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Dieci tendenze che cambieranno l’immobiliare commerciale nel prossimo futuro
GTRES

A un anno dall’inizio della pandemia la società di consulenza JLL ha realizzato una ricerca su più di 2000 dipendenti nel mondo con cui ha analizzato le 10 principali tendenze nel corporate real estate destinate a rafforzarsi sul lungo termine. Tra queste la crescente attenzione al benessere, alla sostenibilità e alla tecnologia.

"La pandemia ha accelerato una serie di tendenze che nel lungo termine sono destinate a rivoluzionare gli spazi di lavoro, - commenta Luca Villani, Head of Corporate Solutions di JLL. - Tra queste la nuova concezione dell'ufficio come spazio dinamico volto a favorire la produttività e la collaborazione e non più luogo statico come era inteso in passato. Innovazione, re-immaginazione dei modelli lavorativi e capacità di affrontare in modo immediato le crisi saranno i driver di successo che guideranno le imprese nei prossimi anni”.

Ecco quindi quali sono i dieci trend che cambieranno il settore:

  1. Un futuro ibrido: Dalla ricerca è emerso che la maggior parte dei lavoratori intervistati vorrebbe lavorare in modo più flessibile sia per quanto riguarda l’organizzazione del tempo che, soprattutto, in termini di location. Il 50% del campione vorrebbe lavorare sia da casa che da remoto. Tutto questo porterà al consolidamento del modello di ufficio ibrido: al lavoro presso l’headquarter aziendale si affiancherà il lavoro da casa, in hub diffusi nel territorio e in spazi di lavoro flessibili che permettano ai dipendenti di ridurre i tempi di commuting.
  2. Uffici più human – centric: I luoghi di lavoro saranno sempre più human-centric e finalizzati alla collaborazione, al team working e alla crescita. Secondo il 52% degli intervistati l’ufficio rimane il luogo migliore dove imparare e crescere mentre il 70% ritiene che sia lo spazio ottimale per condividere idee e progetti con il proprio team ed incontrare i clienti, risolvere i problemi e ricevere supporto dal management. L’ufficio del futuro dovrà fornire gli spazi e la tecnologia per favorire creatività, innovazione e performance.
  3. La sicurezza prima di tutto: La salute e il benessere dei dipendenti saranno sempre più fondamentali per definire le strategie e gli investimenti immobiliari. Dalla ricerca è emerso che il 58% degli intervistati ritiene un elemento prioritario che la propria azienda si interessi alla salute e al wellbeing dei propri dipendenti. Tra i servizi maggiormente desiderati da parte dei lavoratori rientrano quelli legati al benessere, ad una alimentazione sana, alla salute e allo sport.
  4. L’importanza del digitale: In numerose aziende la pandemia ha accelerato la digitalizzazione, che per il 59% dei CEO ha costituito un vero e proprio motore di trasformazione, tanto da rendere i CIO o i tech manager sempre più fondamentali per definire le future strategie aziendali. Il 68% delle corporate ritiene inoltre prioritario stringere partnership con società innovative; la tecnologia è essenziale per la trasformazione del lavoro, del workplace e per la crescita dei propri dipendenti.
  5. L’impegno per l’ambiente: Nell’ultimo anno è raddoppiato il numero di organizzazioni e Paesi che in tutto il mondo si stanno impegnando verso la neutralizzazione della loro carbon footprint. Il settore del real estate è responsabile del 40% delle emissioni mentre gli edifici consumano il 30% dell’energia. Ciò rende evidente l’importanza del contributo del settore verso un’economia più circolare e sostenibile. Le corporate adotteranno strategie net-zero per quanto riguarda i loro portafogli immobili, strategie che saranno applicate agli asset in tutto il loro ciclo di vita.
  6. Un settore immobiliare più responsabile: Creare ambienti di lavoro resilienti, flessibili e tecnologici dove le persone possano sentirsi a proprio agio è la futura sfida di ogni realtà. I luoghi di lavoro sono destinati a diventare spazi di collaborazione e comunità, sempre più attenti al benessere del dipendente e dell’ambiente, inclusivi, aperti alla comunità e rappresentativi della filosofia aziendale.
  7. Un’urbanizzazione attenta alle persone: Secondo la ricerca JLL, il 72% dei dipendenti ritiene sempre più importante l’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale; il 57% desidera ridurre il tempo dedicato al pendolarismo diminuendo gli spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro e scegliendo un modello di vita più sostenibile, che supporti l’economia locale. I centri città sono destinati a essere ripensati per riflettere il loro mutevole ruolo nell'ecosistema urbano e trasformarsi in centri di innovazione, collaborazione e interazione, mentre le periferie e le città secondarie verranno trasformate seguendo il modello della città dei 15 minuti.
  8. Il nuovo paradigma della flessibilità: Il 33% dei manager del settore real estate sostiene che l’utilizzo di spazi flessibili e co-working è destinato inevitabilmente ad aumentare post pandemia. L’utilizzo di flexspace all’interno del proprio portafoglio immobiliare permetterà alle corporate di essere più flessibili e agili nel rispondere ad esigenze lavorative in continua evoluzione.
  9. Metriche a prova di futuro: Secondo JLL, il 70% delle metriche che verranno utilizzate nel settore real estate nei prossimi anni sarà “non tradizionale”, con focus sulla human performance, sul portfolio immobiliare e sulla sostenibilità degli asset. In futuro i dati saranno raccolti e analizzati in tempo reale per poter prendere decisioni e prevenire le future necessità di tutti gli stakeholder coinvolti.
  10. La resilienza: Il 42% degli intervistati ha dichiarato che le proprie aziende vogliono essere resilienti, capaci di innovarsi e di adattarsi a eventuali future crisi. Il re-imagine e il re-shaping dei modelli e degli spazi di lavoro saranno la chiave di successo delle realtà economiche.
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