
Il Comune di Barcellona continua la sua campagna contro gli affitti turistici. Il Consiglio comunale del capoluogo catalano ha annunciato una nuova iniziativa, in collaborazione con l'Associazione degli amministratori immobiliari e la Camera della proprietà urbana: il Consiglio offrirà consulenza e supporto tecnico ai condomini che non desiderano l'insediamento di alloggi turistici nei loro edifici.
L'obiettivo principale di questa misura è quello di promuovere l'elaborazione di nuovi statuti o la modifica di quelli esistenti affinché i condomini possano vietare l'insediamento di attività economiche che possano influire negativamente sulla convivenza, come nel caso degli affitti turistici.
A tal fine verrà realizzata una campagna di comunicazione per informare le comunità dei proprietari su queste possibilità normative e verranno offerti i consigli necessari per attuare le modifiche del caso.
Inoltre, l'Istituto Municipale per l'Edilizia Abitativa di Barcellona (IMHB) lancerà un bando per la raccolta di sovvenzioni per finanziare la creazione o la modifica degli statuti delle comunità residenziali, in modo che possano limitare l'uso delle loro abitazioni.
Questa iniziativa fa parte dell'accordo di bilancio raggiunto con il gruppo comunale ERC e mira a fornire ai condomini strumenti legali per preservare la coesistenza nelle loro proprietà.
Questa azione si inserisce in un contesto giuridico che consente ai condomini di vietare attività di locazione turistica nei propri edifici attraverso accordi approvati con una maggioranza di tre quinti. Questo potere è stato sostenuto dalle sentenze della Corte Suprema, che sostengono la possibilità che i condomini possano porre il veto all'attività di affitti turistici se stabilito dalla maggioranza.
Barcellona ha adottato diverse misure per regolamentare gli appartamenti turistici e attenuarne l'impatto sulla convivenza abitativa e sul mercato immobiliare della città. Attualmente si stima che in città ci siano circa 10.101 case vacanze, di cui quasi il 60% opera senza licenza.
Nel giugno 2024, il sindaco Jaume Collboni ha annunciato l'intenzione di eliminare gradualmente gli appartamenti turistici a Barcellona, con l'obiettivo di garantire che entro novembre 2028 non ci saranno più alloggi turistici in città. Con questa decisione si punta a frenare l'aumento dei prezzi degli affitti e a recuperare alloggi per uso residenziale.
A livello regionale, il governo catalano e i comuni hanno concordato di raddoppiare la tassa di soggiorno, con tariffe che possono arrivare fino a 15 euro a persona a notte a Barcellona. Almeno il 25% dei ricavi raccolti sarà destinato alle politiche abitative, cercando di attenuare l'impatto del turismo sul mercato immobiliare locale.
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