso di abusi edilizi bisogna procedere con le demolizioni per ripristinare la legalità, ma cosa accade se le opere abusive vengono realizzate su un edificio costruito regolarmente? In questa situazione, qualora l’abbattimento dell’abuso comporti un rischio statico per tutto l’edificio, quindi anche per la parte legittima, è possibile ricorrere alla multa alternativa alla demolizione.

Formulando la sua sentenza, la Cassazione ha precisato che, nel caso in cui le opere abusive siano interconnesse con quelle assentite, la demolizione deve interessare solo le opere abusive. I Supremi giudici hanno chiarito che “se il manufatto è stato sottoposto ad una modifica radicale, e definitiva, la soluzione è la demolizione integrale dal momento che l’edificio risultante dall’intervento abusivo assume una connotazione illecita definitiva ed irrevocabile”.

C’è però una situazione in cui è possibile ricorrere alla multa in alternativa alla demolizione. Si tratta del caso in cui il ripristino del manufatto va a compromettere la stabilità dell’intero edificio.
 

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