La misura entrerà in vigore il 1 aprile e sarà rivista nel marzo 2027. La restrizione non riguarda gli immobili di nuova costruzione
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Estrangeiros proibidos de comprar casa na Austrália
Sídney (Australia) Pexels
Marta Gómez Martín-Romo

Il governo australiano ha annunciato che, a partire dal 1° aprile e per i prossimi due anni, agli investitori stranieri sarà vietato acquistare case nel Paese, una misura che mira a frenare l'aumento dei prezzi immobiliari.

Gli stranieri potranno, però acquistare senza restrizioni le case di nuova costruzione, perché la misura riguarda solo le case usate.

"Il divieto consentirà agli australiani di acquistare case che altrimenti sarebbero acquistate da investitori stranieri", ha detto in una nota il ministro australiano dell'edilizia abitativa, Clare O'Neil. "L'obiettivo è alleviare la pressione sul nostro mercato immobiliare mentre costruiamo più case", ha aggiunto.

Secondo l’esecutivo australiano, questa restrizione sarà riesaminata nel marzo 2027, al termine del periodo di divieto iniziale, per determinare se questa misura sarà estesa o eliminata.

Misure prima delle elezioni

Il provvedimento del governo laburista, che mira a rinnovare il suo mandato triennale in vista delle elezioni del 17 maggio, mira a contenere l'aumento dei prezzi immobiliari nel Paese, una misura che fa parte del piano per facilitare l'accesso agli alloggi, che include la promessa di costruire 1,2 milioni di case entro il 2030 e incentivare l'acquisto di case di proprietà.

A Sydney, ad esempio, il prezzo medio di una casa si aggira intorno a 1,2 milioni di dollari australiani (circa 730mila euro al cambio attuale), secondo l'agenzia EFE. Propongono addirittura di costruire edifici più alti in questa città, per aumentare l'offerta abitativa.

Nel frattempo, Bloomberg Intelligence, il data center dell'agenzia di notizie finanziarie, colloca l'Australia come uno dei paesi in cui i prezzi delle case aumenteranno maggiormente quest'anno. Secondo le sue previsioni, l'aumento per quest'anno a Hong Kong sarà del 10%; in Australia dell'8%; e a Singapore e in Giappone rispettivamente del 3% e del 2%.

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